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Per Napoli e Milan prove del fuoco e le romane sperano di approfittarne

Tutti a caccia della capolista Napoli che fa visita a un’arrembante Fiorentina mentre il Milan deve vedersela con la sempre temibile Atalanta – Più agevoli gli impegni della Roma (contro l’Empoli) e della Lazio (a Bologna)

Per Napoli e Milan prove del fuoco e le romane sperano di approfittarne

Tutti a caccia del Napoli. Il destino di chi sta davanti, si sa, è quello di dover vincere sempre, altrimenti chi insegue può approfittarne, a patto però di fare lo stesso. Domenica di fuoco per gli azzurri di Spalletti, attesi dall’insidiosissima trasferta di Firenze (ore 18), ma anche per il Milan di Pioli, impegnato nello scontro diretto di Bergamo con l’Atalanta (20.45). E così, oltre a Inter e Juventus che hanno già fatto il loro dovere, le spettatrici più interessate sono Roma e Lazio, che in caso di successi con Empoli (18) e Bologna (12.30), potrebbero davvero risalire la classifica. Insomma, l’unica certezza è che non ci si annoierà, a cominciare dalla sfida del Franchi, dove il Napoli dovrà farci sapere se la sconfitta contro lo Spartak Mosca è stato solo un episodio oppure un campanello d’allarme. “Ora si cerca la rottura dell’incantesimo, quindi si tratta di essere una squadra forte e giocare – ha ribattuto Spalletti -. Se non lo facciamo, ci monteranno addosso. Ci sarà da essere tosti, la Viola è una grande squadra e per batterla serviranno determinazione e qualità”.

L’esame è di quelli importanti, non a caso il tecnico azzurro, dopo il turnover di giovedì, tornerà a schierare il 4-2-3-1 tipo con Ospina in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Anguissa e Fabian Ruiz a centrocampo, Lozano, Zielinski e Insigne alle spalle dell’unica punta Osimhen. Anche per Italiano si tratta di una partita delicatissima, che potrebbe lanciare la Fiorentina nella zona più alta della classifica, oppure ridimensionarla: il tecnico si affiderà a un 4-3-3 con Dragowski tra i pali, Odriozola, Milenkovic, Igor e Biraghi nel reparto arretrato, Bonaventura, Pulgar e Duncan in mediana, Callejon, Vlahovic e Nico Gonzalez in attacco. L’altra grande sfida della domenica, come detto in apertura, sarà quella di Bergamo, dove Atalanta e Milan cercheranno punti pesantissimi in chiave scudetto/Champions. Le squadre ci arrivano in modo opposto, visto che i nerazzurri hanno vinto contro lo Young Boys mentre i rossoneri sono reduci dalla delusione cocente patita con l’Atletico Madrid.

“Le sconfitte fanno male, ma dobbiamo trasformarle in energia positiva per la prossima partita – ha spiegato Pioli -. Abbiamo analizzato la gara di martedì, avremmo meritato un risultato positivo, ora però pensiamo allo scontro diretto con l’Atalanta. Da anni lotta per la Champions, abbiamo grande rispetto ma anche convinzione nelle nostre qualità”. Il tecnico rossonero vuole chiudere questo mini-ciclo di stagione con una vittoria, anche per spegnere i focolai di polemica su Kessié (“basta giudicare le sue prestazioni in base alla vicenda del contratto”, la replica in sala stampa) e Ibrahimovic, festeggiato per via del compleanno ma ancora assente (“vorrei potergli regalare la longevità per il finale di carriera”). La formazione, al netto degli infortuni, sarà la migliore possibile, dunque 4-2-3-1 con Maignan in porta, Calabria, Kjaer, Tomori e Hernandez in difesa, Tonali e Bennacer a centrocampo, Saelemaekers, Brahim Diaz e Leao alle spalle di Rebic, preferito a Giroud. “Il Milan è una squadra che è cresciuta molto, sta bene, è in salute, anche se la recente sconfitta in Champions è stata brutta in termini di classifica – l’analisi di Gasperini -. Ha tanti giovani, Pioli ha fatto un grandissimo lavoro. Noi veniamo da due match molto dispendiosi, ma siamo usciti bene da entrambi, guadagnando in credibilità”.

Anche l’Atalanta, proprio come i rossoneri, vorrebbe andare alla sosta con una vittoria: ci proverà con un 3-4-1-2 con Musso tra i pali, Toloi, Demiral e Djimsiti nel reparto arretrato, Zappacosta, De Roon, Freuler e Maehle (Gosens ne avrà almeno per due mesi) in mediana, Pessina sulla trequarti, Malinovskyi e Zapata in attacco. Gare un po’ più abbordabili, almeno sulla carta, per le romane, che dopo il derby di domenica scorsa e le vittorie nelle rispettive gare europee tornano a tuffarsi nel campionato. La prima a scendere in campo sarà la Lazio di Sarri, che vuole assolutamente dare continuità a quanto fatto nella stracittadina. Di fronte però ci sarà un Bologna affamato di punti e desideroso di cancellare la figuraccia di Empoli, che qualche strascico in effetti l’ha lasciato: nei giorni scorsi, per la prima volta, si è parlato addirittura di un possibile esonero per Mihajlovic, mentre le dimissioni di Sabatini sono ormai agli atti. Per Sarri poi c’è una difficoltà in più, ovvero l’infortunio di Immobile, costretto a fermarsi per una lesione muscolare alla coscia destra: Ciro salterà sicuramente la trasferta odierna e la Nazionale, attesa dalla semifinale di Nations League con la Spagna.

La Lazio dunque dovrà fare a meno del suo bomber, in un 4-3-3 con Reina in porta, Marusic, Luiz Felipe, Acerbi e Hysaj in difesa, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva e Luis Alberto a centrocampo, Pedro, Muriqi e Felipe Anderson in attacco. Nuovo sistema di gioco invece per il Bologna, che passerà al 3-4-2-1 con Skorupski tra i pali, Medel, Soumaoro e Theate nel reparto arretrato, De Silvestri, Dominguez, Svanberg e Hickey in mediana, Soriano e Barrow alle spalle dell’unica punta Arnautovic. Domenica delicata anche per la Roma, costretta a battere l’Empoli per non aprire ufficialmente il faldone della crisi, già nell’aria dopo le due sconfitte con Verona e, soprattutto, Lazio rimediate nelle ultime tre. Mourinho s’è scagliato contro arbitri e avversari, trovando l’appoggio della maggior parte dei tifosi giallorossi, ma pure lui sa bene come oggi serva una vittoria a tutti i costi, pena ritrovarsi in una situazione di classifica piuttosto complicata. “Ringrazio i tifosi per la dimostrazione chiara di romanismo, è facile tifare una squadra che vince sempre ed è più difficile farlo quando vive un momento difficile – le parole del portoghese -. Stiamo vivendo un momento di maturazione all’interno del club, il tempo è ovviamente importante perché c’è tanta differenza di punti con le posizioni top e questa non si riduce con poco”.

Ad ogni modo oggi non ci sono scuse che tengano, per quanto l’Empoli abbia già dimostrato di poter creare molti problemi alle big. Mourinho opterà per il solito 4-2-3-1 con Rui Patricio in porta, Karsdorp, Mancini, Ibanez e Vina in difesa, Cristante e Veretout a centrocampo, Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan sulla trequarti, Abraham in attacco. Andreazzoli, una lunga militanza nella Roma sia da collaboratore che da allenatore, non abbandonerà il classico 4-3-1-2 con Vicario tra i pali, Stojanovic, Romagnoli, Viti e Marchizza nel reparto arretrato, Haas, Ricci e Bandinelli in mediana, Bajrami alle spalle della coppia offensiva composta da Di Francesco e Pinamonti.

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