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Leonardo vola in Borsa dopo commessa in Austria da 346 milioni

Il titolo di Leonardo continua a salire (+3,13%) rispetto all’intonazione generale – Dopo un contratto da 346 milioni con Vienna, oltre 260 milioni con Spagna e Germania e indiscrezioni sul potenziale rilancio della divisione aerostrutture

Leonardo vola in Borsa dopo commessa in Austria da 346 milioni

Leonardo in controtendenza Milano. Il titolo della società aerospaziale in progresso del 3,13% è la migliore del Ftse Mib. Dopo l’annuncio di una nuova commessa per la fornitura di elicotteri AW169M LUH (Light Uitlity Helicopter) destinati al ministero della Difesa austriaco per un totale di 346 milioni di euro e contratti da 260 milioni per radar di velivoli tedeschi e spagnoli per lo sviluppo di nuove capacità a banda larga, componenti della nuova antenna radar (Antenna Power Supply & Control) e i relativi processori. Il primo radar ECRS Mk1 sarà prodotto nel 2025 e la realizzazione dei moduli del sensore vedrà il coinvolgimento dei siti di Nerviano, Edimburgo, Campi Bisenzio e Palermo.

Il contratto con Vienna prevede la consegna di 18 elicotteri dallo stabilimento Leonardo di Vergiate (Varese), oltre a un pacchetto completo e dedicato di supporto e addestramento per lo svolgimento di compiti multiruolo. Il primo velivolo sarà consegnato entro il 2022 mentre il resto entro il 2026. Inoltre, il contratto include opzioni per ulteriori 18 elicotteri.

A questo si aggiunge la notizia secondo cui la società guidata da Alessandro Profumo starebbe lavorando a un piano di nuovi investimenti da 300 milioni di euro per il rilancio degli stabilimenti della divisione aerostrutture, a partire da quello di Grottaglie, in Puglia, il più impattato dalle conseguenze della crisi pandemica sull’aviazione civile.

L’obiettivo sarebbe quello di diversificare la produzione dell’impianto (dove attualmente vengono solo costruite le sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787), con dei prototipi del drone ad energia solare in grado di trasportare un elevato carico utile. Tesi avvalorata dal terzo incontro con la startup spagnola Skydweller. Ma anche le ali in fibra di carbonio del programma Eurodrone, nuovi laboratori per lo studio dei materiali avanzati e il nuovo joint Lab con Solvay sui materiali compositi e nuovi processi di produzione ritenuti fondamentali per il futuro dell’industria aerospaziale.

Gli analisti di Equita hanno sottolineato che “la divisione aerostrutture è in perdita strutturale ed è la principale responsabile del limitato free cash flow del gruppo, atteso nel 2021 a soli 0,1 miliardi, con le aerostrutture che assorbono tra i 350 e i 400 milioni di liquidità”. Secondo gli esperti “il rilancio di questa divisione è fondamentale per un ritorno di interesse per l’equity story che continua a trattare a multipli particolarmente cheap”.

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