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Piazza Affari regina d’Europa: a trainarla il Btp da record e le banche

Continua fino alla chiusura il rally di Piazza Affari, che aveva preso il volo in mattinata dopo l’ottimo esito dell’asta Btp 5 e 10 anni – Alla fine il Ftse Mib supera il +2%, doppiando le altre Borse europee – Spread in calo verso quota 160 – Boom Bpm, bene Mps dopo aver ridotto le perdite nel 2013 – Sale Generali in attesa dell’assemblea di domani.

Piazza Affari regina d’Europa: a trainarla il Btp da record e le banche

Il rally era iniziato la mattina, in particolare grazie all’ottimo esito dell’asta Btp 5 e 10 anni e al minimo storico registrato proprio dal rendimento quinquennale, ed è proseguito fino alla chiusura, quando Piazza Affari è salita oltre il +2%, trainata dai titoli bancari e in particolare dal boom della Banca Popolare di Milano, che in attesa dell’aumento di capitale ha toccato gli 0,724 euro per azione per poi chiudere al +5,4% a 0,7225 euro. 

Bene anche gli altri listini europei, che così come Piazza Affari hanno resistito nel finale anche alla tiepida apertura di Wall Street, con l’indice di fiducia dei consumatori registrato in calo e inferiore alle attese. In discesa lo spread Btp-Bund, che chiude appena sopra la soglia dei 160 punti base.

Ottime performance, nel paniere del Ftse Mib (+2,15% il dato finale), per Fiat, Atlantia, Mediaset, Autogrill e Bper, tutte con guadagni superiori al 3%, e come detto per le banche in generale, dal +2,65% di Intesa Sanpaolo al +1,86% di Unicredit fino al +0,93% di Banca Monte dei Paschi, che si difende nel giorno dell’assemblea e della pubblicazione dei conti, in perdita ma più contenuta rispetto agli ultimi anni.

Sale anche Generali (+1,5%, sfiorata quota 17 euro a 16,97), alla vigilia dell’attesa assemblea degli azionisti, prima della quale ha già parlato Leonardo Del Vecchio, ceo di Luxottica e azionista di Generali con il 3%, che si è detto “convinto che la nuova governance del Leone vada bene, anche perchè finora sta dando dei risultati buoni, specialmente in prospettiva”. Del Vecchio ha anche parlato del processo di dismissioni in corso, sottolineando l’importanza di trattare, anche a costo di allungare i tempi, per non creare svalutazioni: “Bisogna aspettare, perché quando sei più o meno obbligato a vendere cambia il prezzo”. A gennaio 2013 Generali ha annunciato un processo di dismissioni, in buona parte attualmente già realizzato, da cui il gruppo si aspetta un beneficio patrimoniale intorno ai 4 miliardi nel 2015.

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