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Mediolanum dice addio alla storica partecipazione in Mediobanca e vende la sua quota del 3,5%

Lunedì a mercati chiusi, Banca Mediolanum e Mediolanum vita hanno annunciato l’avvio di un’operazione di vendita accelerata rivolta agli istituzionali. Il gruppo ha incassato oltre 548 milioni di euro

Mediolanum dice addio alla storica partecipazione in Mediobanca e vende la sua quota del 3,5%

Mediolanum dice addio a Mediobanca e si chiama fuori dallo scontro per il controllo di Piazzetta Cuccia. Attraverso una nota pubblicata ieri a mercati chiusi, il gruppo guidato da Massimo Doris ha annunciato la liquidazione dell’intera partecipazione, pari al 3,5%. Si chiude così un rapporto quasi trentennale, iniziato nel 1996, quando Mediobanca curò la quotazione di Mediolanum e proseguito nel 2000, quando il gruppo fondato da Ennio Doris entrò nel capitale della banca.

Mediolanum esce da Mediobanca

Attraverso una nota pubblicata lunedì a mercati chiusi, Banca Mediolanum, per conto proprio e di Mediolanum Vita, ha annunciato l’avvio di un’operazione di vendita accelerata, rivolta agli istituzionali, di massimo 29,1 milioni di azioni di Piazzetta Cuccia corrispondenti al 3,5% del capitale. L’operazione, che arriva dopo la recente corsa del titolo Mediobanca, salito a 19,73 euro per azione da inizio anno (+44%), è avvenuta a un prezzo di 18,85 euro per azione, con uno sconto del 4,5% rispetto alla chiusura di borsa di lunedì 30 giugno. Il controvalore complessivo supera i 548 milioni di euro, e il regolamento è atteso per giovedì 3 luglio. A curare la procedura è stata Morgan Stanley che ha agito in qualità di sole bookrunner. Al momento non si sa se a vendere sarà anche la holding della famiglia Doris, Finprog, che con il suo 0,96% è fuori dal patto Mediobanca. 

Con l’uscita del gruppo Mediolanum, viene dunque meno dunque il primo socio dell’accordo di consultazione tra azionisti di Mediobanca, che fino a ieri raggruppava l’11,6% del capitale. 

Dopo il rinvio al 25 settembre dell’assemblea di Mediobanca su Banca Generali, anche altre realtà hanno annunciato l’uscita da Mediobanca: si tratta dei Pittini e di Vittoria Assicurazioni, mentre anche Gavio viene dato in uscita.

Chi ha comprato il pacchetto di Mediolanum?

Mediobanca è al momento sotto ops da parte del Monte dei Paschi e, anche per difendersi dall’attacco di Siena, venerdì ha presentato l’aggiornamento al 2028 del suo piano industriale che punta a ricavi per oltre 4,4 miliardi (+20% nel triennio con una crescita media annua del +6%), un utile netto di 1,9 miliardi (+45% nel triennio) con un utile per azione a 2,4 euro (crescita media annua +14%). L’ utile netto ordinario arriverà a 1,7 miliardi (+30% nel triennio) con un utile per azione di 2,1 euro ( +9% annuo ). La banca prevede inoltre di remunerare gli azionisti con 4,9 miliardi in 3 anni, di cui 4,5 miliardi in dividendi e il resto con un buyback. Il pay-out è al 100% degli utili ordinari, interamente cash.

Bisognerà ora capire chi, tra gli istituzionali a cui è rivolta la vendita, ha acquistato il prezioso pacchetto di azioni Mediobanca in mano a Mediolanum, considerando che tra i favorevoli all’ops di Mps è in atto una vera corsa alle azioni per assicurarsi la buona riuscita dell’offerta che, se tutto andrà come previsto, dovrebbe partire già a inizio luglio (è atteso per il 2 luglio l’ultimo ok della Consob). Certo è che, attraverso questa vendita, Mediolanum non solo fa cassa, garantendosi una lauta plusvalenza, ma si tira fuori anche dalla lotta per il controllo della banca, evitando anche di prendere decisioni che potrebbero non piacere al governo, che sin dalle prime battute ha benedetto l’operazione lanciata da Mps su Piazzetta Cuccia.

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