Condividi

Mes, Conte: “Salvini non studia, Meloni allarmista”

Il Presidente del Consiglio ribatte in Aula alle accuse dell’opposizione: “Nessuno ha ancora firmato il trattato Ue, tanto meno di nascosto: sono notizie palesemente false” – Quanto al Mes, “è un vantaggio per tutti” – Freddezza tra Conte e Di Maio

Mes, Conte: “Salvini non studia, Meloni allarmista”

“Mi sono sorpreso non della condotta del senatore Salvini, la cui disinvoltura a restituire la verità e la cui resistenza a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni nel diffondere notizie allarmistiche, palesemente false”. Questo l’attacco contro i due leader dell’opposizione indirizzato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di un’informativa alla Camera sulla riforma del fondo salva Stati europeo (Mes).

Da Lega e Fratelli d’Italia sono arrivate “accuse infamanti contro di me che, se fossero vere, dovrebbero costringermi alle dimissioni – ha aggiunto Conte – È stato anche detto che il Mes sarebbe stato già firmato, e per giunta di notte. Anche chi è all’opposizione ha compiti di responsabilità. Mi sembra quasi superfluo confermare a quest’Aula un fatto di tutta evidenza, ossia che né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto: nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei”.

Inoltre, “fin dall’avvio della mia prima esperienza di governo, il Parlamento italiano è sempre, costantemente e puntualmente aggiornato – ha detto ancora il Presidente del Consiglio – Posso dunque affermare che, poco meno di un anno fa, l’Italia, da me rappresentata, si è espressa in sede europea in maniera perfettamente coerente con il mandato ricevuto da questo Parlamento. Su tali basi è stato dato l’incarico all’Eurogruppo di procedere alla predisposizione di una bozza di revisione del Trattato Mes”.

Conte ha ricordato poi che l’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria, inviò ai presidenti delle Camere “il testo di revisione del Mes” e che il senatore della Lega, Alberto Bagnai, si profuse addirittura in un ringraziamento dello stesso Premier durante l’esame del Mes a Palazzo Madama.

“Il nostro Paese ha un debito pubblico pienamente sostenibile – ha concluso Conte – come pure riconoscono i mercati, la Commissione europea e il Fondo Monetario Internazionale, per cui non si intravede all’orizzonte nessuna necessità di attivare il Mes. Il Mes non è indirizzato contro un Paese o costruito a vantaggio di alcuni Paesi a scapito di altri. È una assicurazione contro il pericolo di contagio e panico finanziario, a vantaggio di tutti. Nel negoziato abbiamo ottenuto regole che fossero vantaggiose per l’Italia sia nel remotissimo caso in cui dovessimo arrivare a chiedere anche noi fondi al Mes, sia in quelli, molto più frequenti, in cui l’Italia si ritrovasse dal lato di coloro che erogano il prestito”.

Commenta