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Le Borse recuperano: 4 titoli trascinano il Ftse MIb

Dopo una mattinata in ribasso, Piazza Affari recupera nel pomeriggio e chiude in territorio positivo, trainata da Amplifon, Leonardo, Cnh e Tim -Bene anche le altre piazze azionarie

Le Borse recuperano: 4 titoli trascinano il Ftse MIb

Dopo il tonfo di lunedì e il rimbalzo di ieri, i listini europei archiviano un’altra seduta positiva, al termine di una giornata volatile a causa degli scambi ridotti per il Natale. La variante Omicron resta sullo sfondo, ma l’appetito per il rischio sembra al momento surclassare le paure, visto anche il positivo andamento di Wall Street. 

Piazza Affari si apprezza dello 0,66%, a 26.827 punti; Francoforte +0,91%; Parigi +1,24%; Amsterdam +0,92%; Londra +0,6%.

L’avvio è intonato a Wall Street, dopo la pubblicazione di due dati macro in chiaroscuro: il pil Usa del terzo trimestre è rivisto al rialzo, +2,3% contro +2,1% stimato prima, ma l’indice della Fed di Chicago mostra un rallentamento della crescita dell’attività economica a novembre, in calo a 0,37 da 0,75.

Sale lo spread, con l’incertezza sul futuro di Mario Draghi, “nonno al servizio delle istituzioni”. Il secondario italiano chiude invece in rosso. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata tocca 134 punti base (+1,65%) e il rendimento del titolo tricolore cresce a +1,04%.

Ad allarmare un po’ sono le dichiarazioni di Robert Holzmann, membro del consiglio direttivo di Eurotower, secondo cui la banca centrale europea potrebbe decidere di alzare i tassi nel 2022. La fine degli acquisti di obbligazioni, sostiene, sarebbe un segnale forte che la mossa arriverà nei prossimi due trimestri. 

Secondo Reuters, inoltre, il debito italiano potrebbe di nuovo fare paura ora che la Bce ha annunciato una riduzione delle misure di emergenza messe in campo contro la pandemia. Individuare una soluzione potrebbe spettare a Mario Draghi, la cui credibilità sui mercati è una sorta di paracadute per atterraggi morbidi.

Ma quale sarà il destino di Mario Draghi? Il premier italiano non esclude niente per il suo futuro, quindi nemmeno il Quirinale, visto che il suo governo ha già centrato molti degli obiettivi per cui è nato. “Non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro – dice Draghi – sono un uomo e un nonno al servizio delle istituzioni”. Secondo Draghi però i mercati guardano soprattutto alla crescita dell’Italia ed è questo il vero barometro della credibilità del paese. Se prosegue la crescita economica, quindi, cala la preoccupazione per la crescita dello spread.

SALGONO EURO, ORO E PETROLIO. IN CALO IL GAS

Sul mercato dei cambi si rafforza l’euro, che tratta contro dollaro in rialzo di circa mezzo punto percentuale a 1,133.

Il dollaro appare in calo anche contro valute più rischiose come il dollaro australiano.

Consolida il recupero messo a segno ieri la lira turca.

Tra le materie prime si apprezzano oro e petrolio. Lo spot gold si muove intorno a 1798 dollari l’oncia (in rialzo dello 0,5% circa), mentre sono più consistenti i progressi per i future di Brent e Wti, rispettivamente +0,91% a 74,66 dollari al barile e +1,1% 71,91 dollari.

Sono scattate inoltre le prese di beneficio sul prezzo del gas, che ieri ha raggiunto il record di 187 euro per megawattora, il suo massimo storico, a causa dei scarsi rifornimenti in arrivo dalla Russia. Stamattina il prezzo è sceso di oltre il 10%, per poi ridurre il calo.

MAGGIORI RIALZI E RIBASSI SUL FTSE MIB

Sul listino principale di Piazza Affari è Cnh il titolo che registra il maggior rialzo, +2,72%, in vista dell’assemblea straordinaria di domani per il via libera alla scissione di Iveco. A seguire Leonardo +2,42%, grazie al contratto con la Difesa Usa, alla commessa con l’Agenzia Spaziale Europea e alle indicazioni sul 2021 del gruppo missilistico Mbda di cui l’ex Finmeccanica è socia al 25%. Bene Amplifon +2,28%, Interpump +1,96%, Campari +1,95%. 

In evidenza Telecom, +1,86%, dopo le parole del presidente del consiglio Draghi che parla di lavori in corso per il riassetto del gruppo di telecomunicazioni.

Il rosso è molto pallido sul listino. Il titolo peggiore è Bper (-0,56%) che ieri si è detta pronta ad aprire un confronto con il Fitd sull’acquisizione della quota di maggioranza di Carige.

“Ribadiamo la nostra idea per cui la mossa di Bper ci sembra efficace, con un buon timing, e crea le premesse per la creazione di un terzo polo bancario in Italia”, commenta Equita Sim.

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