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Olivetti: in mostra 110 anni di immaginazione

La mostra che si terrà alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma non ripercorre l’epopea di una famiglia illuminata dell’industria italiana ma quei momenti di folgorazione creativa che segneranno per sempre la storia del design, della grafica, dell’innovazione tecnologica e della comunicazione

Olivetti: in mostra 110 anni di immaginazione

In occasione del 110° anniversario della fondazione di Olivetti, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ospita la mostra Looking forward. Olivetti: 110 anni di immaginazione, a cura di Manolo De Giorgi, Ilaria Bussoni e Nicolas Martino. La mostra è promossa da Olivetti con la collaborazione dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e alla conferenza stampa di inaugurazione, lunedì 19 febbraio alle 11,30, parteciperà anche l’amministratore delegato della società informatica, Riccardo Delleani.

È l’11 agosto 1908 quando Camillo Olivetti rivolge alla moglie «mille baci affettuosi» in una lettera redatta con il prototipo della macchina da scrivere M1, la prima della storia Olivetti, che entrerà in produzione l’anno dopo. Con una dichiarazione d’amore hanno così inizio i primi 110 anni di una industria italiana che ha cambiato la vita di intere generazioni ovunque nel mondo. Dalla scrittura alla tipografia, dal design ai processi di ideazione, dall’architettura alla casa, dal modello industriale al territorio, l’immaginazione Olivetti saprà vedere in anticipo la forma delle relazioni tra le persone e le cose e tra le persone e le persone che faranno lo stile dei suoi prodotti.

La mostra Looking Forward non ripercorre l’epopea di una famiglia illuminata dell’industria italiana, ma quei momenti di folgorazione creativa di un’azienda che segneranno per sempre la storia del design, della grafica, dell’innovazione tecnologica, della comunicazione. Un’opera organica e dal disegno comune alla quale nel corso dei decenni concorreranno tecnici, fotografi, ingegneri, artisti, scrittori, urbanisti, sociologi, psicologi e lavoratori, che formeranno così una comunità di immaginazione e di pensiero capace di fare delle «cose» l’espressione di una poetica e di un’estetica sempre più avanti rispetto al presente.

Dare un’anima ai prodotti è stato il segno di una produzione olivettiana che ha immaginato negozi, piegato materiali, inventato le forme degli oggetti insieme al loro uso, pensato la fabbrica e la produzione, preso le misure al rapporto tra uomo e macchina, previsto i desideri e inventato gli strumenti per realizzarli, transitando il progetto modernista di messa in forma della vita nel mondo delle tecnologie e dell’informazione che è oggi il nostro, dentro il quale la produzione Olivetti continua.

Lo stile Olivetti, allora, non è semplicemente quello di una corporate image, ma di una lettera dattiloscritta firmata «Marisa» con la quale una donna lascia il marito: è la pubblicità della Lettera 32 del 1970, che in Italia anticipa di quattro anni il referendum sul divorzio. Ripercorrere i punti salienti di questa avventura ancora straordinariamente vitale dell’immaginazione e dell’intelligenza italiana è il fine di questa mostra promossa da Olivetti e ospitata dalla Galleria Nazionale.

L’intuizione di Camillo Olivetti, la rivoluzione del calcolo della Divisumma, la grafica di Giovanni Pintori, i progetti dei grandi designer industriali quali Mario Bellini, Ettore Sottsass, Michele De Lucchi; le fotografie di Ugo Mulas sul lavoro di fabbrica delle donne operaie e di Henri Cartier Bresson sullo stabilimento di Pozzuoli, gli arredi di Carlo Scarpa, le pubblicità di Marcello Nizzoli, i caratteri disegnati da Arturo Rolfo, e soprattutto il pensiero e la ricerca pratica e teorica di Adriano Olivetti… sono solo alcuni esempi di come l’arte sia stata la principale alleata con la quale immaginare il disegno della vita. Un’alleanza che oggi si prolunga nella mostra Looking Forward, in occasione dei primi 110 anni di un’impresa italiana.

Nel guardare a un passato, che è il racconto storicizzato di un grande progetto visionario, la mostra si prolunga nel presente di un’azienda che con i suoi prodotti attuali continua a cercare di vedere in anticipo. Il futuro anteriore nel quale da sempre Olivetti è immersa.

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