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Moscovici: “L’Italia è un problema”. E Tria resta sotto assedio

Il commissario agli Affari economici mette a nudo le preoccupazioni sul nostro Paese: “Deve presentare un budget credibile” – E aggiunge: in Europa “non c’è Hitler ma dei piccoli Mussolini” -Continuano le pressioni del M5S sul ministro del Tesoro: “Almeno 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, altrimenti sarà un problema” – La Lega non molla sullo “stop alla Fornero”

Moscovici: “L’Italia è un problema”. E Tria resta sotto assedio

L’Italia “è un problema” in Europa e deve presentare un budget “credibile”. Lo ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, nel corso di una conferenza stampa a Parigi, rispondendo ai giornalisti che chiedevano un parere sul lavoro del governo Conte e sui colloqui con il ministro del Tesoro Giovanni Tria.

L’eurocommissario ha di fatto messo a nudo le preoccupazioni europee sulla manovra di bilancio italiana. “Ho visto Tria venerdì pomeriggio a Vienna – ha aggiunto il francese – Continuiamo a lavorare per una soluzione comune. Alla fine, non sarà soltanto lui a votare la legge di bilancio, ma tutto il governo”.

Il commissario ha anche commentato l’avanzata dei populisti in Europa, tornando a dirsi preoccupato, in vista delle elezioni europee 2019. Oggi «c’è un clima che assomiglia molto agli anni ‘30. Certo, non dobbiamo esagerare, chiaramente non c’è Hitler, forse dei piccoli Mussolini…»

“C’è un atteggiamento da parte di alcuni commissari europei che è veramente insopportabile, inaccettabile”, ha replicato il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, “Dall’alto della loro Commissione si permettono di dire che in Italia ci sono tanti piccoli Mussolini. Non solo non si devono permettere ma questo dimostra come queste siano persone totalmente scollegate dalla realtà. Questo è il Governo che ha il più alto consenso in Europa e viene trattato così da commissari di una Commissione che probabilmente tra alcuni mesi non esisterà più perché i cittadini manderanno a casa buona parte degli eurocrati alle prossime elezioni. Tutte queste prese di posizione e giudizi ignobili contro l’Italia si scontreranno con le prossime elezioni. Una lezione a questi signori gliela daranno i cittadini italiani”, ha concluso Di Maio.

Sulla questione è intervenuto anche il commissario europeo per il Bilancio e le risorse umane Gunter Oettinger in audizione alla Camera: “Ci sono criteri condivisi da tutti i paesi membri, non si può fare deficit che superi il 3%” del Pil, “tutti i governi sono d’accordo, ora siamo arrivati al punto che gran parte dei paesi sono sotto questo tetto e alcuni addirittura all’1%, quindi vogliamo che anche l’Italia rispetti questo 3%.”

“Il 60% come criterio per il rapporto debito/Pil – ha continuato . anche è stato firmato da tutti i paesi, l’Italia è al 133%, gli economisti dicono che non è più sopportabile, non è più tollerabile, il massimo è il 120%, la decisione è vostra ma non credo che sia una buona cosa salire al 140%, anzi dovete scendere, la decisione è vostra, ma salire al 133%, al 140% è sbagliato’. ha ribadito Oettinger.

Intanto, in Italia continuano le pressioni della maggioranza – nonostante le smentite – sul numero uno del Tesoro perché metta a disposizione più risorse per la legge di Bilancio 2019. “In manovra non transigerò sul reddito di cittadinanza, e non solo per il Sud – ha detto la ministra per il Sud Barbara Lezzi a Radio anch’io – Su questo Tria ci deve ascoltare. Non si tratta di far cadere il ministro dell’Economia, senza reddito di cittadinanza l’intero governo avrà problemi. Noi non diciamo tutto e subito, ci prendiamo l’arco della legislatura, ma bisogna iniziare e in modo significativo”.

Secondo Lezzi, servono almeno 10 miliardi per fronteggiare un’emergenza fatta di 5 milioni di poveri. Tria non sembra convinto di spendere tanto, ma “ci deve assolutamente ascoltare – rimarca ancora la ministra – una chiusura su questo sarebbe un problema”.

Secondo i retroscena, Tria – sotto pressione da settimane – avrebbe telefonato a Conte dicendosi disponibile a farsi da parte nel caso in cui la sua presenta nel Governo crei problemi. Un’offerta ovviamente irricevibile in questa fase, a pochi giorni dalla nota di aggiornamento al Def e a meno di un mese dalla presentazione della nuova manovra (o almeno della sua prima versione).

Tria avrebbe poi sentito anche il leader del M5S, Luigi Di Maio, per dirgli che non ha alcuna intenzione di fare da capro espiatorio nello scontro politico che si è aperto nel governo come nella maggioranza.

Mentre i Cinque Stelle continuano a fare pressioni per il reddito di cittadinanza, infatti, la Lega mette sul tavolo altre priorità. Sempre ai microfoni di Radio Anch’io, il presidente della commissione Finanze del Senato, Alberto Bagnai, ha detto che la priorità del partito di Salvini è “il superamento della Fornero”.

 

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