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Lago d’Iseo, tutti pazzi per Christo: IL VIDEO

La passerella galleggiante dell’artista bulgaro sul lago d’Iseo, costata 15 milioni di euro, ha già attratto migliaia di curiosi nel giorno dell’inaugurazione: sarà possibile attraversarla fino al 3 luglio – La storia di Christo Vladimirov Yavachev, artista internazionale.

Lago d’Iseo, tutti pazzi per Christo: IL VIDEO

Tutti pazzi per Christo. Il nome completo dell’artista che, con la sua opera The Floating Piers sta permettendo a decine di migliaia di cittadini e turisti di “camminare” sulle acque del lago d’Iseo (lo possono fare da ieri fino al 3 luglio), Christo Vladimirov Yavachev. E’ bulgaro e la passerella galleggiante sull’Iseo, costata 15 milioni di euro e sulla quale in pochi credevano, segna il suo ritorno nel nostro Paese a oltre 40 anni di tempo dall’ultima opera all’aperto, realizzata nel 1974 a Roma con “Wrapped Roman Wall”. Allora l’artista impacchettò un tratto delle Mura Aureliane.

Nato in Bulgaria il 13 giugno 1935, da un imprenditore e da segretaria dell’Accademia di Belle Arti di Sofia (dove lui stesso studierà) Christo ha vissuto a Parigi, dove arriva nel 1958. Considerato apolide, rinuncia al suo cognome slavo per utilizzare unicamente il suo nome con cui è diventato famoso. In quel periodo, subito dopo la fuga dal blocco sovietico in seguito a un breve passaggio a Praga (1956) e a Vienna (1957), inizia a realizzare ritratti o dipinti astratti e poi a “impacchettare” vari tipi di oggetti: lattine, bottiglie, sedie, perfino una macchina. 

In seguito, con la moglie Jeanne Claude Denat de Guillebon (Casablanca 13 giugno 1935 – New York, 18 novembre 2009), ha iniziato un percorso di vita e artistico comune. La prima collaborazione di Christo e Jeanne-Claude è nel porto di Colonia a cui segue l’anno seguente a Parigi la loro prima opera monumentale: Rideau de Fer, un muro di barili d’olio a bloccare rue Visconti, nei pressi della Senna, in segno di protesta al muro di Berlino. Nel 1964 emigrano negli Stati Uniti. Dai primi oggetti impacchettati ai progetti monumentali all’aperto, tra cui Valley Curtainin Colorado (1970-1972), Running Fence in California (1972-1976), Surrounded Islands a Miami (1980-1983), The Pont Neuf Wrapped a Parigi (1975-1985), The Umbrellas in Giappone e in California (1984-1991), Wrapped Reichstag a Berlino (1972-1995) e The Gates a Central Park, New York (1979-2005), gli artisti hanno superato i limiti tradizionali della pittura, della scultura e dell’architettura. Insieme hanno cambiato il concetto stesso di “arte pubblica” creando opere temporanee dalla durata volutamente effimera.

Christo e Jeanne-Claude iniziarono molto tempo fa a concepire dei progetti per l’Italia, solo alcuni dei quali sono stati poi realizzati. Il loro legame con il Belpaese risale al 1963, anno della prima personale alla Galleria Apollinaire a Milano, seguita da altre mostre a Roma, Venezia e Torino (nel 1964). Il primo monumento impacchettato fu a Roma e si trattava di una statua a Villa Borghese, per quanto di dimensioni modeste e senza autorizzazioni ma le forze dell’ordine non intervennero, ritenendo che i conservatori stessero eseguendo degli interventi di restauro. “Wrapped Statue” rimase tale in tutto per sei mesi. Nel 1968 fu la volta di Spoleto, dove a luglio durante il Festival dei Due Mondi, Christo e Jeanne-Claude scelsero di impacchettare la torre medievale e la Fontana barocca sulla Piazza del Mercato.

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