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Piazza Affari controcorrente: sprofonda Telecom ma risorgono banche e utilities

Piazza Affari è l’unica Borsa in rialzo – La discesa dello spread a quota 267 ridà fiato alle banche che trascinano il Ftse Mib (+1%) insieme alle utilities – Continua invece il crollo di Telecom Italia che anche oggi lascia sul campo più del 5%.

Piazza Affari controcorrente: sprofonda Telecom ma risorgono banche e utilities

 Un punto verde in campo rosso: è Piazza Affari, che chiude in rialzo la seconda seduta di seguito in un contesto europeo negativo e con Wall Street in calo a causa delle tensioni commerciali. Francoforte cede l‘1,11%; Parigi -1,31%; Londra -0,62%; piatta Madrid -0,05%.

Il listino milanese, +1,01%, 20.601 punti, è sostenuto dalle banche, che a loro volta beneficiano della decisa ritirata dello spread fra decennale italiano e tedesco: -7,34%, 267.70 punti, con il rendimento del Btp 10 anni che scende al 3,03%. Il rally della carta italiana fa da traino al resto dei periferici europei, ma i bond del Belpaese recuperano anche sugli equivalenti spagnoli e portoghesi.

Si tratta di una schiarita nei cieli del debito sovrano, dovuta ai toni più concilianti che vengono dal governo, in particolare dalla Lega, sulla prossima legge di Bilancio. 

Il buon andamento dei bancari compensa in parte il tonfo di Telecom, -5,41%, penalizzata dalla retrocessione di Exane Bnp Paribas da ‘neutral’ a ‘underperfom’ e da Iliad che, in agosto, ha raggiunto 1,5 milioni di clienti in Italia. Oggi l’ad Amos Genish, ha acquistato un milione di azioni del gruppo, al prezzo di 52,34 centesimi l’una. Un segnale di fiducia e di presenza nel gruppo, nel giorno di un nuovo minimo da cinque anni.

Mentre l’Italia, nel complesso, recupera un po’ di appeal, sugli altri mercati prevale la preoccupazione per il quadro internazionale. Fra un paio di giorni il presidente Usa Donald Trump potrebbe annunciare nuovi dazi per 200 miliardi di prodotti cinesi; la trattativa con il Canada per il nuovo Nafta non ha, per ora, prodotto risultati; in Libia regna il caos; i mercati emergenti sono in gran parte in crisi, soffrono non solo l’Argentina e la Turchia, ma anche il Sud Africa e le valute di India, Indonesia e Brasile. Il dollaro invece si rafforza sul Forex anche contro l’euro, portando il cambio in area 1,155.

Intanto la Fed si prepara a rialzare i tassi un’altra volta a fine settembre, benché in agosto anche l’economia americana abbia dato segni di rallentamento, con l’indice Pmi sceso al 54,4 (minimo da novembre 2017) dal 55,3 di luglio. Si tratta però di un risultato migliore delle attese e ben oltre la soglia di 50, che è il confine fra espansione e recessione. Dopo la pausa del Labor Day i listini sono partiti in calo e proseguono al momento la seduta in retromarcia rispetto a venerdì, con Nike e Facebook in deciso ribasso. Amazon, come Apple supera però per la prima volta i mille miliardi di dollari di capitalizzazione.

Fra le materie prime il petrolio tipo Brent segna un progresso dello 0,22%, a 78,32 dollari al barile, mentre l’oro s’inabissa dello 0,75% a 1192,19 dollari l’oncia. In Piazza Affari il podio anche oggi spetta alle banche: Intesa +5,18%; Ubi, +4,74%, promossa da Jp Morgan a “overweight” da “neutral”; Unicredit +4,07%; Bper +3,67%. Bene anche Finecobank +2,77%. Fuori dal paniere principale recupera terreno Mps, +2,95%.

Le blue chip peggiori, dopo Telecom, sono Mediaset -3,39%; Cnh -2,27%; Stm -2,46%. Perdite superiori al punto percentuale anche per Atlantia, -2,23%, che resta sommersa dalle macerie del ponte Morandi. Oggi il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ribadisce che a pagare il conto della ricostruzione sarà la controllata di Atlantia, Autrostrade per l’Italia, ma i lavori competeranno a un soggetto pubblico.

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