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Milano supera la doccia fredda Usa

In una giornata fiacca, la spinta rialzista iniziale si è scontrata con il continuo calo del petrolio e la frenata inattesa della manifattura Usa ma la chiusura resta positiva (+0,69%) – Bene anche le piazze europee, Wall Street recupera – Sotto i riflettori Atlantia, Ubi Banca e Azimut – Nel lusso, penalizzati Yoox e Moncler – Petrolio sotto i 42 dollari.

Milano supera la doccia fredda Usa

Le Borse europee nel pomeriggio crollano e poi si rialzano chiudendo in territorio positivo, rassicurate dal buon andamento di Wall Street. A turbare l’andamento dei listini in una seduta complessivamente di rialzi il dato sull’indice manifatturiero Empire degli Stati Uniti che ad agosto si è attestato a quota -14,92, in netto peggioramento rispetto ai 3,86 di luglio e deludendo a sorpresa le attese degli analisti che si aspettavano un rialzo a quota cinque. Il livello è il più basso dalla recessione americana del 2009.

Tuttavia Wall Street, dopo una partenza al ribasso, ha invertito la rotta: alla chiusura dell’Europa il Dow Jones saliva dello 0,21% e l’S&P500 dello 0,25%, anche grazie al buon dato sulla fiducia dei costruttori salita a luglio ai massimi del novembre 2005.  Hanno così ripreso quota anche il Ftse Mib che ha chiuso +0,69% con la migliore performance del Vecchio Continente e Parigi +0,57%. Londra ha confermato una seduta invariata mentre Francoforte ha ceduto lo 0,41%.

Su Piazza Affari gli acquisti hanno ripreso forza anche grazie ai bancari con lo spread Btp Bund sceso a 113 punti e rendimento all’1,77%. Bene anche la Borsa di Atene +1,04% alla sua prima seduta dopo che venerdì a mercati chiuso l’Eurogruppo ha dato il via libera al terzo piano di salvataggio del Paese da 86 miliardi di euro. In ripresa anche i titoli di Stato con i tassi del decennale scesi al di sotto di quota 9% per la prima volta da febbraio.

Ora i mercati guardano alla pubblicazione di mercoledì dei verbali della Fed relativi all’ultima riunione del 28-29 luglio. Sempre mercoledì è in agenda il voto sull’accordo del Parlamento tedesco: nonostante l’approvazione sia largamente attesa, si potrebbero registrare defezioni nel partito della Cancelliera Merkel. Il petrolio Wti oggi ha continuato la sua discesa scendendo sotto quota 42 dollari al barile, vicino ai minimi da sei anni, e chiudendo a 42,46.

Sul fronte cinese, questa mattina le autorità sono intervenute nuovamente per rassicurare i mercati rivedendo al rialzo dello 0,01% il tasso di scambio della propria moneta rispetto al dollaro. Le Borse asiatiche hanno chiuso contrastate: Shanghai +0,71% a 3.993,67 punti, Hong Kong -0,74%. Positiva Tokyo +0,5% dopo la pubblicazione dei dati del Pil del secondo trimestre: l’economia si è contratta tra aprile e giugno dello 0,4%, lievemente meno dello 0,5% atteso ma in netta frenata rispetto all’1,1% del primo trimestre.

A Piazza Affari il listino è trainato da Ubi Banca +2,37%, Azimut +1,92%, Tod’s +1,69% con il comparto del lusso che si muove contrastato. Yoox -0,67% e Moncler -0,58% chiudono infatti sul fondo del Ftse Mib. Controcorrente, in fondo al Ftse Mib anche Cnh -1%, Fca -0,64% e Saipem -0,45%. In evidenza anche Buzzi Unicem +1,67% e Atlantia +1,66% dopo la diffusione dei dati Enac sul traffico aereo all’aeroporto di Fiumicino, gestito dalla società, salito del 6% dal 7 maggio all’11 agosto a 13 milioni di passeggeri nonostante il grave incidente che ha messo fuori uso a lungo il terminal 3. Controcorrente, in fondo al Ftse Mib, Cnh -1%, Fca -0,64% e Saipem -0,45%.

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