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Per Milan e Juve il Nordest è amaro

Due deludenti pareggi per Milan e Juve nelle trasferte del sabato nel Nordest – A Udine solo Ibra è riuscito ad acciuffare il pari del Milan in pieno recupero – A Venezia la Juve è andata in vantaggio con Morata ma non è riuscita a contenere la rimonta dei lagunari e ha perso Dybala per l’ennesimo infortunio

Per Milan e Juve il Nordest è amaro

Due punti e tanti rimpianti. Sabato da dimenticare per Milan e Juventus, incapaci di andare oltre al pareggio sui campi di Udinese e Venezia e mettendo così a rischio i rispettivi obiettivi. I rossoneri rischiano di farsi scavalcare dall’Inter, agganciare dal Napoli e avvicinare dall’Atalanta, i bianconeri invece, se i bergamaschi riuscissero a vincere a Verona, si troverebbero addirittura a meno 9 dal quarto posto. Insomma, giornata difficile per entrambe, con le fatiche della Champions che, evidentemente, si sono fatte sentire, sia dal punto di vista tecnico che mentale.

La squadra di Pioli, in particolare, ha sofferto tantissimo alla Dacia Arena, riuscendo a trovare il pareggio solo in pieno recupero grazie a una magia di Ibrahimovic, capace di volare in acrobazia (proprio come l’anno scorso, nello stesso stadio) ed evitare quantomeno la sconfitta. L’1-1 finale però non cambia più di tanto la sostanza delle cose: il primo posto è a rischio, appena una settimana dopo averlo conquistato. Che la serata di Udine sarebbe stata difficile lo si è capito già al 17’ quando Bakayoko, scelto da Pioli al posto di Kessié, ha perso un pallone sanguinoso su cui Beto si è avventato con la consueta furia, per l’1-0 friulano. Cioffi, subentrato lunedì scorso a Gotti, ha potuto così costruire la partita che voleva, fatta di intensità in mezzo al campo e ripartenze fulminee, anche perché il Milan non era certo in giornata di grazia. Lento, prevedibile, incapace di muoversi senza palla, il Diavolo non ha fatto un tiro in porta fino al minuto 92, limitandosi a lanciare la palla verso Ibrahimovic e sperare in una sua giocata, anche dopo i cambi di Pioli, che all’intervallo ha rinnegato le velleità di turnover inserendo Kessié, Tonali e Messias. La tattica non ha portato alla rimonta ma al pareggio sì, perché in pieno recupero, su uno dei tanti palloni lanciati in area, lo svedese ha fatto centro, bucando Silvestri con un’acrobazia che ha ricordato quella dello scorso campionato.

“Abbiamo fatto fatica a proporre il nostro gioco, non siamo stati lucidi e precisi quanto serviva per scardinare l’Udinese – l’analisi di Pioli -. Abbiamo regalato anche il gol e la gara si è complicata tanto, di occasioni ne abbiamo avute poche anche se siamo entrati spesso in area. Ultimamente prendiamo gol dopo aver regalato il pallone agli avversari, sono cose che paghi e che ti fanno perdere lucidità. Nelle ultime partite abbiamo perso compattezza in fase difensiva, con poca lucidità in fase di pressioni: bisogna sistemare alcune cose in entrambe le fasi”.

Fallisce l’appuntamento con la vittoria anche la Juventus, fermata sull’1-1 dal Venezia di Zanetti. Brutto passo falso, che rischia di avere delle grosse ripercussioni di classifica: se oggi l’Atalanta dovesse vincere a Verona, infatti, i punti di distacco dal quarto posto diventerebbero addirittura 9. Lo spettro di una stagione senza Champions assume contorni sempre più reali, del resto con questo trend è difficile pensare di entrare nella massima competizione europea.

Anche ieri la Juventus ha mostrato i soliti limiti, a cominciare da una fase offensiva rivedibile, ulteriormente indebolita dall’ennesimo infortunio muscolare di Dybala, costretto a uscire già al 12’ in virtù di Kaio Jorge. Il gol di Morata (32’) sembrava però cancellare i problemi, anche perché il Venezia, sin lì, era stato davvero poca cosa, ma i bianconeri hanno avuto il torto di non raddoppiare (grossa occasione con Cuadrado) e la squadra di Zanetti, una volta rientrata dall’intervallo, ha ritrovato coraggio e geometrie ammirate in altre gare. Sin dall’inizio si è capito che il secondo tempo sarebbe stato diverso e quando Aramu, al minuto 55, ha pescato il jolly con un bel sinistro dalla distanza, ecco che il pari è diventato realtà. A quel punto la Signora ha cercato di gettarsi nella metà campo avversaria, ma il Venezia ha retto bene l’urto, anche perché le occasioni, a dire il vero, sono state poche e confuse. E così l’1-1 è rimasto tale, gettando ulteriori ombre sulla stagione bianconera, sin qui molto al di sotto delle aspettative.

“Abbiamo fatto un bel primo tempo, creato e tirato in porta, poi c’è stato un blackout fino al momento del loro gol, ci era successo anche a Salerno – ha sospirato Allegri -. È una cosa su cui bisogna migliorare, non siamo stati bravi a portare a casa una vittoria che era importante, sono due punti buttati contro un buon Venezia. Dybala? Abbiamo rischiato, mercoledì era uscito per un affaticamento: pensavamo stesse bene, invece non era così”.

La missione-filotto è dunque fallita, ora non resta che sperare nella frenata di una o più concorrenti, sapendo però che, una rimonta in classifica, passa anzitutto da un cambio di marcia netto e repentino, altrimenti sarà meglio familiarizzare con l’idea di non partecipare alla prossima Champions.

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