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Mafia Capitale: soldi di Alemanno in Argentina

Dalle intercettazioni di Luca Odevaine, l’accusa all’ex sindaco di Roma. La replica: “In Argentina in vacanza, mai portato soldi”. Cantone: “In Italia un clima da forca, come nel ’93”

Mafia Capitale: soldi di Alemanno in Argentina

Nuove accuse per l’ex sindaco Gianni Alemanno emergono dall’inchiesta  Mafia Capitale. “Ma sai che Alemanno si è portato via… ha fatto quattro viaggi… lui ed il figlio con le valigie piene di soldi in Argentina… se sò portati… con le valigie piene de contanti… ma te sembra normale che un sindaco…”. La conversazione, ascoltata dai Rosa, è di Luca Odevaine (uno degli arrestati) e risale al 31 gennaio 2014. E’ riportata nell’ordinanza di custodia cautelare con la quale i magistrati hanno disposto il suo arresto.

 Odevaine parla con Mario Schina ex responsabile del Decoro urbano del Comune di Roma e con Sandro Coltellacci, dirigente di una cooperativa. Tutti e tre sono indagati nell’inchiesta della procura di Roma. Odevaine aggiunge che Alemanno avrebbe superaro i controlli di sicurezza senza pblemi, passando da un varco riservato ai Vip.

L’ex sindaco ammette si essere andato in Argentina, ma nega con decisione di aver mai portato soldi all’estero. In Argentina, afferma in un’intervista, “ci sono andato per pochi giorni con la mia famiglia e un folto gruppo di amici a Capodanno 2011-2012 per andare a vedere i ghiacciai della Patagonia. Ci sono amici che possono confermare”. Ma respinge come “una millanteria totalmente infondata” l’accusa di esportazione di capitali. “Non ho portato mai soldi all’estero, tantomeno in Argentina. Io sono l’unico sindaco di Roma – afferma – che al termine del suo mandato è più povero di quando ha cominciato, perché ho dovuto vendere una casa e aprire un mutuo per pagare i debiti della campagna elettorale”.

Mentre l’inchiesta procede, il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone invita tutti a non farsi trascinare dall’emotività. “”La gente mi ferma per strada e mi dice “arrestateli tutti… “, afferma intervistato da La Repubblica.”La cosa mi preoccupa molto – aggiunge – perché mi ricorda la voglia di forca e le monetine del ’93”. 

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