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Piccinetti: “Fiera Roma è ripartita, ma il Comune dov’è?”

Colloquio con l’amministratore unico della nuova Fiera di Roma. Il bilancio del 2017 è positivo: l’ente si mantiene da sé e ha recuperato fatturato e reputazione. Dopo la ricapitalizzazione sostenuta da Camera di Commercio e Regione, il Comune non si vede. Intanto, trasporti, collegamenti e pulizia non funzionano ma le amministrazioni non sembrano interessarsene

Piccinetti: “Fiera Roma è ripartita, ma il Comune dov’è?”

La Fiera di Roma è ripartita, la strada del risanamento dell’azienda è avviata, fatturato e produttività sono in crescita. Lo afferma senza tentennamenti Pietro Piccinetti, amministratore unico dell’ente fieristico romano, in questo colloquio con FIRSTonline.  “Stiamo dimostrando – afferma il manager – che Fiera di Roma ce la può fare: con idee innovative, convegni, concorsi, accordi internazionali, nuovi eventi che siamo noi stessi a produrre. Ne abbiamo in programma una decina, e di grande rilievo, nel prossimo anno. Ma non possiamo essere lasciati soli. La Camera di Commercio ha fatto il suo dovere con la ricapitalizzazione di 10 milioni che ha consentito di avviare il concordato preventivo e di scongiurare il fallimento. Ma gli altri soci dove sono?”.

Lo sfogo di Pietro Piccinetti, arrivato alla guida dell’ente fieristico il 12 aprile 2016 con la mission impossible di rilanciare un ente gravato da 275 milioni di debiti pregressi (in capo alla controllante Investimenti Spa) e arrivare all’equilibrio di bilancio nel 2018, ha un preciso destinatario e la dice lunga sui nodi ancora irrisolti, legati agli interventi infrastrutturali dell’amministrazione pubblica. Ha accolto l’invito di FIRSTonline di tracciare un bilancio, a distanza di poco più di un’anno dalla precedente intervista con la nostra testata. In questo intervallo, è avvenuta la ricapitalizzazione dell’ente per 13 milioni che hanno appunto consentito di sottoscrivere il concordato preventivo con i creditori. Ma come è noto, alla ricapitalizzazione hanno partecipato la Camera di commercio con 10 milioni e la Regione Lazio con altri 3. Il Comune non si è presentato. La quota azionaria del Campidoglio si è così diluita (dal 21% originario) ma senza tuttavia rinunciare del tutto: insomma, la giunta Raggi – in questa come in altre vicende romane – c’è ma non c’è.

“Nel 2017 – prosegue Piccinetti – abbiamo portato il fatturato a circa 20 milioni, grosso modo in linea con l’anno precedente ma senza l’apporto di un evento straordinario come fu il Congresso della società europea di cardiologia del 2016. In pratica, al netto di quell’evento, abbiamo recuperato circa 5 milioni di fatturato in un anno. Non è poco. Soprattutto abbiamo ricostruito la reputazione di Fiera Roma, anche all’estero. E’ un aspetto fondamentale per portare avanti il piano industriale. Abbiamo lanciato nuovi eventi e cito il “Mercato Mediterraneo”, una manifestazione dedicata alle filiere agroalimentari, tra quelle in B2B, rivolte alle aziende del territorio e non solo. La “Fabbrica del cioccolato” è una bella manifestazione rivolta invece al largo pubblico: è in corso ed è un progetto di lungo periodo. Fino al 18 febbraio si svolge a Roma ma poi andrà in giro per l’Italia toccando varie città, per l’intero anno. E’ frutto della joint venture tra noi e la Fiera di Salonicco ed Atene (Helexpo). Il prossimo anno organizziamo una manifestazione dedicata ai veicoli d’occasione, in concomitanza con MotoDays in marzo, e lo facciamo insieme alla Fiera di Madrid. Cito questi esempi per testimoniare il lavoro svolto”.

Per il 2018 sono pronte una decina di nuove manifestazioni. Nel calendario spicca in febbraio “Via Pulchritudinis”, una vetrina del sacro a 360 gradi – dai paramenti, agli arredi, servizi – recentemente presentata con Radio Vaticana alla presenza di Monsignor Fisichella. Da segnalare anche “Sem”, il salone della mobilità sostenibile, che avrà luogo in aprile in concomitanza con il Gran premio di Formula E all’Eur. Un’altra manifestazione sarà dedicata ai Musei in dicembre. La Fiera resterà aperta anche in estate, interrompendo la consuetudine della chiusura estiva da giugno a settembre. Restano però irrisolti alcuni nodi: il Leonardo Express che va all’aeroporto di Fiumicino, non ferma alla Fiera e non ci sono trasporti e collegamenti pubblici adeguati. Decoro e pulizia esterni lasciano a desiderare. I nodi irrisolti di Roma capitale si trasferiscono anche sulla Fiera. “Cerchiamo di sopperire con bus privati e pulizia a nostro carico ma è giusto?” si chiede Piccinetti. Il rilancio di Roma passa dalla Nuova Fiera, sostiene Piccinetti. Ma i debiti e la cessione della Vecchia Fiera? “Si va verso una soluzione ma non sono delegato a parlarne, spetta a Investimenti Spa” conclude il manager. Se il Comune c’è, batta un colpo.

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