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L’Asia spinta dall’ottimismo sull’accordo per il ‘fiscal cliff’

Dopo il ‘buy’ prima delle elezioni Usa, e il ‘sell’ dopo le elezioni, i mercati stanno tornando verso il trend di lenta crescita che li caratterizzava. L’economia reale nei due Paesi più importanti (Usa e Cina) sta migliorando e Obama ha espresso ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo sul fiscal cliff

L’Asia spinta dall’ottimismo sull’accordo per il ‘fiscal cliff’

Dopo il ‘buy’ prima delle elezioni Usa, e il ‘sell’ dopo le elezioni, i mercati stanno tornando verso il trend di lenta crescita che li caratterizzava. L’economia reale nei due Paesi più importanti – Usa e Cina – sta migliorando (oggi i dati sulla vendita di case esistenti negli Stati Uniti sono attesi positivi), e Obama ha contribuito a dissipare quella che era una fitta cappa di nebbia che gravava sui mercati: l’incertezza sull’esito dei tentativi in America volti ad evitare il famoso – o, per meglio dire, famigerato – ‘fiscal cliff’. L’ottimismo espresso dal presidente americano ha spinto i mercati in Asia (dove Obama si trova in questo momento) e l’indice regionale MSCI Asia Pacific sta aumentando di più dell’1%. La crescita delle quotazioni è diffusa: tutti e dieci i settori che compongono l’indice sono in rialzo.

Il petrolio però è salito oltre quota 87, di conserva al peggiorare della situazione a Gaza. L’euro è in rialzo (domani ci sarà l’ennesimo confronto europeo sulla saga greca) mentre lo yen continua a essere debole, sulla scia delle dichiarazioni del probabile vincitore delle prossime elezioni giapponesi, che si è impegnato a convincere la Banca del Giappone a creare più moneta per sconfiggere la deflazione.

Bloomberg

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