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La Juve liquida la Lazio e torna in corsa scudetto

Morata eroe della partita della Juve contro la Lazio: gioca al posto di CR7, segna due gol e fa risorgere i campioni d’Italia proprio alla vigilia della delicatissima sfida di Champions contro il Porto di martedì

La Juve liquida la Lazio e torna in corsa scudetto

La Juve è ancora viva. La vittoria sulla Lazio vale il terzo posto in solitaria, ma soprattutto ribadisce al mondo che la Signora, nonostante i problemi, non ha nessuna intenzione di arrendersi in chiave scudetto. Il match di ieri era uno spartiacque vero e proprio, in grado di indirizzare un’intera stagione: ebbene i bianconeri se lo sono portato a casa con una prova di grande carattere, ribaltando uno scenario negativo oltre ogni più nefasta previsione. L’eroe della serata, udite udite, non è Cristiano Ronaldo bensì Alvaro Morata, capace di incidere proprio come l’illustre collega, per giunta nella notte in cui ha dovuto sostituirlo.

Già, perché il portoghese, per quanto eccezionale, è pur sempre un essere umano e così Pirlo, una volta recuperato lo spagnolo, ha deciso di dargli un turno di stop dopo un’infinità di partite consecutive. Scelta che, a un certo punto del primo tempo, era sembrata nefasta, perché la Juve faticava a trovare il bandolo della matassa e la Lazio, invece, dominava. A sbloccare la partita, a dire il vero, era stato un errore di Kulusevski, che aveva aperto la strada a Correa per il chirurgico destro dello 0-1 (14’), ma da lì i biancocelesti si erano letteralmente impadroniti del match, col solo torto di non riuscire a chiuderlo.

Poi però, al minuto 39’, ecco la giocata in grado di rimettere in equilibrio le cose, firmata da un insospettabile come Rabiot: suo infatti, su assist di Morata, il tiro del pareggio, attraverso un mix di qualità e astuzia, sfruttando anche un’indecisione di Reina. Juve che dunque, nonostante il predominio laziale, andava all’intervallo sul risultato di parità, per giunta recriminando per un possibile rigore, figlio di un tocco di mano (involontario ma evidente) di Hoedt, giudicato però nei limiti dall’arbitro Massa. Nella ripresa la partita è letteralmente esplosa, con occasioni da una parte e dall’altra.

Chiesa sfiorava il 2-1 al 50’, ma poco dopo Milinkovic-Savic colpiva una traversa con un gran tuffo di testa a Szczesny battuto. Tutto in perfetto equilibrio insomma, fino al minuto 57’: contropiede di Chiesa e palla filtrante per Morata, con conseguente botta sotto l’incrocio per il 2-1 Juve. Neanche il tempo di registrare il gol e la Juve ne faceva un altro, blindando il clamoroso ribaltone con un rigore procurato da Ramsey (fallo di Milinkovic-Savic) è trasformato, ça va sans dire, dal numero 9 spagnolo, tornato eroe proprio nel momento di maggior bisogno. Per una volta, infatti, l’ingresso in campo di Ronaldo è servito soprattutto a dare al compagno una standing ovation, seppur virtuale vista l’assenza di pubblico.

Siamo però sicuri che i tifosi juventini davanti alla tv abbiano apprezzato così come Pirlo, che in un colpo solo ha ottenuto tre ottimi risultati: battere la Lazio, far riposare Cristiano e ritrovare Morata, il tutto a soli tre giorni dalla madre di tutte le partite, quella con il Porto. “Con lui in campo cambiano le cose, purtroppo non l’abbiamo avuto nell’ultimo periodo a causa di alcuni problemi, prima fisici, poi anche di altro tipo, ma adesso sta cercando di trovare la forma migliore, per noi è un giocatore fondamentale – ha confermato il tecnico bianconero -. Siamo partiti male spalancando alla Lazio la strada del gol, poi però c’è stata una grande reazione di squadra e nonostante le tante assenze abbiamo disputato un’ottima gara, non ci siamo abbattuti, abbiamo iniziato ad alzare il ritmo e questa è stata la cosa più importante della partita. Testa al Porto? Abbiamo pensato solo a questa sfida, che per noi era come una finale. La Champions però è un obiettivo talmente importante che non possiamo sbagliare…”.

Umore opposto invece in casa Lazio, dove bisogna fare i conti con una sconfitta pesante, sia per la classifica che per il morale. Mettere sotto la Juve per una parte di gara e non riuscire a ottenere nemmeno un punto fa male, anche perché la zona Champions, al netto del match da recuperare contro il Torino, rischia davvero di allontanarsi in modo definitivo. “È difficile commentare un 3-1 per quello che si è visto – ha spiegato Inzaghi amaro -. È chiaro che si debba fare di più ma fa male vedere che si è dominato fino al gol del pareggio, prendendo anche una traversa: abbiamo compromesso la partita da soli con una ripartenza e un rigore evitabile. Dobbiamo ripartire dalla prestazione, meritavamo di più ma non dobbiamo mollare.

Ora recupereremo dei giocatori e comunque mancano molte partite alla fine della stagione, siamo in ritardo in classifica ma ci sono mancati uomini importanti, anche se una squadra forte deve saper far bene anche con assenze di peso”. Ora la palla passa alle altre big, che tra oggi e domani completeranno il quadro della 26esima giornata. Ma la Juve è ancora in corsa e questa, alla luce di come si erano messe le cose, è già una notizia.

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