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Mps “valuta aggregazioni”: titolo alla riscossa

Assemblea Mps, l’ad Morelli fa sapere che il cda sta valutando “scenari su aggregazioni o diversificazioni dimensionali”, ma deciderà il Tesoro – Possibile una revisione profonda del modello di business – La banca deciderà se impugnare l’accordo con Nomura su Alexandria.

Il titolo Mps vola in Borsa dopo le parole dell’amministratore delegato Marco Morelli che, nel corso dell’assemblea della banca senese ha annunciato che il cda sta valutando “prospettive di scenari su aggregazioni o diversificazioni dimensionali“. Ovviamente, la scelta finale spetterà al Ministero dell’Economia, ha sottolineato il manager, primo azionista della banca dopo il salvataggio del 2017.

Le dichiarazioni di Morelli non sono passate inosservate a Piazza Affari, dove ha avuto inizio una vera e propria pioggia di acquisti: alle 13 il titolo guadagna il 6,55% a 1,334 euro.

Tornando all’assemblea, l’ad ha voluto elogiare i risultati ottenuti nel 2018, un anno in cui “la banca si è rimessa in moto. È ripartita una macchina che soprattutto dal punto di vista commerciale era di fatto rimasta fuori dal mercato negli ultimi anni. Oggi è una banca diversa in termini di dimensioni, di numeri e di attività” rispetto a quella che “i soci hanno visto e conosciuto fino alla metà del 2017, ma questo brand nel 2018 è tornato sul mercato”.

Il Monte dei Paschi ha chiuso l’anno con un risultato operativo netto di poco più di 300 milioni, ma soprattutto ha ceduto 29 miliardi di Npl, riducendo la loro percentuale sui crediti totali dal 35,8% del 2017 al 16,4% di fine anno. Per quanto riguarda il 2019 Morelli, ha invitato i soci a tenere conto “di un quadro macro ad inizio anno molto peggiore di quello ad inizio 2018”, ricordando il fatto che la capacità di funding per il Monte dei Paschi nel contesto italiano è “più complicato e più elevato rispetto allo scorso anno”. Il cda quest’anno sarà anche impegnato a valutare una revisione profonda del modello di business “che abbatta il costo del servizio per la clientela e questo significa andare a vedere se posso servire i clienti in modo diverso”. Un’altra possibilità strategica è utilizzare le partnership attuali o future in un’ottica di taglio dei costi.

Il 2019 è anche l’anno in cui entreranno in vigore le nuove e più stringenti regole europee (mifid2 in primis) che obbligheranno Mps a diventare “più selettiva” negli impieghi “perché dobbiamo salvaguardare la posizione patrimoniale della banca

Il ceo ha quindi ribadito che Mps andrà avanti con “la strategia di riduzione degli Npl e dei crediti deteriorati” come previsto dal piano industriale. Per Il 2019 sugli Utp “abbiamo un obiettivo di 2 miliardi, ma cercheremo di fare quello che abbiamo fatto negli ultimi due anni, cioè raggiungere un risultato migliore”.

Altra novità importante riguarda il derivato Alexandria. Mps sta valutando se impugnare l’accordo transattivo del 2015 con Nomura sul derivato Alexandria realizzato dalla precedente gestione della banca quando era guidata da Fabrizio Viola. L’impugnazione viene invece esclusa per il contratto con Deutsche Bank su Santorini.

La transazione con Nomura i termini di prescrizione non sono immediati e “gli approfondimenti sono ancora in corso”. Per la vicenda Santorini “non sono emersi profili tali da giustificare – specie in relazione all’ipotesi di truffa contrattuale evocata da alcuni soci e tenuto conto dei rischi connessi a tali iniziative – l’impugnazione della suddetta transazione

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