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Olimpiadi Londra 2012: Ginnastica artistica, storica finale a squadre per le azzurre

Azzurre in pedana oggi per la finale a squadre nella ginnastica artistica, grazie soprattutto alla splendida gara disputata due giorni fa dalla veterana Vanessa Ferrari – Ma dopo la gara maschile, sono tante le ombre sul regolamento e sui parametri di valutazione: il Giappone, alla fine argento, ha contestato i giudici.

Olimpiadi Londra 2012: Ginnastica artistica, storica finale a squadre per le azzurre

Azzurre in pedana oggi per la finale a squadre nella ginnastica artistica, grazie soprattutto alla splendida gara disputata due giorni fa dalla veterana Vanessa Ferrari. La campionessa bresciana, in perfetta forma fisica è apparsa molto concentrata fin dalle prime battute e ha dato vita a un corpo libero che l’ha portata in finale anche in questa specialità (7 agosto, alle 17,20).

L’appuntamento oggi è alle 17,30 (ora italiana) al North Greenwich Arena di Londra e l’Italia debutta proprio con il corpo libero, probabilmente l’”attrezzo” più bello e affascinante di questa disciplina. Purtroppo negli ultimi anni il corpo libero è diventato sempre più “ginnico” e acrobatico e sempre meno “artistico”. Sono poche le atlete che, fra una difficoltà e l’altra, fra un salto mortale doppio e uno con avvitamento, sanno mettere grazia ed espressione corporea. Vanessa Ferrari ha queste qualità, è capace di unire alla perfezione del gesto atletico anche la bellezza del movimento.

Nell’ordine si esibiscono Carlotta Ferlito, Vanessa Ferrari ed Erika Fasana. Prova successiva al volteggio, quindi parallele e infine la trave. L’Italia parte dal settimo posto e le sue speranze di medaglia sono modeste, ma aver conquistato la finale è già un bel traguardo. La classifica completa vede in testa gli Stati Uniti, seguiti da Russia, Cina, Romania, Gran Bretagna, Giappone, Italia e Canada.  

Vanessa Ferrari e Carlotta Ferlito si sono qualificate anche per la finale nel Concorso Generale, giovedì 2 agosto, sempre alle 17:30, grazie a un sesto e diciassettesimo posto.

A questo proposito però è inevitabile osservare quanto il regolamento olimpico sia ingiusto. Solo per ragioni di norme e non di merito, dalla finale è rimasta fuori la statunitense campionessa del mondo Jordyn Wieber, poiché classificata “solo” quarta dietro a due colleghe della stessa squadra. I posti disponibili per ogni nazione sono due e così una fantastica ginnasta che giovedì poteva combattere per il podio, dovrà restare in panchina a guardare atlete molto meno brave di lei.

L’ombra del regolamento si è allungata ieri anche sulla finale a squadre maschile, vinta con pieno merito dalla Cina. Uno dei team favoriti, il Giappone, sembrava destinato ad arrivare primo dei non premiati dopo una serie di errori. Molto dipendeva dall’esercizio al cavallo con maniglie di Kohei Uchimuraha, il quale, dopo un esercizio pulito, anche se non brillante, ha completamente sbagliato l’uscita, scivolando con la mano sul dorso del cavallo, senza riuscire a completare la verticale e finendo in modo assai scomposto.

Il punteggio non lasciava dubbi: prima la Cina con 275.997 punti, seconda la Gran Bretagna, 271.711, terza l’Ucraina,  271.526, quarto il Giappone a una manciata di centesimi dagli avversari. Un punto di penalità, per quella verticale mancata, era la sola differenza che separava il Giappone da una medaglia. Immediatamente è partito il ricorso dei nipponici e la disputa fra i giudici: la verticale era da considerarsi davvero completamente mancante, come valutato a caldo? Sui monitor il filmato di quell’esercizio monco è andato più e più volte in onda, lasciando pochi dubbi agli spettatori, ma instillandone parecchi, a quanto pare, nei giudici. E’ crudele giocarsi anni di sforzi e di fatiche in un solo esercizio, in un solo, banale errore, ma lo sport non ha cuore. Eppure la protesta dei giapponesi ha fatto breccia: la verticale è stata riconosciuta almeno a metà e il punteggio dell’esercizio ritoccato da 13.466 a 14.166: tanto è bastato, perché grazie a questo ripensamento il Giappone con un totale 271.952 punti, è arrivato addirittura secondo, buttando fuori l’Ucraina dal podio e retrocedendo i padroni di casa al terzo posto.

Due episodi, quello della Wieber e quello di Uchimuarha, che lasciano un po’ di amaro in bocca, in uno sport che affascina sempre di più il pubblico e che potrebbe avere un futuro ancora più importante del presente, due episodi che mettono in discussione l’unico imperativo che dovrebbe governare ogni sport: vinca il migliore.

La ginnastica artistica maschile tornerà comunque alla ribalta domani, sempre alle 17,30 italiane con la finale individuale All Around, e gli azzurri Enrico Pozzo e Paolo Ottavi. L’appuntamento successivo è per il 5 agosto alle 16:30, si tratta della finale del cavallo con maniglie, dove Alberto Busnari è quarto; quindi  il 6 agosto alle 15 per la finale agli anelli, con Matteo Morandi, in lizza per una medaglia, secondo a un solo decimo di punto dal campione olimpico, il cinese Yibing Chen (15.858). 

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