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Mario Greco al Financial Times: “Generali, possibili nuove cessioni di asset non strategici”

Greco al Financial Times: “Vendere asset non strategici per sviluppare le attività core” – No all’aumento di capitale: “Abbiamo la liquidità e il nostro business realizza utili” – Su Mediobanca: “E’ un azionista come tutti gli altri”.

Mario Greco al Financial Times: “Generali, possibili nuove cessioni di asset non strategici”

Generali venderà asset non strategici nei prossimi anni, per liberare fondi da destinare alle attività core, le assicurazioni, soprattutto nei paesi emergenti, nei quali si delinea maggiormente la presenza di una nuova classe media. E’ quanto ha dichiarato, in un’intervista rilasciata al Financial Times, il Ceo di Generali Mario Greco.

Il concetto di fondo, liberarsi di attività non strategiche, coinvolge ad esempio le già annunciate cessione di Bsi e delle riassicurazioni negli Usa: “Le banche stanno contattando potenziali acquirenti, ma c’è dell’altro che potrebbe essere ceduto“. Greco esclude poi, categoricamente, la cessione di Banca Generali, così come la possibilità di un aumento di capitale: “Abbiamo la liquidità, il nostro business realizza utili e abbiamo altri asset che non sono strategici che potrebbero venir ceduti per finanziare i nostri bisogni per il futuro”.

Per Greco il punto fondamentale è quello di compiere delle scelte, e perseguirle con chiarezza: “In questo business devi essere concentrato. Non puoi fare ogni cosa ed essere ovunque”. “Quello che non saremo capaci di fare con le nostre forze è crescere tramite acquisizioni – continua il Ceo del Leone -. Non sarei timido nell’andare sul mercato a dire ‘c’è una fantastica opportunità in Cina, mi dareste il capitale per farlo?'”, mentre, per quanto riguarda l’Europa dell’Est, e l’alleanza con Ppf, la società sta valutando i margini di crescita, e soprattuto il potenziale delle economie emergenti.

In chiusura, poi, Greco ha affrontato il discorso sull’azionariato di Generali, e in particolar modo su Mediobanca: “Siamo gestiti come una public company. Mediobanca è un azionista come tutti gli altri. Tutti gli azionisti hanno gli stessi diritti, che rispettiamo. Il Cda sapeva che non sarei stato una buona scelta per questo incarico se l’idea fosse stata quella di avere un’azionista che detta le politiche”

Il link ad Assinews, che riporta il testo integrale dell’intervista: http://www.assinews.it/articolo.aspx?art_id=13133

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