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Napoli, vittoria e veleni a Crotone. Oggi Juve a Verona

Gli azzurri passano 1-0 allo Scida e si laureano campioni d’Inverno, ma i padroni di casa protestano per due sospetti calci di rigore non concessi – Oggi Juve e Roma sono chiamate a rispondere rispettivamente contro Hellas e Sassuolo.

Napoli, vittoria e veleni a Crotone. Oggi Juve a Verona

Il Napoli è campione d’inverno. Lo 0-1 di Crotone vale un bel +4 sulla Juventus seconda in classifica e dunque la vittoria matematica del girone d’andata, dato che non certifica nulla di concreto ma che spesso, è bene ricordarlo, porta poi allo scudetto “vero”. Successo di misura quello dello Scida, più faticoso del previsto ma comunque utile ai fini di una classifica che autorizza il popolo azzurro a sognare il tanto agognato tricolore.

Del resto più volte in passato avevamo sottolineato come il Napoli, a differenza della Juve, faticasse a vincere quelle partite cosiddette “sporche”, nelle quali lo spettacolo, per ragioni di stanchezza fisica o mentale, passa in secondo piano rispetto al cinismo e alla concretezza. Ieri è stato sufficiente un gol di Hamsik al 17’, poi, complice l’ottimo Cordaz, la vena realizzativa dei Sarri’s s’è fermata lasciando così il risultato in bilico fino alla fine, con tutti i rischi del caso.

Il Crotone protesta (molto) per due presunti calci di rigori non concessi dagli arbitri. “Qualcuno deve spiegarmi come funziona il Var”, ha detto Zenga.

Ad ogni modo la storia insegna che i campionati si vincono anche, se non soprattutto, così, tanto più se martedì c’è un quarto di Coppa Italia da giocare (al San Paolo contro l’Atalanta) e la rosa non consente rotazioni clamorose. Il Napoli chiude così un anno solare strepitoso nel quale ha conquistato 99 punti (!), segnato 96 gol e mantenuto l’imbattibilità in trasferta (18 vittorie e 2 pareggi), quest’ultimo record nei 5 campionati top d’Europa.

“Purtroppo tutti questi punti sono stati mischiati male perché fatti a cavallo di due stagioni – ha glissato Sarri – Anche il titolo d’inverno non ha nessun valore, però questo girone d’andata ci lascia belle speranze per il futuro: stiamo facendo un cammino importante, siamo davvero orgogliosi di noi”.

Il successo del Napoli di fatto azzera il margine d’errore per le altre grandi a cominciare dalla Juventus, chiamata a vincere in quel di Verona per non perdere terreno dalla capolista. Sulla carta il match contro la squadra di Pecchia (ore 20.45) non dovrebbe riservare grossi problemi, a patto però di non sottovalutarlo e affrontarlo nel migliore dei modi.

I numeri tra l’altro dicono che il Bentegodi sponda Hellas è campo minato dall’ormai lontano 2001, quando un gol di Del Piero decretò lo 0-1 finale. Da allora, a parte un successo nel 2007 (ma era Serie B), 2 pareggi e una sconfitta (2-1 firmato da Toni e Viviani nel maggio 2016).

“Non solo, quello è un campo su cui abbiamo vinto solo 7 volte – ha ammonito Allegri – A noi però servono solo i 3 punti, dobbiamo chiudere l’anno nel migliore dei modi”. E allora spazio alla miglior Juve possibile, al netto degli infortuni di Pjanic e Cuadrado che non saranno a disposizione.

Il tecnico passerà al 4-3-2-1 con Szczesny in porta, Lichtsteiner, Benatia, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Khedira, Bentancur e Matuidi a centrocampo, Dybala e Mandzukic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Higuain. Classico 4-4-2 per Pecchia, che proverà a fermare la Signora con Nicolas tra i pali, Ferrari, Caracciolo, Hertaux e Caceres nel reparto arretrato, Romulo, Zuculini, Buchel e Valoti in mediana, Verde e Kean in attacco.

Se la Juve non può sbagliare il discorso vale anche per la Roma: la sconfitta di Torino l’ha allontanata dal sogno scudetto e solo una vittoria contro il Sassuolo (ore 15) potrebbe rinvigorirlo. Attenzione però a dare i 3 punti per scontati: da quando c’è Iachini i neroverdi volano, come hanno capito Crotone, Sampdoria e, soprattutto, Inter, battuti nell’ordine tra casa e trasferta. Per Di Francesco poi questa è una partita speciale, del resto 5 stagioni condite da una promozione in Serie A, una qualificazione in Europa League e diverse salvezze non possono certo dimenticarsi.

“Ho ancora le emozioni addosso per ciò che ho vissuto lì, per loro provo grande amore – ha ammesso il tecnico giallorosso – Ora però voglio solo vincere, la sconfitta di Torino non deve cancellare l’ottimo percorso fatto sin qui tra campionato e Champions”.

Ripartire diventa dunque fondamentale e Di Francesco ci proverà con il consueto 4-3-3 con Alisson in porta, Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov in difesa, Pellegrini, De Rossi e Nainggolan a centrocampo, Schick, Dzeko e Perotti in attacco.

Stesso sistema di gioco anche per Iachini, che cercherà la quarta vittoria consecutiva affidandosi a Consigli tra i pali, Lirola, Goldaniga, Acerbi e Peluso nel reparto arretrato, Missiroli, Magnanelli e Duncan in mediana, Politano, Falcinelli e Ragusa nel tridente offensivo.

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