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Manovra di bilancio 2023: niente obbligo di bancomat fino a 60 euro. Tutte le sorprese dell’ultima ora

La Manovra 2023 in Parlamento con non poche novità rispetto al testo approvato dal Consiglio dei ministri: ecco quali

Manovra di bilancio 2023: niente obbligo di bancomat fino a 60 euro. Tutte le sorprese dell’ultima ora

La Manovra 2023 arriva alla Camera ma è corsa contro il tempo per l’approvazione della Legge di Bilancio entro la fine dell’anno, scongiurando lo spauracchio dell’esercizio provvisorio. Tra nodo tempi e risorse – resta ancora qualche incognita sulle coperture -, ci sono alcune novità rispetto al disegno di legge approvato in prima battuta in Cdm: niente obbligo di bancomat fino a 60 euro, Opzione donna modificata, stretta alle partite Iva fittizie, obbligo fatture vendita online da luglio, tassa extraprofitti al 50% per le imprese dell’energia. Ma vediamole più nel dettaglio.

Niente pos fino a 60 euro

Sale da 30 a 60 euro il limite entro cui i commercianti potranno rifiutarsi di accettare pagamenti elettronici. Le sanzioni previste dal governo Draghi (30 euro + il 4% del valore della transazione rifiutata) resteranno soltanto al di sopra della nuova soglia. La misura si affianca alla stretta che arriverà sull’e-commerce.

Stretta sulle vendite online

Dal 1° luglio 2023 scatterà infatti l’obbligo di fattura e stretta fiscale per le vendite online. I soggetti passivi Iva che facilitano le vendite nei confronti di un cessionario non soggetto passivo saranno tenuti a trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai fornitori e alle operazioni effettuate.

Nel caso in cui la trasmissione non venga effettuata, sarà “lo stesso soggetto passivo a essere considerato responsabile in solido per l’assorbimento dell’Iva”. Servizi e beni saranno individuati con un apposito decreto del Mef. Dalle nuove regole sono esentati i fornitori che sono ritenuti affidabili o che prestano idonea garanzia. Sarà poi la stessa Agenzia delle Entrate a definire regole e istruzioni per individuare questi soggetti in un provvedimento da emanare entro tre mesi. Le vendite per corrispondenza vengono eliminate da quelle per cui l’emissione della fattura non è obbligatoria se non richiesta dal cliente.

Opzione donna: cambiano i requisiti

In Manovra resta la proroga per tutto il 2023 di Opzione donna, con cui si potrà lasciare il mondo del lavoro con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, ma con un innalzamento dell’età d’uscita a 60 anni, legata però al numero dei figli: un anno per ciascun figlio con massimo di due, quindi fino a 58 anni.

Ci sono però determinate condizioni per usufruirne: le donne devono assistere un coniuge o un parente con handicap; oppure avere un’invalidità civile, superiore o uguale al 74%; o ancora essere lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese con aperto un tavolo di crisi. Per queste ultime, l’età pensionabile scende a 58 anni, a prescindere dal numero di figli.

Flat tax fino a 85mila euro per autonomi e partite Iva

Confermato l’innalzamento della soglia della flat tax per gli autonomi da 65mila a 85mila euro, a partire dal 2023 ma tale incremento è “subordinato al rilascio di una specifica misura di deroga da parte delle competenti autorità europee”. Una direttiva Ue prevede già la possibilità di alzare il tetto a 85mila euro ma solo a partire dal 2025. Dunque, l’Italia chiede l’autorizzazione ad anticipare.

La tassa sugli extraprofitti dell’energia sale al 50%

Cambia ancora la tassa sugli extraprofitti, inserita alla voce Contributo di solidarietà temporaneo per il 2023: il contributo del 25% calcolato sull’Iva per il 2022 diventa del 50% calcolato sull’imponibile Ires e sull’incremento medio superiore al 10 calcolato sui quattro anni precedenti. Sono in tutto 7mila le aziende interessate, per un incasso di quasi 3 miliardi di euro.

Assegno unico e congedo parentale

Cambia anche l’assegno unico universale che nel 2023 aumenterà del 50% per il primo figlio sotto un anno di età. L’incremento sarà valido anche per le famiglie con Isee fino ai 40mila euro e con 3 o più figli a carico fino ai 3 anni d’età. L’esecutivo ha deciso anche di aumentare di un mese il congedo parentale retribuito all’80% per le madri lavoratrici. 

Imu case occupate

Tra le novità entra anche l’esenzione dell’Imu per i proprietari di case occupate in modo illecito, più in dettaglio, per gli “immobili non utilizzabili né disponibili”.

Dipendenti statali

In attesa dei rinnovi contrattuali, si stanzia un miliardo di euro per un’indennità una tantum da destinare nel 2023 ai dipendenti statali, pari all’1,5% dello stipendio per le 13 mensilità

Stretta sulle partite Iva fittizie

Entra nel testo anche un meccanismo contro le “ditte apri e chiudi”: è necessaria una fideiussione di 50mila euro per la riapertura della partita Iva qualora l’Agenzia delle Entrate l’abbia già chiusa in precedenza.

Nel caso in cui il Fisco dovesse valutare la presenza di eventuali illeciti, può effettuare specifiche analisi del rischio connesso al rilascio di nuove partite Iva: terminate le verifiche, i”l contribuente potrà essere invitato a presentarsi in ufficio per esibire la documentazione necessaria per dimostrare l’assenza dei profili di rischio individuati”.

Se il contribuente non si presenta o in caso di esito negativo dei riscontri operati sui documenti presentati, l’Agenzia delle Entrate può emanare il provvedimento di cessazione della partita Iva. Questa “può essere successivamente richiesta dal medesimo soggetto, come imprenditore individuale, lavoratore autonomo o rappresentante legale di società, associazione od ente, con o senza personalità giuridica, costituite successivamente al provvedimento di cessazione della partita Iva, solo previo rilascio di polizza fideiussoria o fideiussione bancaria per la durata di tre anni dalla data del rilascio e per un importo non inferiore a 50 mila euro”.

“In caso di eventuali violazioni fiscali commesse antecedentemente all’emanazione del provvedimento di chiusura, l’importo della fideiussione deve essere pari alle somme, se superiori a 50mila euro, dovute a seguito di dette violazioni fiscali, sempreché non sia intervenuto il versamento delle stesse”.

Fondo per il contrasto al consumo di suolo

Nasce un “Fondo per il contrasto al consumo di suolo”, finanziato con 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni nel 2024, 30 milioni euro nel 2025 e 50 milioni di euro all’anno nel 2026 e 2027.

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