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Monti a sorpresa: “Nel momento dei sacrifici, rinuncio al mio stipendio”. Fornero piange in diretta

Colpo a sorpresa del premier: “Nel momento in cui chiedo sacrifici agli italiani ho pensato di rinunciare ai miei compensi di premier e ministro dell’Economia” – Questo decreto chiamatelo salva Italia” – “Non sempre serve concertazione” – Sui sacrifici dei pensionati Fornero si commuove e piange in diretta

Monti a sorpresa: “Nel momento dei sacrifici, rinuncio al mio stipendio”. Fornero piange in diretta

Colpo a sorpresa del premier Mario Monti che apre la conferenza stampa sulla manovra del Governo annunciando dure misure contro la casta politica e le Province e poi dice: “Nel momento in cui chiedo sacrifici agli italiani, ritengo giusto rinunciare al mio compenso di premier e ministro dell’Economia”. E non solo: il premier e tutti i ministri renderanno trasparente la propria situazione patrimoniale, dichiarando tutte le attività finanziarie che detengono.

Ma il vero costo della politica – ha tenuto a sottolineare il Presidente – non è solo quello degli apparati ma quello che ha spesso portato ad anteporre gli interessi elettoralistici di breve periodo a quelli generali, con effetti disastrosi sulla finanza pubblica: “E’ questo che ha creato il nostro enorme debito pubblico”.

Partendo da questi presupposti Monti ha vigorosamente difeso, nella sua prima conferenza stampa collegiale – nella quale il ministro Fornero si è commossa parlando dei sacrifici chiesti ai pensionati e ha pianto in diretta -, la manovra del Governo ricordando che essa è basata su rigore, equità e sviluppo e che rientra nel compito di breve durata ma di grande impegno che Presidente della Repubblica e Parlamento gli hanno affidato per salvare l’Italia in un momento di gravissima crisi che rischia di compromettere 60 anni di storia nazionale ed europea. In sostanza, sacrifici sì, anche molto duri e però equi, ma per la crescita. Con l’obiettivo di salvare l’Italia e di aiutare la politica a recuperare un rapporto positivo con i cittadini.

Monti si è tolto anche un sassolino dalla scarpa replicando alle critiche dei suoi ex allievi Giavazzi ed Alesina sul Corriere della Sera e negando che la manovra sia basata sulle tasse più che sui tagli e che non si sia pensato alla crescita. Sul fronte fiscale Monti ha sottolineato la novità di uno spostamento del prelievo dai redditi – infatti non ci sarà alcun innalzamento delle aliquote Irpef – alla proprietà, dove spiccano gli interventi sulla casa e sui beni di lusso ma anche sui capitali scudati e un inasprimento della lotta all’evasione anche attraverso la tracciabilità dai mille euro in su. 

Tutti i punti della manovra sono stati approfonditi dai ministri interessati con l’occhio soprattutto alle pensioni, al fisco, alle liberalizazzioni e alla crescita, ma su un punto Monti ha voluto essere chiaro: “Se riuscirò a condurre in porto questo sforzo di salvezza dell’Italia, ne avrò abbastanza per non pensare a un mio impegno politico successivo”.

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