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Piazza Affari controcorrente: è l’unica Borsa in rialzo in Europa grazie alla spinta dei titoli petroliferi

Piazza Affari non solo la miglior Borsa europea di oggi ma è anche l’unica che cresce: a darle sprint sono i titoli petroliferi Saipem, Tenaris ed Eni

Piazza Affari controcorrente: è l’unica Borsa in rialzo in Europa grazie alla spinta dei titoli petroliferi

Lo spettacolare rimbalzo dei titoli petroliferi e il rialzo delle banche consentono a Piazza Affari di chiudere la seduta in progresso, praticamente da sola in Europa. Il Ftse Mib guadagna lo 0,97% e sale a 22.380 punti base, facendo decisamente meglio degli indici principali di Parigi -0,41%, Francoforte -0,27%, Amsterdam -0,14%, per non parlare di Madrid -0,8% e Londra -0,7%. 

Wall Street nervosa

Anche Wall Street è assai nervosa nella mattina americana (Dow Jones -0,35%), dopo avere vissuto ieri la peggior seduta da giugno. Nell’azionario la fine delle limitazioni dovute alla pandemia pesa su Zoom, che perde il 13% a causa del taglio delle previsioni sugli utili e sui ricavi annuali.

In generale a indurre qualche preoccupazione sono poi i dati Pmi di agosto, sotto le stime. L’attività economica del settore privato si è contratta per il secondo mese consecutivo, ai minimi degli ultimi 18 mesi, con una particolare flessione nel settore dei servizi, a causa dell’indebolimento della domanda a fronte dell’inflazione e delle condizioni finanziarie più rigide. Il tutto mentre si cerca di capire cosa farà la Fed nella prossima riunione e in attesa di ascoltare i banchieri centrali a Jackson Hole, in particolare il numero uno della banca centrale Usa che parlerà venerdì.

L’euro tenta la parità con il dollaro

Alla luce dei dati macroeconomici a stelle strisce, il dollaro perde terreno e l’euro tenta di riportarsi in parità contro la divisa statunitense, ma senza mettere per ora a segno una vera fuga dai minimi da 20 anni visti ieri.

Tra le materie risale il petrolio, poiché l’Opec+ potrebbe procedere con tagli alla produzione per sostenere i prezzi. Il Brent avanza del 3,4% a 99,77 dollari al barile.

Il principe saudita Abdulaziz bin Salman, ministro dell’Energia, sostiene che la volatilità estrema del mercato dei futura mostra come il petrolio sia sempre più disconnesso dai fondamentali e che il cartello potrebbe esser costretto a tagliare la produzione per far sì che i prezzi salgano e riflettano al meglio l’equilibrio di domanda e offerta.

La seduta è volatile per il gas, grande incognita che grava sul futuro dell’Unione Europea a causa della guerra in Ucraina e delle relative sanzioni. Il prezzo dopo aver superato i 290 euro al MWh in avvio di seduta scendeva a metà giornata dell’1% a 272 euro al MWh nella scadenza di settembre.

I prezzi di riferimento del gas nell’Unione europea nella notte erano saliti del 13%, raggiungendo un picco record, raddoppiando in un solo mese e superando di 14 volte la media dell’ultimo decennio.

Pmi meno peggio del previsto nella zona euro

In mezzo a tanta incertezza e con le ragioni di ottimismo che cominciano a cadere come le foglie d’autunno, non consola granché la risalita della fiducia dei consumatori europei. L’indicatore della Commissione UE ha recuperato 2,1 punti nell’area euro e 1 punto nell’Ue, dopo aver toccato i minimi storici a luglio. Resta però a quota -24,9 nell’eurozona e -26,0 nell’Ue, al di sotto dei minimi toccati all’inizio della pandemia Covid-19 nella primavera 2020.

A dare un po’ di respiro agli indici hanno contribuito invece in mattinata i dati PMI flash del blocco, un po’ meno orribili di quanto si temeva, benché pur sempre sotto 50, linea che separa contrazione ed espansione. Il composito, che comprende manifattura e servizi, si attesta a 49,2 (da 49,9 di luglio). “Gli ultimi dati indicano un’economia in contrazione nel terzo trimestre dell’anno”, ha detto Andrew Harker di S&P Global.

Panetta (BCE) invita alla prudenza

“L’evoluzione più recente dell’economia dovrebbe indurci a esercitare una delle caratteristiche principali dei banchieri centrali, ovvero la prudenza”. Parola di Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo Bce. Ecco quindi, che in mezzo a tanti falchi, si distingue il volo di una colomba in vista del simposio in Wyoming.

La cautela nel rialzo dei tassi, per Panetta, muove dal fatto che c’è una recessione incombente e questa già di per sé potrebbe allentare le pressioni inflazionistiche e ridurre la necessità di un’azione della Bce.

Dopo il primo rialzo in dieci anni deciso nell’ultima riunione “forse dovremo aggiustare ulteriormente la nostra posizione monetaria, ma….dobbiamo essere pienamente consapevoli che la probabilità di una recessione sta aumentando”. E ancora: “Se avremo un rallentamento significativo o addirittura una recessione, questo mitigherà le pressioni inflazionistiche”. 

Vendite sui titoli di Stato e spread in rialzo

A fare le spese di questo cortocircuito tra rallentamento della crescita, alta inflazione e interventi sui tassi, sono soprattutto i titoli di Stato e in particolare quelli italiani. Sul secondario il rendimento del Btp decennale chiude a +3,63% e quello del Bund a +1,31%, per uno spread in crescita a 232 punti base (+1,35%).

Piazza Affari tonica con Saipem & co

Il rialzo dei prezzi del greggio e la prospettiva di incassare in dollari hanno messo oggi il turbo ai titoli petroliferi. In cima al listino c’è Saipem, che guadagna il 10,97% e mette a segno il maggior rialzo di tutti i titoli milanesi, non solo delle blue chip.

Seguono a ruota Tenaris +8,84% ed Eni, +3,75%. Il cane a sei zampe festeggia ancora l’importante scoperta di gas al largo di Cipro. Un evento che, secondo Banca Akros “conferma l’efficacia della strategia esplorativa di Eni e migliora la visibilità sugli obiettivi di crescita della produzione”.

Dopo il podio, tra le big cap, parte una lunga fila di titoli finanziari: Unipol +2,25%, Banca Generali +2,44%, Intesa +1,82%, Banca Mediolanum +1,77%, Unicredit +1,61%, Poste +1,53%.

Fa incursione nella top ten, dopo le perdite della vigilia, Moncler +2,25%.

Arretra il settore salute con Diasorin -3,29% e Amplifon -2,33%.

Giù Inwit -1,71%, Campari -1,46%, Interpump -1,74%.

Deboli le utility, in particolare Italgas -1,33%. La possibilità di interventi regolatori per placare il caro energia come l’introduzione di un tetto al prezzo del gas “alimenta a nostro avviso incertezza sull’intero settore”, scrive Equita nel proprio daily. In controtendenza, Hera +0,7%.

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