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Mps, ecco il piano punto per punto: via 600 sportelli, 4.800 esodi

L’Ad Marco Morelli ha presentato il piano di ristrutturazione 2017-2021 approvato dalla Commissione europea: previsto il ritorno all’utile di 570 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi al 2021. Il gruppo bancario conta di chiudere 600 sportelli e vendere le due banche estere: Mps Francia e Mps Belgio. Morelli: “Recuperati 5,5 miliardi di depositi nel primo trimestre. Lavorare in questi mesi? E’ stato come vivere in un Pronto Soccorso”

Il Monte dei Paschi ha diffuso il piano di ristrutturazione 2017-2021 approvato da Bruxelles. Il piano comprende la riduzione di 600 sportelli e la cessione delle due banche estere del gruppo: la francese Mps Banque e Mps Belgio. Lo ha detto l’amministratore delegato Marco Morelli nella presentazione del piano agli analisti. Per quanto riguarda il personale, Mps mette in conto una riduzione di 5.500 unità entro il 2021 (di cui 4.800 uscite attraverso l’attivazione del Fondo di Solidarietà, 450 uscite legate alla cessione/chiusura di attività, 750 uscite derivanti dal turnover fisiologico e circa 500 nuove assunzioni). Prevista anche la dismissione di 28,6 miliardi di sofferenze lorde (dati al 31 dicembre 2016), di cui 26,1 miliardi attraverso una struttura di cartolarizzazione e 2,5 miliardi, costituiti da
posizioni unsecured di piccolo importo e leasing, tramite procedure dedicate.

Nell’ambito della cartolarizzazione, le obbligazioni Junior e Mezanine saranno cedute al Fondo Atlante ad un prezzo pari al 21% del valore lordo contabile: il deconsolidamento del portafoglio di sofferenze è previsto per il primo semestre del 2018. Il ritorno alla contrattazione in Borsa dovrebbe avvenire a fine settembre, dopo la presentazione del prospetto alla Consob ma niente dividendi in vista: “Uno dei divieti richiesti dalla Ue è quello sulla distribuzione di divendi, finché si resta nel regime di aiuti di Stato”, ha detto Morelli.

Rocca Salimbeni indica un ritorno all’utile dal 2019 con una stima di profitti netti per 570 milioni. Il numero emerge da una tabella della presentazione agli analisti. Il risultato operativo netto al 2019 e’ indicato in 700 milioni. L’insieme degli interventi di ristrutturazione porterà un utile netto di 1,2 miliardi al 2021 secondo le previsioni del management. Il Roe a fine periodo è stimato al 10,7%.

E’ dunque una giornata storica per il mercato del credito. Dopo l’approvazione della Commissione europea che ha accolto la ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena,  il Tesoro entro la fine di questo mese potrà entrare nel capitale, salendo al 70% circa della Banca senese con un costo complessivo di 5,4 miliardi. In linea con il “principio di condivisione degli oneri” previsto dalla normativa sugli aiuti di Stato dell’Ue.

Marco Morelli ha descritto il lavoro di questi mesi come quello di un “pronto soccorso: un’emergenza ogni cinque minuti”. L’Ad ha dedicato alcuni pensieri all’impegno e alla dedizione mostrata da tutte le risorse umane del gruppo in occasione dell’esposizione dei punti essenziali del piano di ristrutturazione: “Il Monte dei Paschi – ha aggiunto Morelli –  ora potra’ recuperare il suo posto nel mercato bancario retail italiano”. Nei primi tre mesi del 2017, ha aggiunto, Morelli, sono stati recuperati 5,5 miliardi di depositi.

Lo stipendio lordo dell’ad di Mps previsto dal piano di ristrutturazione dell’istituto di credito è di 466mila euro annui. Morelli ha rinunciato a qualunque forma di indennizzo e bonus per tutta la durata del piano, e la situazione rimarrà tale fino a che l’Unione europea non si pronuncerà sull’uscita dal regime di aiuto. 

L’ad ha così commentato a riguardo: “Saranno 5 le persone con decurtazione dello stipendio oltre a me”- Si tratta di una decurtazione di circa il 70% rispetto all’attuale retribuzione dell’ad. Il piano prevede anche un tetto alle retribuzioni: non potranno superare 10 volte la media dei dipendenti.

Ecco sintesi quali saranno i risvolti di quanto è accaduto nelle ultime ore ad Mps:

a) Il gruppo ricapitalizza per complessivi 8,1 miliardi. Di questa cifra, 4,3 miliardi ricadono sui detentori di obbligazioni subordinate e gli azionisti, attraverso la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni e la diluizione degli azionisti esistenti.

b) Il Mef parteciperà all’operazione con 3,9 miliardi (al netto del rimborso dei detentori retail di bond senza le compensazioni per 1,5 miliardi) entrando nel capitale di Mps con acquisto di azioni a prezzo ridotto.

c) Mps ha venduto alcune attività raccogliendo capitale privato per 536 milioni di euro.

Per il resto la banca si focalizzerà sul retail banking e small business valorizzando anche il contributo del canale online Widiba, oggetto di un piano di rilancio digitale del gruppo che passerà attraverso investimenti infrastrutturali. Gli altri pilastri saranno il completo ridisegno del network distributivo, con la riduzione delle filiali (da 2.000 nel 2016 a circa 1.400 nel 2021), la riduzione di 5.501 unità (come già descritto) e l’ulteriore taglio del 26% sulle spese amministrative.

Dal punto di vista del rafforzamento patrimoniale, il gruppo prevede di raggiungere un CET1 ratio >14% ed un ROE >10% nel 2021.

Lo Stato potrà restare azionista fino all’orizzonte del piano al 2021, “ma niente esclude che l’uscita possa essere anticipata”, ha detto il presidente Mps, Alessandro Falciai. Il ministro Padoan ha parlato del piano come di “un elemento estremamente importante per la banca e il sistema bancario italiano e un ulteriore elemento di svolta dopo l’accordo di una settimana fa sulle banche venete. È un piano che dà certezze, un orizzonte temporale sostenibile alla banca che avrà un livello di capitale molto importante”. Secondo il ministro, “il denaro pubblico non solo sarà recuperato ma sarà recuperato con premio”.

(aggiornato alle 13.00, del 5 luglio 2017)

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