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Nexi, Prysmian, Azimut: le trimestrali infiammano la Borsa

Dopo le forti vendite registrate in mattinata Piazza Affari rialza la testa trainata dai rialzi di Nexi e Prysmian, sugli scudi dopo i conti del trimestre – Azimut tenta il recupero dopo aver raddoppiato l’utile, dividendo di 1 euro per azione

Nexi, Prysmian, Azimut: le trimestrali infiammano la Borsa

Le trimestrali scaldano Piazza Affari che, dopo le forti vendite della mattinata, tenta il recupero e passa in positivo (+0,07%) guidata da Nexi e Prysmian. Sotto la parità invece il titolo Azimut nonostante nel trimestre chiuso al 31 marzo la società sia riuscita a raddoppiare l’utile.

NEXI

Le azioni Nexi, dopo aver passato alcuni minuti in asta di volatilità, sono schizzate in vetta al Ftse Mib e registrano un rialzo del 4,39% a 15,825 euro. A spingere gli acquisti su Nexi sono i conti del primo trimestre ma soprattutto la decisione della società di rivedere al rialzo le stime sul 2021, con ricavi attesi in crescita “high-single/double digit” e un ‘ebitda Margin previsto stabile anno su anno, in crescita di 3 punti percentuali rispetto al 2019, “con potenziale upside”.

Per quanto riguarda i conti, Nexi ha chiuso il primo trimestre con ricavi in aumento del 4,1% a 258,7 milioni di euro e un ebitda in rialzo del 2% a 139 milioni. Il valore delle transazioni (acquiring + issuing) ammonta 99miliardi, +1,1% sul primo trimestre 2020 e -7%  sullo stesso periodo del 2019. I costi sono saliti del 6,6% rispetto allo scorso anno, attestandosi a 118,8 milioni. La posizione finanziaria netta gestionale a fine marzo è negativa per 1,9 miliardi, pari a un rapporto di 3,2 volte l’ebitda in miglioramento rispetto a dicembre 2020. 

Nexi ha confermato i tempi per le acquisizioni in corso: il closing per Nets è previsto nel secondo trimestre, quello per Sia – per il quale ieri è stato effettuato il filing all’Antitrust italiana – è atteso nel terzo trimestre. Parallelamente la società ha annunciato un accordo con Intesa Sanpaolo per il passaggio alla società dei pagamenti della gestione delle attività di merchant acquiring in precedenza detenute da UBI e dalle sue controllate e confluite in Intesa. L’operazione genererà nel 2021 un aumento dell’ebitda di gruppo atteso di circa 16 milioni e tali attività sono state valorizzate per un ammontare pari a 170 milioni, per un multiplo di 10,5 volte l’ebitda 2021. L’operazione verrà finanziata interamente tramite cassa già  disponibile e il closing è previsto ,nel corso del secondo semestre del 2021.

PRYSMIAN

A metà pomeriggio il titolo Prysmian sale del 2,91% trainato dai conti del primo trimestre, archiviato con un utile netto di pertinenza degli azionisti della capogruppo in forte rialzo a 76 milioni rispetto a 23 milioni del corrispondente periodo del 2020. L’ebitda è salito a 199 milioni di euro (da 183 milioni) mentre il risultato operativo è stato di 123 milioni rispetto a 58 milioni del primo trimestre 2020. L’ebitda adjusted cresce da 197 a 213 milioni e i ricavi toccano quota  2,81 miliardi, registrando una variazione organica del 4,6% escludendo il segmento Projects. 

“Alla luce dei risultati del primo trimestre, possiamo guardare con rafforzata fiducia agli obiettivi che ci siamo dati per l’intero esercizio e siamo confidenti di avere tecnologia e assets nonché’ una organizzazione ben disegnata per cogliere le opportunità della transizione energetica e della digitalizzazione nel medio termine”, ha detto il ceo Valerio Battista commentando i dati.

Passando alla guidance, per l’esercizio 2021, Prysmian conferma le previsioni di risultato annunciate a marzo 2021″, ovvero per il 2021 un ebitda rettificato di 870-940 milioni. Inoltre, la società stima flussi di cassa per circa 300 milioni (più o meno 20%).

AZIMUT

Anche le azioni Azimut tentano il recupero dai minimi toccati in mattinata e a metà pomeriggio viaggiano poco sotto la parità trainate dal raddoppio dell’utile netto consolidato, che nel primo trimestre è salito a 96,812 milioni dai 48,51 milioni dello stesso periodo di un anno fa. I ricavi consolidati sono saliti da 228 a 273,52 milioni, mentre il reddito operativo consolidato è di 114 milioni (da 75,9 milioni). 

La società ha inoltre sottolineato di aver registrato i risultati migliori di sempre per quanto riguarda le commissioni ricorrenti (+13% rispetto al primo trimestre 2020 a 219 milioni), la raccolta netta (10,3 miliardi a fine aprile, 3,4 miliardi esclusa l’acquisizione di Sanctuary Wealth) e patrimonio complessivo (72,3 miliardi a fine marzo e 72,9 miliardi a fine aprile, +36% rispetto ad aprile 2020).

L’assemblea degli azionisti ha infine approvato la distribuzione di un dividendo totale ordinario di un euro per azione (equivalente a uno yield ai prezzi attuali del 5%), che sarà’ pagato totalmente per cassa.

Nei primi quattro mesi dell’anno Azimut ha “avuto un’importante accelerazione nella raccolta di risparmio gestito, che ha raggiunto 1,8 miliardi di euro rispetto ai 320 milioni nello stesso periodo del 2020”, ha evidenziato l’amministratore delegato Gabriele Blei, sottolineando che “l’eccellente lavoro dei nostri canali distributivi, fortemente integrati con il nostro Global Asset Management Team, ci permetterà di proseguire, in condizioni di mercato normali, la nostra crescita nei prossimi trimestri portando nuove innovative soluzioni di investimento ai nostri clienti”. “I quasi 100 milioni di utile netto del primo trimestre, ha aggiunto, “rappresentano una solida base per il resto del 2021”.

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