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La Juve torna grande, il Napoli torna in testa

I bianconeri battono di misura la Roma e si riaffacciano nella parte alta della classifica – Osimhen decisivo contro il Toro: azzurri ancora a punteggio pieno – Vince anche l’Atalanta

La Juve torna grande, il Napoli torna in testa

La Juventus ingrana la quarta. Il big match dello Stadium certifica il ritorno della Signora nella parte alta della classifica, a spese di una Roma sconfitta e furibonda per alcune decisioni dell’arbitro Orsato. Su tutte quella al minuto 44 del primo tempo, quando il direttore di gara ha fischiato un rigore per un fallo di Szczesny su Mkhitaryan, annullando però il gol di Abraham un secondo più tardi. Scelta frettolosa, anche se fortunata: il tocco con la mano dell’armeno, infatti, avrebbe comunque indotto il Var ad annullare la rete. L’arbitro ha comunque spiegato ai giocatori durante l’intervallo che “sui calci di rigore non si concede mai il vantaggio”. Ad ogni modo, la Roma ha avuto la chance del pareggio, ma Veretout, sin qui specialista dal dischetto, s’è fatto ipnotizzare dal portiere polacco, tornato protagonista dopo i brutti errori d’inizio stagione.

“Non voglio commentare il rigore, non ho i dati tra le mani e voglio cercare di isolarmi da questo episodio per concentrarmi su quello che ha fatto la squadra – ha glissato Mourinho – Spero solo che tutte le parole che abbiamo sentito da parte della Juventus nello spogliatoio vengano dette pubblicamente. Loro hanno avuto grandi difficoltà, lo sanno perfettamente perché sono professionisti. Ho vinto qui tanti anni fa senza meritare, mentre stavolta ho perso quando meritavamo di vincere”.

Il rammarico dello Special One non basta però a cambiare le cose, ovvero l’1-0 con cui la Juve s’è presa la posta in palio. Decisivo il gol di Kean (16’), autore di una deviazione di testa su uno stacco di Bentancur, gestito poi con le unghie e con i denti dalla solita difesa di ferro, impersonificata alla grande dalla coppia Bonucci-Chiellini, tornata ai fasti di Wembley. Con quello di ieri siamo a tre 1-0 consecutivi tra campionato e Champions, in perfetto stile Allegri: per lo spettacolo si prega di ripassare più avanti, magari quando giocatori come Dybala e Morata saranno nuovamente in forma; intanto però la marcia verso l’alta classifica avanza inesorabile e questa Juve è tornata a fare paura.

“È un bel risultato, per la terza volta non abbiamo subito gol contro una squadra fisica e tecnica come la Roma – l’analisi di Allegri – All’inizio abbiamo cercato di andare a prenderli alti, sono stati bravi e piano piano abbiamo cominciato a giocare. Szczesny poi ha ridato alla squadra quello che è il suo valore, sta avendo una buona continuità di rendimento. Abbiamo dato un altro colpetto alla classifica, adesso testa alla Champions”.

L’altra vittoria pesante di giornata è quella del Napoli, che grazie al sofferto 1-0 sul Torino si è ripreso il primo posto in classifica. Spalletti lo aveva fatto capire già alla vigilia che questa con sarebbe stata una partita semplice, ma forse neanche lui si aspettava di faticare così tanto per avere ragione degli uomini di Juric. L’inizio poi aveva ingannato tutti, con gli azzurri più volte vicini al gol e un rigore concesso da Sacchi per un fallo di Kone su Di Lorenzo. Lì però, al minuto 27, il match è cambiato perché Insigne s’è fatto parare il tiro da Milinkovic-Savic, ridando linfa a un Toro che sembrava sull’orlo del baratro.

Il capitano del Napoli, inoltre, al suo terzo errore su cinque in campionato (secondo consecutivo dopo quello di Firenze), è entrato in un vortice negativo, trascinandosi anche i compagni. I granata invece hanno preso coraggio, tanto da sfiorare il vantaggio in alcune ripartenze pericolose e costringendo Ospina a salvare il risultato in un paio di occasioni. Anche gli azzurri però hanno creato problemi, in particolare con Lozano, autore di un palo a portiere battuto. Quando lo 0-0 sembrava ormai scritto, ecco però l’episodio decisivo: azione insistita del Napoli, rimpallo su Elmas e colpo di testa vincente di Osimhen, al gol più pesante del suo campionato (81’).

“Sta diventando sempre più completo, è un calciatore fortissimo – ha esultato Spalletti – Insigne? È molto attaccato a questa maglia, era molto dispiaciuto per il rigore sbagliato. Il prossimo lo batte Insigne, quello dopo Lorenzo e il terzo il nostro capitano. Stiamo crescendo molto sotto tutti i punti di vista”.

Vittoria importante anche per l’Atalanta, che in quel di Empoli ritrova gol e spettacolo proprio come nelle passate stagioni. Non può essere un caso che, tra i grandi protagonisti del match, ci sia stato Josip Ilicic, autore di una doppietta (11’, 26’) e di un rigore sbagliato (68’), in perfetto stile genio e sregolatezza come da copione. Lo sloveno comunque ha illuminato il gioco offensivo della Dea sin dai primi minuti, anche perché l’Empoli di Andreazzoli ha lasciato parecchi spazi, preferendo un combattimento a viso aperto a uno più difensivo. La scelta ha portato al gol di Di Francesco (30’) e ad altre occasioni, ma ha finito per esaltare la macchina da guerra di Gasperini, letteralmente esplosa nella ripresa con l’autorete di Viti (49’) e il tap-in vincente di Zapata, arrivato al 100esimo gol in Serie A (89’).

“Le partite non sono mai facili, questo poi è un campo ostico – il commento del tecnico nerazzurro – Credo che abbiamo fatto una buona partita, creato molto e conquistato tre punti importanti: ora possiamo pensare alla Champions”. Già, perché da domani sarà già tempo di tuffarsi nelle coppe europee, con le italiane impegnate in gare importantissime (Zenit-Juventus, Manchester United-Atalanta), in alcuni casi già decisive (Porto-Milan, Inter-Sheriff).

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