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Mps, sì alla scissione: sofferenze e debiti vanno a Amco

Le assemblee straordinarie di Mps e Amco hanno approvato domenica la scissione che porterà crediti deteriorati e passività nella bad bank. Fissato il valore del recesso. Se tutto procederà come previsto la scissione sarà efficace da dicembre

Mps, sì alla scissione: sofferenze e debiti vanno a Amco

Mps si fa in due e approva la scissione che porterà al trasferimento dei crediti deteriorati e passività in Amco (Asset Management Company detenuta dal Tesoro). Lo ha deciso domenica l’assemblea straordinaria degli azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena sotto la presidenza di Patrizia Grieco. Ne dà conto un comunicato della banca senese che pone così le premesse operative per la realizzazione del piano Hydra che dovrebbe a sua volta facilitare la privatizzazione e l’uscita del Mef una volta che la banca sia stata alleggerita dal fardello delle sofferenze.

Ecco nel dettaglio le decisioni che sono state deliberate dall’assemblea a maggioranza del 99,97%:

– l’approvazione del progetto di scissione parziale proporzionale di MPS Capital Services Banca per le Imprese S.p.A. (“MPSCS”) in favore di MPS, con i relativi allegati (il “Progetto MPSCS”); 

– l’approvazione del progetto di scissione parziale non proporzionale di MPS in favore di AMCO – Asset Management Company S.p.A. con attribuzione di opzione asimmetrica agli azionisti di MPS, diversi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con i relativi allegati; e 

– la modifica dei commi 1 e 2 dell’art. 6 dello statuto sociale della Banca (relativi al capitale sociale della Banca), in conseguenza dell’approvazione del Progetto AMCO. 

Fonte: comunicato Banca Mps

Le modifiche statutarie, spiega Mps, sono risultate necessarie in quanto, “per effetto della Scissione AMCO (come di seguito definita) si determinerà una riduzione del capitale sociale della Banca pari a euro 1.133.606.063,29, con il conseguente annullamento, tenuto conto degli arrotondamenti derivanti dall’applicazione del rapporto di cambio della Scissione AMCO, di massime n. 137.884.185 azioni in circolazione”. 

Contemporaneamente all’assemblea Mps si è tenuta anche l’assemblea Amco che a sua volta ha approvato il progetto Amco mentre Monte Paschi Capital Services aveva dato già il suo via libera lo scorso 2 ottobre.

L’operazione sarà operativa dal 30 novembre e tuttavia il comunicato di Banca Mps non precisa l’ammontare complessivo – si era parlato di una cifra vicina agli 8 miliardi – delle sofferenze che saranno trasferite alla bad bank che acquisirà anche le passività. Tra queste, il prestito-ponte di 3,1 miliardi Viene precisato invece l’ammontare (indicato qui sopra) della riduzione del capitale conseguente alla scissione. Gli azionisti di minoranza potranno ricorrere alla cosiddetta opzione asimmetrica rinunciando a diventare azionisti del 10% della bad bank e rimanendo invece azionisti solo di Mps con conseguente aumento percentuale della propria partecipazione nella banca.

Gli azionisti che non hanno approvato il progetto, potranno esercitare il diritto di vendita e il diritto di recesso il cui valore è stato fissato a “1,339 euro per ciascuna azione MPS, entro quindici giorni dalla data di iscrizione della deliberazione di approvazione della Scissione AMCO presso il Registro delle Imprese di Arezzo – Siena”, precisa infine il comunicato.

Sia la scissione di Mps Capital Services che la scissione Amco hanno ottenuto il via libera della Bce che ha posto alcune condizioni, annunciate dalla banca il 27 agosto.

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