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Mps, Morelli: il piano Ue ci lega fino al 2021. Vale 5,4 miliardi

L’Ad della banca senese, in un’intervista al Corriere Economia, ripercorre le tappe del risanamento concordato con l’Europa attraverso aiuti di Stato. Con l’ultima trimestrale il cambio di direzione ma l’uscita dal tunnel è ancora lontana. E nel 2019 il Mef deve indicare la via per uscire dal capitale

Mps, Morelli: il piano Ue ci lega fino al 2021. Vale 5,4 miliardi

Monte dei Paschi tenta un piccolo – timido – rimbalzo, dopo il tracollo di giovedì 17 maggio e le perdite rimediate venerdì. In soli due giorni, il ribasso accumulato supera il 13%, ridimensionando notevolmente i guadagni ottenuti grazie ai conti del primo trimestre, chiuso con un utile di 188 milioni di euro. Nella seduta odierna, il titolo Mps guadagna l’1,2% sovraperformando il Ftse Italia Banche (+0,44%) e battendo molte colleghe di comparto, zavorrate dalla giornata di stacco cedole.

La banca senese cerca dunque di mettersi alle spalle i due giorni da incubo vissuti in Borsa dopo la pubblicazione del contratto di Governo tra M5s e Lega, che con un riferimento diretto alla banca sembra rimetterne in discussione il futuro proprio nel momento in cui il piano di ristrutturazione cominciava a dare i suoi frutti. Tanto più che, cambiare le carte in tavola oggi potrebbe comportare un rischio molto grosso, non solo per l’istituto toscano, ma anche per i risparmiatori, che correrebbero il pericolo di andare incontro a quel bail-in che il duo Salvini-Di Maio considera “il male dei mali”.

Dopo due giorni di silenzio, sulla questione è intervenuto oggi anche l’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli, che attraverso un’intervista al Corriere della Sera, ricorda a Lega e M5s un piccolo dettaglio che forse il contratto di Governo ha trascurato: “La ripresa del Monte non sarà cosa che si materializza nei prossimi trimestri. Il piano dura quattro anni, fino al 31 dicembre 2021”.

L’istituto senese ha infatti messo in campo un piano pluriennale ricevendo dalla Commissione Europea, l’ok ad aiuti di Stato da 5,4 miliardi di euro per effettuare la ricapitalizzazione precauzionale. “Noi stiamo percorrendo un sentiero tracciato molto stretto – ha continuato Morelli – Non possiamo divagare. Il ministero del Tesoro entro il 2019 deve presentare alla Commissione europea il suo piano d’uscita dal capitale di Mps, che sarà perfezionato entro il 31 dicembre del 2021, data di conclusione del piano”.

L’avvertimento dell’ad è dunque chiaro: se Monte dei Paschi non rispetterà gli impegni presi con Bruxelles potrebbe pagare un conto monto caro: 5 miliardi di euro appunto. “Noi non possiamo uscire da questo sentiero e abbiamo ben presente che l’impegno con la Commissione europea a portare avanti il piano non lo ha preso solo la banca ma lo ha preso anche il ministero dell’Economia. E’ il ministero dell’Economia, lo stato italiano ad essersi impegnato con la Commissione”, conclude Morelli. Forse il nuovo governo, farebbe bene a rifletterci.

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