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Pininfarina diventa indiana: il 76% passa a Mahindra

Le azioni della società sono state acquistate a 1,10 euro per azione, prezzo al quale, “nei tempi previsti dalla normativa applicabile”, verrà promossa un’offerta pubblica d’acquisto.

Pininfarina diventa indiana: il 76% passa a Mahindra

Pininfaria è ufficialmente una società indiana: è stato formalizzato il passaggio del controllo del 76% del capitale da Pincar, la holding della famiglia fondatrice, a Pf Holdings, veicolo del gruppo indiano Mahindra. Lo annuncia una nota di Pincar precisando che, in esecuzione degli accordi di dicembre, le azioni Pininfarina sono state acquistate a 1,10 euro per azione, prezzo al quale, “nei tempi previsti dalla normativa applicabile”, verrà promossa un’offerta pubblica d’acquisto.

Ai fini del perfezionamento dell’operazione di passaggio del controllo, gli istituti finanziatori di Pininfarina hanno liberato le azioni dal pegno costituito a loro beneficio da Pincar. L’accordo Pincar-Mahindra prevede, tra l’altro, l’impegno da parte del gruppo indiano di investire 20 milioni mediante un aumento di capitale di Pininfarina, offerto a tutti gli azionisti, entro la fine del 2016

I membri del consiglio di amministrazione, come da accordi, hanno rassegnato le dimissioni che saranno efficaci dall’assemblea convocata per il 3 agosto per il rinnovo del board che vedrà comunque la conferma di Paolo Pininfarina e Silvio Angori nel ruolo rispettivamente di presidente e di amministratore delegato. Entra da subito in consiglio per cooptazione (al posto del dimissionario Gianfranco Albertini) il Ceo di TechMahindra, CP Gurnani.

L’accordo “rappresenta un passaggio fondamentale nella storia della Pininfarina – ha commentato il presidente Paolo Pininfarina -. Con il supporto dell’investitore la società viene ad avere la solidità finanziaria e patrimoniale indispensabile per tornare ad investire, crescere, innovare ed essere competitiva sul mercato globale. Il tutto avviene confermando il radicamento nel territorio in termini di governo societario, centro direzionale, competenze di stile e ingegneria, nonché marchio. La Pininfarina manterrà intatte la sua identità e la sua visione aziendale, nel rispetto di una tradizione e di una storia di oltre 85 anni”.

È inoltre divenuto efficace l’accordo di riscadenziamento concluso in esecuzione del piano di risanamento di Pininfarina con un pool di banche: ai sensi dell’accordo alcuni istituti, rappresentanti circa il 58% del totale dei crediti finanziari, hanno concordato un pagamento a saldo e stralcio dei loro crediti nei confronti di Pininfarina, mentre Intesa Sanpaolo, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Regionale Europea, Selmabipiemme Leasing e Mediocredito Italiano hanno concordato un nuovo piano di riscadenziamento dei loro crediti nei confronti della società.

In questo contesto le parti hanno siglato un accordo di finanziamento ai sensi del quale il nuovo azionista di controllo ha concesso alla società un finanziamento soci fruttifero di 16 milioni, ad un tasso di interesse di 25 punti base e con scadenza 1 gennaio 2017, con possibilità per il finanziatore di convertire tale importo in conto aumento di capitale. Tali fondi sono stati destinati, in aggiunta alle disponibilità della società, al pagamento degli istituti finanziatori che hanno optato per un pagamento a saldo e stralcio.

L’indebitamento finanziario residuo sarà ripagato a partire dal 2017, mentre il 2015 e 2016 costituiscono due anni di preammortamento.

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