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La Juve ritrova Dybala, Inter e Lazio ok, Atalanta ko

Nel posticipo di stasera contro il Verona la Juve schiera Dybala dal primo minuto – Derby campano tra Napoli e Benevento – L’Inter liquida il Genoa e la Lazio supera di misura il Bologna – Nuovo tracollo dell’Atalanta, sconfitta in casa dalla Samp.

La Juve ritrova Dybala, Inter e Lazio ok, Atalanta ko

Il ruggito dell’Inter. I nerazzurri avevano un solo risultato a disposizione sul campo del Genoa, pena rischiare di implodere in un mare di polemiche. Missione compiuta con un 2-0 senza repliche, a dimostrazione di una ritrovata compattezza che fa ben sperare in vista della trasferta in Ucraina contro lo Shakhtar: martedì, proprio come ieri, conterà solo vincere. La firma sui 3 punti di Marassi l’hanno messa Lukaku (64’) e D’Ambrosio (79’), oltre al solito grande Barella, capace di subentrare a uno spento Eriksen e trovare il corridoio vincente per il belga. Meglio per Conte, perché il match, nonostante un dominio territoriale indiscusso, si stava impantanando pericolosamente nelle sabbie mobili costruite da Maran. Poi però, come spesso succede, a fare la differenza sono stati i campioni, Lukaku su tutti: il belga, arrivato a quota 7 in stagione tra campionato e Champions, riesce sempre a essere decisivo.

L’altro dato che fa sorridere Conte è lo “zero” alla voce gol subiti: per la prima volta Handanovic non ha dovuto raccogliere palloni in fondo alla rete, ritrovando così quella solidità difensiva che l’aveva accompagnato per tutta la scorsa stagione. “Abbiamo comandato la partita fin dall’inizio, anche se il gol poi è arrivato solo nella ripresa – l’analisi soddisfatta di Conte -. Contro il Borussia abbiamo preso due gol con due tiri, qui invece non abbiamo subito niente e siamo soddisfatti. Anche in passato abbiamo avuto sempre equilibrio, voi parlate di numeri ma io devo fare un’analisi fredda e precisa”. Sorride anche Simone Inzaghi, che dopo aver vinto all’esordio in Champions League si è ripetuto pure contro il Bologna. Prestazione tutt’altro che brillante quella della Lazio, aggrappata, oltre alle magie di Luis Alberto (54’) e Immobile (76’), alle parate di Reina, decisivo nel fermare i rossoblu in diverse occasioni.

Lo spagnolo, all’esordio in maglia biancoceleste, si è poi dovuto arrendere al tap-in ravvicinato di De Silvestri, che per sua fortuna però è arrivato solo a recupero inoltrato (91’). Resta comunque la sensazione di una Lazio affaticata dal doppio impegno, ma anche in grado di vincere le partite grazie alle giocate dei suoi campioni: un inedito per Inzaghi, alle prese con la prima stagione nel calcio “dei grandi”, fatto di impegni ravvicinati e turnover. “Avevamo speso tanto contro il Borussia e sapevamo che contro il Bologna sarebbe stata difficile, siamo riusciti a offrire una grande prova dal punto di vista mentale e fisico – le parole del tecnico biancoceleste -. È stata una sfida aperta contro una squadra che sta raccogliendo poco rispetto a quanto produce”. 

Giornata storta invece per l’Atalanta, sconfitta in casa dalla Sampdoria per 3-1. Un ko che brucia ma che, a conti fatti, ci sta tutto: i blucerchiati, dopo essere passati in vantaggio con Quagliarella (13’), si sono permessi pure il lusso di sbagliare un rigore (ancora il capitano), prima di raddoppiare con Thorsby (59’) e chiudere con Jankto in pieno recupero (91’). In mezzo un rigore di Zapata (80’) e tanta, troppa, confusione, figlia di un turnover esagerato che, proprio come a Napoli, ha finito per fare il gioco soprattutto degli avversari. “Mi sento responsabile di questa sconfitta – ha ammesso Gasperini -. Abbiamo fatto un po’ di esperimenti, come in un cantiere, finendo per perdere le distanze”. Martedì contro l’Ajax (ieri vincitore per 13-0 contro il Venlo!) servirà ben altro, altrimenti i complimenti d’inizio stagione lasceranno il posto alle inevitabili polemiche. 

Oggi invece tocca a Juventus e Napoli, con i bianconeri impegnati nel posticipo contro il Verona (ore 20.45) e gli azzurri nel pomeriggio sul campo del Benevento (15). Partite semplici sulla carta, ma è meglio non dirlo troppo forte: gli uomini di Pirlo sono reduci dal pareggio di Crotone, quelli di Gattuso dalla sconfitta casalinga con l’AZ Alkmaar, avversari tutt’altro che trascendentali, eppure capaci di strappare punti pesanti. Servirà la testa “giusta” e la Juventus, in questo senso, ha già risposto bene a Kiev, conquistando la prima vittoria stagionale in Champions. Rispetto a martedì c’è una sola grossa novità, ovvero il ritorno di Dybala dal primo minuto: test importantissimo in vista del Barcellona (ieri sconfitto 3-1 dal Real Madrid nel Clasico di Spagna), match che l’argentino vuole assolutamente guadagnarsi.

“Non ho mai avuto bisogno di pungolarlo, gioca perché ha messo benzina nelle gambe e sta bene – ha spiegato Pirlo -. In due occasioni non ho potuto mandarlo in campo perché eravamo rimasti in 10, ora è giusto che parta dall’inizio”. Il tecnico bianconero, privo di Ronaldo (resta la speranza di recuperarlo per mercoledì, ma servirà un tampone negativo entro 24 ore dal match), Chiellini, Alex Sandro, De Ligt e dello squalificato Chiesa, si affiderà a un 3-4-1-2 con Szczesny in porta, Demiral, Bonucci e Danilo in difesa, Cuadrado, Bentancur, Arthur e Bernardeschi a centrocampo, Kulusevski sulla trequarti, Dybala e Morata in attacco. Sistema di gioco simile anche per Juric, che risponderà con Silvestri tra i pali, Lovato, Ceccherini ed Empereur nel reparto arretrato, Faraoni, Vieira, Ilic e Lazovic in mediana, Tameze e Zaccagni alle spalle dell’unica punta Di Carmine.

Vittoria pressoché obbligata anche per il Napoli, chiamato a riscattare il ko europeo nel derby campano di Benevento. Per Gattuso si tratta di un esame di maturità: un successo, infatti, rinforzerebbe prepotentemente la sua candidatura per lo scudetto. Il tecnico azzurro farà diverse rotazioni rispetto a giovedì, affidandosi a un 4-2-3-1 con Ospina in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Hysaj in difesa, Fabian Ruiz e Bakayoko a centrocampo, Lorenzo Insigne, Mertens e Lozano sulla trequarti, Osimhen in attacco. Tanta carica anche sul fronte giallorosso, dove Pippo Inzaghi punta a fermare gli odiati rivali con un 4-3-2-1 che vedrà Montipò tra i pali, Maggio, Glik, Caldirola e Letizia nel reparto arretrato, Ionita, Schiattarella e Dabo in mediana, Roberto Insigne e Caprari alle spalle dell’unica punta Lapadula.

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