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Orangutan: dai diritti umani ai “diritti di una persona non-umana”

Una organizzazione “animalista” – la AFADA – aveva chiesto a un tribunale di Buenos Aires di pronunciarsi sulla detenzione di Sandra, un orangutan dell’isola di Sumatra tenuto nello zoo di quella città (in indonesiano orangutan vuol dire ‘uomo della foresta’).

Orangutan: dai diritti umani ai “diritti di una persona non-umana”

Un tribunale argentino ha allargato l’applicazione dello Habeas Corpus alle scimmie, e più precisamente, nella fattispecie, a un orangutan. Una organizzazione ‘animalista’  – la AFADA – aveva chiesto a un tribunale di Buenos Aires di pronunciarsi sulla detenzione di Sandra, un orangutan dell’isola di Sumatra tenuto nello zoo di quella città (in indonesiano orangutan vuol dire ‘uomo della foresta’). La AFADA sosteneva che Sandra aveva sufficienti funzioni cognitive da poter essere considerato una persona e non essere trattato come un oggetto. I giudici hanno consentito: Sandra, nata in Germania e poi trasferita nello zoo di Buenos Aires, poteva essere considerata un ‘persona non-umana’ e ne hanno prescritto il trasferimento in un ‘santuario zoologico’, con molte meno costrizioni rispetto ai recinti di uno zoo.

I dirigenti dell’AFADA sono molto contenti, e affermano come questa decisione possa essere adesso estesa a molti altri «esseri senzienti, che sono iniquamente e arbitrariamente privati della libertà in zoo, parchi, circhi e laboratori» – così ha dichiarato un legale dell’AFADA, Raoul Buompadre. La decisione dei giudici argentini differisce da quella recente di un tribunale di New York che, in relazione a una simile richiesta riguardante Tommy, uno scimpanzé detenuto da privati, aveva negato che la scimmia fosse una persona con diritto allo Habeas Corpus.

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