Condividi

Mostre, il Novecento italiano raccontato da 630 opere in Piemonte

In sette sedi museali tra Torino, Biella e Vercelli alcune delle opere più importanti dei principali artisti che hanno fatto l’arte a cavallo tra il 1915 e il 2015 saranno esposte al pubblico per la prima volta fino al prossimo 10 febbraio nella mostra 100% Italia. Capolavori del Novecento

Mostre, il Novecento italiano raccontato da 630 opere in Piemonte

Il triangolo dell’arte questa volta ha i vertici a Torino, Biella e Vercelli. Fino al prossimo 10 febbraio sette sedi espositive nel piemontese ospiteranno 630 opere tutte inedite. Il titolo della mostra è 100% Italia. Capolavori del Novecento e racconta un secolo di autentica arte italiana attraverso i capolavori di artisti internazionali provenienti da collezioni e archivi museali, fondazioni, collezionisti, gallerie pubbliche e private.

La mostra abbraccia cento anni di storia dell’arte italiana a cavallo tra due secoli, tra il 1915 e il 2015: i Futuristi che volevano “bruciare i musei e le biblioteche” si intrecciano nel percorso espositivo con il presente del terrorismo islamico che ha bombardato Ninive e distrutto i reperti archeologici di Mosul e di Palmira.

A Torino il Museo Ettore Fico presenta i percorsi Novecento, Corrente, Astrazione, Informale, mentre al MEF Outside quello sulla Pop Art, con la pubblicità dei cartelloni, le notizie dei rotocalchi, le locandine cinematografiche, gli spot televisivi.

Optical, Minimalismo, Arte Povera, Pittura Analitica, Concettuale sono gli spazi protagonisti al Mastio della Cittadella ancora a Torino, mentre a Palazzo Barolo sarà presentata la Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, alla Nuova Figurazione, e all’Internazionalità.

Tutti i percorsi sono curati da critici e storici dell’arte, da Luca Beatrice a Lorenzo Canova, da Marco Meneguzzo a Elena Pontiggia, da Claudio Cerritelli a Giorgio Verzotti.

Perciò se nella capitale sabauda tra le opere più significative si ricordano quelle di Burri, Bice Lazzari, Carla Accardi, Franco Garelli, Gillo Dorfles, Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Mario Sironi, viaggiando fino a Biella, nel trecentesco Palazzo Gromo Losa e al Museo del Territorio si possono ammirare due sezioni futuriste: il Futurismo e il Secondo Futurismo, con opere da Carlo Carrà a Giacomo Balla e Fortunato Depero.

Metafisica, Realismo Magico, Neo Metafisica sono invece gli spazi espositivi dedicati alla città di Vercelli – nella moderna struttura in vetro e acciaio, sede di Arca, collocata nella navata centrale dell’ex chiesa di San Marco – dove sono presentati i capolavori di Severini, De Chirico, Mario Tozzi.

La mostra è accompagnata da un catalogo di “4 chili e 200 grammi di cultura” che Andrea Busto, ideatore del progetto, ha curato personalmente e insieme alle opere presentate si propone come testo guida per comprendere la storia italiana, il suo presente e il suo futuro.

I principali movimenti artistici che si susseguono durante tutto il percorso espositivo sottolineano il ruolo dell’arte nella società civile e si intrecciano con la storia, a spiegare la guerra, la sconfitta, la meschinità, la crescita economica, la paura, l’ispirazione, i momenti più alti e quelli più infimi della storia del Novecento italiano. È questo il contributo che l’arte dà all’evoluzione storica di un paese. Ogni anno e ogni decennio sono stati contraddistinti da forti personalità che hanno influenzato l’arte del “secolo breve” e oltre; nessuna nazione europea ha saputo infatti offrire artisti e capolavori, scuole e movimenti, manifesti e proclami artistici con la continuità dell’Italia, come si legge nel comunicato ufficiale del MEF di Torino.

Commenta