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Open Fiber: via libera europeo al riassetto Cdp-Macquarie

L’approvazione senza condizioni da parte di Bruxelles consente a Cdp Equity di salire al 60% – L’altro 40% andrà al fondo australiano, mentre Enel esce definitivamente dal capitale

Open Fiber: via libera europeo al riassetto Cdp-Macquarie

L’Antitrust europeo approva il riassetto di Open Fiber senza porre condizioni. A questo punto, il colosso finanziario australiano Macquarie e Cdp Equity, controllata di Cassa Depositi e Prestiti, acquisiscono il controllo comune della società della banda ultralarga (rispettivamente con il 40 e il 60%), mentre Enel (che prima era socio alla pari con Cdp) esce definitivamente dal capitale. Cdp è anche azionista di minoranza e membro del board di Tim.

La notizia è stata diffusa in mattinata alla luce di quanto pubblicato sul registro della direzione generale concorrenza della Commissione europea, dove si parla di “autorizzazione incondizionata”.

In seguito, è arrivato il comunicato ufficiale: il riassetto Open Fiber “non solleva preoccupazioni di concorrenza data l’assenza di sovrapposizioni orizzontali o relazioni ‘verticali’ tra le attività di Macquarie, incluso il suo portafoglio di società, e Open Fiber”.

La Commissione spiega di aver valutato se, alla luce degli interessi di Cdp in Tim, la transazione aumenterebbe i rischi di coordinamento tra Open Fiber e Tim: la risposta è no, “poiché Cdp Equity aveva già il controllo congiunto di Open Fiber”.

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