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Lo spread risale, l’asta Bot va così così, le banche soffrono ma la Borsa regge (+0,3%)

Dopo un’asta Bot opaca con tassi in crescita anche lo spread risale e le banche accusano perdite consistenti in Borsa – Piazza Affari però si salva (+0,3%) – La raccolta premia Mediolanum – Brillano Prysmian e Snam – Lusso a due velocità: recuperano Tod’s e Luxottica, ancora in ribasso Yoox e Ferragamo – Il deludente dato Usa sul lavoro non frena l’Europa

Lo spread risale, l’asta Bot va così così, le banche soffrono ma la Borsa regge (+0,3%)

Milano chiude in territorio positivo +0,34%, nonostante le vendite che hanno colpito il settore bancario. Lo spread Btp bund è tornato a salire, riportandosi a quota 207 punti dopo l’asta Bot a un anno. Il Tesoro ha collocato 8,5 miliardi di BoT annuali con rendimento in lieve aumento allo 0,735%, rispetto allo 0,707% dell’asta precedente. La domanda si è attestata a 12,345 miliardi di euro, con un rapporto di 1,45.

Inoltre, dal bollettino statistico di Bankitalia Monete e banche emerge che è salita a nuovi massimi la quota di titoli di Stato italiani detenuta dalle banche nazionali. A novembre l’ammontare dei titoli in portafoglio (tra Bot, Btp Cct e Ctz) è salito a 402,938 miliardi di euro dai 399,545 di ottobre.

Leggermente meglio le altre borse europee che comunque risentono del calo di Wall Street e del dato sulla disoccupazione Usa. Parigi +0,60%, Francoforte +0,55%, Londra +0,73%. Wall Street, dopo una partenza positiva ha virato in negativo. Negli Usa è stato diffuso oggi il dato sulla disoccupazione che è calata a dicembre al 6,7% dal 7% di dicembre. Un dato migliore delle attese degli analisti che si spettavano la conferma del tasso al 7% ma che si scontra con la creazione di posti di lavoro inferiore alle stime, A dicembre indatti sono stati creati 74mila impieghi, ben al di sotto dei 241.000 creati in novembre e dei 200.000 impieghi attesi dagli analisti. In dicembre il settore privato ha creato 87.000 posti di lavoro, ben al di sotto delle 238.000 stimate due giorni fa da Adp, mentre il settore pubblico ha ridotto la sua forza lavoro complessiva di 13.000 unità, di cui 2000 a livello federale. Il dato ha spinto al ribasso i rendimenti dei decennali Usa. Il cambio euro dollaro sale dello 0,43% a 1,3666. L’oro sale dell’1, 29% a 1.245 dollari l’oncia. Il petrolio Wti scambia a 92,08 dollari al barile (+0,46%). Diffuso anche il dato sulle scorte di magazzino all’ingrosso che sono cresciute in novembre dello 0,5% alla quota destagionalizzata di 516,4 miliardi di dollari. Il dato è leggermente superiore alle attese degli analisti che si attendevano un aumento dello 0,4%.

Pechino rivendica il titolo di prima potenza commerciale al mondo. In Cina nel 2013 il volume degli scambi commerciali supera per la prima volta nella storia i 4.000 miliardi di dollari. Il totale delle esportazioni e importazioni cinesi ha raggiunto i 4.160 miliardi di dollari con un rialzo del 7,6%. Le esportazioni cinesi sono aumentate 7,9%, a 2.210 miliardi di dollari, e al tempo stesso le importazioni sono salite del 7,3%, a 1.950 miliardi, evidenziando un buon trend della domanda interna. Il surplus del commercio estero è salito a 259,75 miliardi di dollari nel 2013, il livello più alto dal 2008, con un aumento del 12,8% rispetto all’anno precedente.

A Piazza Affari le vendite colpiscono le banche: Bpm -2,59%, Mps -1,9%, Intesa -1,59%. In fondo al Ftse Mib c’è però Yoox -2,7%. Tra i bancari fa eccezione Mediolanum che balza del 4,72% e tocca i massimi dal 2007, miglior titolo del paniere principale dopo il dato record sulla raccolta di dicembre. Bene anche Prysmian +2,21%, Snam +2,21% e Stm +2,01%. Ritornano gli acquisti sul lusso con Tod’s che sale del 2,03% beneficiando di un report di Credit Suisse e Luxottica (+1,98%) che incassa un buy da Citigroup grazie alle ipotesi di un dividendo straordinario.

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