Condividi

L’ennesimo ribasso dei listini europei apre un dubbio serio: correzione o inversione di fase?

Piazza Affari perde lo 0,6%, ma meno di Parigi e Francoforte. Pesanti perdite per Autogrill, Enel Green Power, Tenaris e Wdf. In controtendenza Montepaschi, Banca Popolare di Milano, Azimut e Terna. Oltre al peggioramento della congiuntura preoccupano le minute della Fed.

L’ennesimo ribasso dei listini europei apre un dubbio serio: correzione o inversione di fase?

Vendite sui listini europei che mostrano prudenza in attesa dei verbali della Fed previsti per questa sera. Dal un lato il mercato guarda alle indicazioni che arriveranno dalla Banca centrale americana sullo stato di salute dell’economia Usa per avere indicazioni sulla futura politica dei tassi da parte Janet Yellen (e temono una stretta più severa delle attese). Dall’altro i listini europei sono appesantiti dai timori sulla crescita del Vecchio Continente dopo che il Fmi ha ieri tagliato le stime e oggi sono stati diffusi nuovi dati sul rallentamento anche della Germania. Milano cede lo 0,6%, Parigi -0,97%, Francoforte -0,95%. Chiude sopra la parità Londra +0,03%

Lo spread Btp Bund chiude in calo a 143 punti base. In particolare il superindice dell’economia per l’area Ocse è rimasto stabiole ad agosto a 100,4, allo stesso livello di luglio, ma la Germania ha sperimentato un vistoso calo a 99,7 da 100,1. L’Italia si ferma a 101,3.

L’edizione di domani del quotidiano Handelsbatt ha anticipato che i quattro maggiori istituti di ricerca economica tedeschi, l’Ifo di Monaco, il Diw di Berlino, Rwi di Essen e Iwh di Halle, hanno tagliato le loro stime sulla crescita tedesca nel 2014 e nel 2015. Gli istituti prevedono nel 2014 una crescita dell’1,3% rispetto ad attese precedenti dell’1,9% (aprile). Ancora più evidente la revisione sul 2015 che scende a 1,2% da 2%.

Tagli anche in Portogallo: la Banca centrale del Paese ha rivisto le stime sul Pil di Lisbona del 2014 allo 0,9% dal precedente 1,1% per colpa di un aumento dell’export meno sostenuto delle attese. Il Governo portoghese prevede invece un +1%. In Spagna la produzione industriale è salita, secondo i dati provvisori,dello 0,2% su mese e dello 0,6% tendenziale ad agosto in rallentamento rispetto ai mesi precedenti.

In questo quadro di timori sulla crescita rallenta il petrolio: il Brent ha toccato nuovi minimi da luglio a 87,8 dollari al barile, il petrolio Wti cede l’1,72% a 87,14 dollari al barile. Il cambio euro dollaro è sostanzialmente stabile a 1,2678 mentre l’oro cede lo 0,12% a 1.210,90 dollari l’oncia.

Wall Street alla chiusura dell’Europa procede in territorio negativo: il Dow Jones è invariato, il Nasdaq cede lo 0,39% e l’S&P500 lo 0,32%. Oltre alla Fed il mercato guarda all’inizio della stagione delle trimestrali con i conti questa sera, a mercati chiusi, di Alcoa. Le attese degli analisti sulla corporate america sono nel complesso positive e si attendono una discreta crescita degli utili.

A  Piazza Affari i migliori titoli del Ftse Mib sono banche e finanziari: Azimut +1,03%, Mps +1%, Bpm +0,94%, Banco popolare +0,27%. Il comparto è però nel complesso contrastato: Ubi -0,71%, Intesa -0,35%. Unicredit -1,41% dopo la notizia delle due offerte per Uccmb, la controllata operante nella gestione dei crediti non performing.

Scivola in negativo anche Enel -0,66% dopo gli acquisti in scia all’ok alla maxi cedola da parte della controllata Endesa. Fiat invariata, annulla i guadagni dovuti all’annuncio di Sergio Marchionne che in un’intervista a Businessweek ha assicurato rimarrà alla guida del gruppo Fca fino al 2018. Ancora tonfo per Wdf -4,68% dopo l’allarme lanciato sul rincaro degli affitti spagnoli. Segue Autogrill -3,39%. Tenaris -3,36%. A2A -2,81%. Enel Green Power -2,3%.

Telecom -1,16%. Oggi l’ad di Mediobanca, Alberto Nagel ha detto di escludere contatti con altri soci Telecom Italia, come Vivendi o altri, per dare vita a un minipatto o a un nuovo accordo tra i soci. Mediobanca resta venditore di Telecom.

Lo spread Btp Bund chiude in calo a 143 punti base

In particolare il superindice dell'economia per l'area Ocse è rimasto stabiole ad agosto a 100,4, allo stesso livello di luglio, ma la Germania ha sperimentato un vistoso calo a 99,7 da 100,1. L'italia si ferma a 101,3.
L'edizione di domani del quotidiano Handelsbatt ha anticipato che i quattro maggiori istituti di ricerca economica tedeschi, l'Ifo di Monaco, il Diw di Berlino, Rwi di Essen e Iwh di Halle, hanno tagliato le loro stime sulla crescita tedesca nel 2014 e nel 2015. Gli istituti prevedono nel 2014 una crescita dell'1,3% rispetto ad attese precedenti dell'1,9% (aprile). Ancora più evidente la revisione sul 2015 che scende a 1,2% da 2%.

Tagli anche in Portogallo: la Banca centrale del Paese ha rivisto le stime sul Pil di Lisbona del 2014 allo 0,9% dal precedente 1,1% per colpa di un aumento dell'export meno sostenuto delle attese. Il Governo portoghese prevede invece un +1%. In Spagna la produzione industriale è salita, secondo i dati provvisori,dello 0,2% su mese e dello 0,6% tendenziale ad agosto in rallentamento rispetto ai mesi precedenti.

In questo quadro di timori sulla crescita rallenta il petrolio: il Brent ha toccato nuovi minimi da luglio a 87,8 dollari al barile, il petrolio Wti cede l'1,72% a 87,14 dollari al barile. Il cambio euro dollaro è sostanzialmente stabile a 1,2678 mentre l'oro cede lo 0,12% a 1.210,90 dollari l'oncia.
Wall Street alla chiusura dell'Europa procede in territorio negativo: il Dow Jones è invariato, il Nasdaq cede lo 0,39% e l'S&P500 lo 0,32%. Oltre alla Fed il mercato guarda all'inizio della stagione delle trimestrali con i conti questa sera, a mercati chiusi, di Alcoa. Le attese degli analisti sulla corporate america sono nel complesso positive e si attendono una discreta crescita degli utili.

A Piazza Affari i migliori titoli del Ftse Mib sono banche e finanziari: Azimut +1,03%, Mps +1%, Bpm +0,94%, Banco popolare +0,27%.
Il comparto è però nel complesso contrastato: Ubi -0,71%, Intesa -0,35%.
Unicredit -1,41% dopo la notizia delle due offerte per Uccmb, la controllata operante nella gestione dei crediti non performing.

Scivola in negativo anche Enel -0,66% dopo gli acquisti in scia all'ok alla maxi cedola da parte della controllata Endesa.
Fiat invariata, annulla i guadagni dovuti all'annuncio di Sergio Marchionne che in un'intervista a Businessweek ha assicurato rimarrà alla guida del gruppo Fca fino al 2018.

Ancora tonfo per Wdf -4,68% dopo l'allarme lanciato sul rincaro degli affitti spagnoli. Segue Autogrill -3,39%. Tenaris -3,36%. A2A -2,81%. Enel Green Power -2,3%.

Telecom -1,16%. Oggi l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel ha detto di escludere contatti con altri soci Telecom Italia, come Vivendi o altri, per fare vita a un minipatto o a un nuovo accordo tra i soci. Mediobanca resta venditore di Telecom

Commenta