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Piazza Affari: scivolata finale, giù le banche

In una giornata densa di trimestrali le piazze europee hanno faticato a prendere una direzione per poi frenare sul finale: Milano -1,13% – Male le banche (Unicredit -3,5% e Intesa -2%) – Rimbalza il lusso: corrono Ferragamo e Tod’s – Cede quasi il 3% Telecom Italia – Wall Street ha aperto positiva: dati macroeconomici Usa contrastanti

Piazza Affari: scivolata finale, giù le banche

Dopo gli Omt, le quote rosa alla Bce? Il Parlamento Europeo ha oggi espresso un netto no alla candidatura di Mersch nel board della Bce con 325 no, 300 sì e 49 astenuti, appoggiando la posizione della Commissione economico-finanziaria che ha proposto la bocciatura per protesta contro la mancata presenza di donne nell’Esecutivo. Un segnale importante dopo che ieri la Commissione europea aveva deciso di rinviare l’adozione di una proposta legislativa per introdurre quote riservate alle donne negli organismi direttivi delle imprese europee quotate in Borsa a causa delle critiche di molti Paesi.

In una giornata densa di trimestrali le Piazze europee hanno faticato a prendere una direzione per poi frenare sul finale. Piazza Affari è scivolata in territorio negativo -1,13% appesantita dal comparto bancario con Unicredit -3,52% e Intesa -2,01% sul fondo del Ftse Mib. L’ufficio studi di Mediobanca rileva che con la crisi i crediti dubbi delle banche italiane sono cresciuti del 141% a un totale di 4,2 miliardi di euro, con un boom dei più problematici, le sofferenze, salite del 162% tra il 2005 e l’anno scorso, quando l’aumento e’ stato del 20%. Intanto a Piazzetta Cuccia (-0,26%) spunta il nuovo socio Modena Capitale, la holding partecipata da diversi gruppi industriali e controllata dall’avvocato Gianpiero Samorì al 58,8% tramite Condor.

Tiene lo spread Btp bund a 327 punti base.

Chiudono a ridosso della parità le altre piazze europee: Francoforte +0,09%, Parigi -0,48%, Londra -0,04%. Aiuta l’effetto Olimpiadi a Londra che porta la Gran Bretagna fuori dalla recessione: il Pil del terzo trimestre 2012 ha segnato una crescita dell’1% dopo la contrazione dello 0,4% del secondo trimestre. È il tasso di crescita piu’ forte da 5 anni. Mentre il ministro delle Finanze greco, Yannis Stournaras, si dice “determinato” ad attuare le misure di austerità richieste dai creditori internazionali, torna la fiducia sulle banche nei Paesi periferici. La Bce ha annunciato che i depositi in Grecia sono saliti in settembre dell’1% tornando sui massimi dallo scorso maggio, in Italia hanno raggiunto un nuovo massimo storico con un incremento del 2,1% e in Spagna sono cresciuti in settembre per la prima volta in sei mesi, dell’1,2%. La bolla immobiliare spagnola affonda però gli utili dell’istituto di credito Santander: -66% i profitti a 1,8 miliardi; a pesare sul risultato sono stati accantonamenti per 3,4 miliardi dovuti a perdite nel settore immobiliare che risulta ora coperto al 90%. Fino a settembre gli accantonamenti sono raddoppiati rispetto all’anno passato a quota 14 miliardi di euro. Giù anche gli utili di Credit Suisse.

Wall Street apre positiva e il Dow Jones viaggia a +0,03% e il Nasdaq a +0,11%. Dagli Usa è arrivata una serie di dati macroeconomici contrastanti. In linea con le attese gli ordini di beni durevoli saliti a settembre del 9,9% su base mensile, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese di 23.000 unita’ a 369.000 contro attese a 365mila. L’indice delle attività nazionali curato dalla Fed di Chicago è salito in settembre a 0 punti da -1,17 in agosto (dato rivisto al ribasso da -0,87). Il miglioramento è legato all’aumento della produzione industriale e al calo della disoccupazione. Al contrario il numero di accordi di compromesso per l’acquisto di una casa è cresciuto in settembre dello 0,3%, un datpo nettamente inferiore alle attese. Giornata affollata anche sul fronte delle trimestrali anche: P&G ha riportato utili per azione superiori alle attese degli analisti: 1,06 dollari, rispetto ai 96 centesimi previsti; bene anche l’utile per azione di Coca Cola a 89 centesimi a fronte del consensus a 69; attenzione sul settore alimentare dopo che Unilever ha battuto le attese degli analisti con un rialzo del 5,9% delle vendite trimestrali grazie alla domanda dai mercati emergenti.

A Piazza Affari rimbalza il lusso con Ferragamo a +2,24% e Tod’s a +1,50%. Corre anche Luxottica +1,64% in attesa dei dati del terzo trimestre che saranno comunicati a mercati chiusi. Il patron Leonardo Del Vecchio ha smentito un interesse per Salmoiraghi & Viganò dopo le indiscrezioni pubblicate oggi sulla stampa su un testa a testa con la francese Alain Afflelou. In rialzo sul Ftse Mib anche Azimut 2,31%, miglior titolo, e Atlantia +1,54%.

In fondo al Ftse Mib Saipem -3,60% dopo che gli analisti di Socgen hanno ridotto la raccomandazione sul titolo a hold da buy e il target price a 39 da 43.

Telecom Italia cede il 2,94% in scia in scia al calo della francese France Télécom, che ha annunciato il taglio dei dividendi agli azionisti per il 2012 e il 2013 e una flessione del giro d’affari nel terzo trimestre. Per gli esperti di Nomura Telecom Italia dovrebbe distribuire un dividendo ordinario 2012 a 0,04 euro per azione, in linea al 2011, mentre per il prossimo anno è attesa una lieve crescita a 0,05 euro per azione. Per quanto riguarda i ricavi gli analisti stimano un raddoppio del calo dei ricavi domestici ed ebitda, rispettivamente a -7,7% e a -6,8% (-3,7%, -3,6% nel secondo trimestre) e una sostanziale tenuta in Brasile.Nomura ha confermato il prezzo di Telecom a 0,8 euro, consigliando di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio, mentre Credit Suisse ha tagliato il target price a 0,85 euro, confermando rating neutral. Scende anche Stm -2,44% Mediaset -1,78% si sgonfia nel pomeriggio e chiude in rosso dopo il rimbalzo all’indomani del passo indietro dell’ex premier Silvio Berlusconi per le elezioni del 2013. Fiat -1,80% paga, in linea con gli altri produttori di auto, le negative notizie sul settore: dal profit warning di Daimler, all’annuncio della Ford della chiusura di due stabilimenti n Gran Bretagna nel 2013 con un taglio di 1.400 posti di lavoro che vanno ad aggiungersi ai 4.300 esuberi previsti nel sito belga di Genk entro fine 2014.

Buone notizie invece per Porsche che chiude i primi 9 mesi con un giro d’affari in crescita del 28,1% e profitti a +22,9% Tra i titoli più piccoli Indesit +0,75% che malgrado la crisi ha registrato nel terzo trimestre ricavi per 797,6 milioni (+4,6%) e un utile operativo (Ebit) di 43,1 milioni di euro (+22,5%). Per l’intero anno il gruppo prevede un fatturato in crescita di circa il 2% e un Ebit nell’ordine dei 120 milioni. Mondo TV, sospesa al rialzo, balza del 13,25% in scia all’accordo di licenza siglato per la vendita di alcuni prodotti della propria library classica alla televisione pubblica di Abu Dhabi, che trasmette via satellite in tutta l’area del Medio Oriente raggiungendo le case di almeno 30 mln di ute

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