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Mercati incerti, timori per budget Usa. A Piazza Affari crollano Banco Popolare e Mps

Dopo l’accordo sulla Grecia lunedì notte, è ora il fiscal cliff a mettere l’ansia tra i listini – Tutti negativi quelli europei, anche Milano, che resta debole nonostante l’asta dei Bot di stamani sia andata a buon fine – Crolla Banco Popolare: Moody’s potrebbe declassarlo a junk – Giù anche Mps, dopo che il cda ha dato il via libera ai Monti bond

Mercati incerti, timori per budget Usa. A Piazza Affari crollano Banco Popolare e Mps

La girandola di timori che si alterna sui mercati si è oggi nuovamente fermata sul fiscall cliff. Dopo l’accordo sulla Grecia di lunedì notte, ora si guarda agli Usa dove il senatore democratico Harry Reid ha parlato di progressi limitati nella trattativa con i repubblicani sul budget. L’Asia parte male con Tokyo che chiude in calo dell’1,22%. Avvio in rosso anche in Europa che a fine mattinata continua a viaggiare sotto la parità: Londra -0,24%, Francoforte -0,16%, Parigi -0,28%, e Milano -0,24%, che rimane debole anche dopo l’asta di Bot andata a buon fine con tassi ai minimi da aprile 2010. Oggi il Tesoro, dopo l’allarme di ieri dell’Ocse su una nuova possibile manovra nel 2014 smentita da Grilli, ha venduto in asta tutti i 7,5 miliardi di Bot a sei mesi con tassi sotto la soglia dell’1%. Il rendimento medio del titolo semestrale è sceso allo 0,919% dall’1,347% del mese scorso con domanda pari a 1,65 volte l’importo offerto contro il precedente 1,52. Dopo l’asta lo spread tra il Btp e il Bund tedesco è sceso a 326 punti base col tasso sul decennale al 4,65%, sui minimi da giugno 2011. In calo anche i rendimenti del titolo biennale all’1,92% e del quinquennale al 3,46%.

In più l’intesa sulla Grecia, per quanto importante, non lascia tutti tranquilli sulla sua attuazione : “Sì, è solido. Ma quanto è solido?”, si chiede il direttore generale del Fmi Christine Lagarde e alcuni problemi non di poco conto devono ancora essere risolti: come sarà attuata la ricapitalizzazione delle banche greche e l’iniezione di capitali sarà sufficiente ad assicurare la tenuta a lungo termine delle banche?

Per il Ft , che cita alcuni documenti ufficiali, le misure che saranno attivate ridurranno “il debito della Grecia al 126,6% del Pil entro il 2020 piuttosto che al 124% come annunciato dall’Eurogruppo”. I Paesi dell’eurozona potrebbero essere costretti a subire delle perdite sui prestiti concessi. Intanto in Spagna si apre la strada alla ricapitalizzazione tramite Esm per le banche. La Commissione Ue ha approvato i piani di ristrutturazione delle 4 banche spagnole: Bfa/Bankia, Ncg Banco, Catalunya Banc e Banco de Valencia che sarà venduta a CaixaBank. “Sono in linea con le regole sugli aiuti di stato Ue”, ha detto Bruxelles. L’euro scende a 1,2901 sul dollaro.

A Piazza Affari crolla il Banco Popolare -4,68% dopo che Moody’s ha messo il rating sotto osservazione per un possibile downgrade a livello junk. Giù anche Mps -2,88%. Il cda ha dato via libera all’emissione dei Monti bond per un importo massimo complessivi di 3,9 miliardi di euro. Azimut cede l’1,9%, Buzzi Unicem -1,28%, Mediaset -1,26%.

In luce sul Ftse Mib Pirelli +1,84% in attesa del buon esito della riorganizzazione della catena di controllo con l’ingresso dei fondi Clessidra e Investindustrial. Ma c’è anche chi ipotizza che Tronchetti stia cercando all’estero, soprattutto in Brasile, un nuovo grande socio. Autogrill +0,89%, Telecom Italia +0,82% riprende quota dopo i cali sulle parole di Sawiris il cui ingresso nel capitale sembra sempre meno probabile e sui timori di stallo sul dossier scorporo rete e vendita La7. Ieri Bernabé ha smentito le ipotisi di uno stallo. Inoltre, secondo indiscrezioni Telecom non procederà con un’offerta per la brasiliana Gvt. Tod’s +0,78% e Fiat +0,76%. Rcs arretra dell’1,15% dopo i rally sulle attese per il nuovo piano. Oggi è in programma un altro incontro del cda per proseguire sull’analisi del piano e dell’aumento di capitale.

A Parigi brillano i prodotti omeopatici di Boiron, che guadagnano il 7,1% a 26,99 euro dopo l’annuncio di voler rilevare per 83,2 milioni di euro il 15,5% di Boiron acquisito da Pierre Fabre nel 2005.

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