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La Fed taglia i tassi: la Borsa riparte, ma le banche no

Dopo il G7 la Fed taglia i tassi di mezzo punto e le Borse rimbalzano: Piazza Affari, zavorrata dalle banche, riduce il rialzo nel finale – Corrono Poste, Amplifon, Diasorin e Stm.

La Fed taglia i tassi: la Borsa riparte, ma le banche no

A sorpresa la Fed taglia i tassi di mezzo punto, ma i mercati non festeggiano più di tanto. Wall Street si muove in rosso e anche i listini europei limano i guadagni della giornata. 

Piazza Affari chiude con un piccolo rimbalzo, +0,43%, 21.748 punti, frenata dal calo di alcuni titoli finanziari. Crolla Banco Bpm -8,23%. Gli effetti di un impegno delle banche centrali e dei governi, a fronte dei rischi economici da coronavirus, non influiscono positivamente nemmeno sullo sperad, che ha una fiammata finale dopo essere sceso per tutto il giorno. Il rendimento del Btp 10 anni resta a 1,15% e il differenziale con il Bund tedesco sale a 179 punti base (+1,98%).

Nel resto d’Europa sono più vivaci Francoforte +1,01%; Parigi +1,12%; Madrid +0,77%; Londra +0,98%; Zurigo +1,62%. È in altalena Wall Street che, dopo il rally di ieri, parte debole, poi scatta sulle ali della nota della banca centrale americana, quindi gira nuovamente in rosso con le parole di Jorome Powell alle 17 ora italiana. 

La decisione, presa all’unanimità della Federal Reserve, è la prima al di fuori della riunioni programmate dalla crisi finanziaria del 2008. Questo dà la misura delle preoccupazioni, tanto che non si escludono nuovi interventi per ulteriori stimoli prossimamente. “I fondamentali dell’economia restano solidi. In ogni caso il coronavirus pone dei rischi all’attività economica”, spiega la banca centrale. “Alla luce di questi rischi e in sostegno degli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi, la Fed ha deciso di ridurre i tassi di interesse di mezzo punto all’1,-1,25%” e “sta monitorando da vicino gli sviluppi e le implicazioni per l’outlook economico e userà i suoi strumenti e agirà in modo appropriato per sostenere l’economia”. Per Donald Trump la mossa è giusta, ma non basta. La Fed deve “allinearsi con altri paesi/concorrenti. Non stiamo giocando alla pari. Non è giusto per gli Stati Uniti. È finalmente arrivato il momento che la Federal Reserve agisca da leader”. Tra le banche centrali, la prima a muoversi nella notte era stata la Royal Bank of Australia che ha tagliato i tassi di interesse per la quarta volta quest’anno, portandoli allo 0,5%. Sul fronte dazi il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Steven Mnuchin annuncia che Washington non sta prendendo in considerazione la riduzione delle tariffe sui beni provenienti dalla Cina, ma esaminerà tutte le opzioni man mano che la situazione si evolve.

La decisione della Federal Reserve si riflette sul dollaro, che perde quota. L’euro scambia a 1,176 dopo aver superato per qualche momento 1,12. Scatta l’oro, già tonico, a 1639,55 dollari l’oncia. Il petrolio riduce invece il ritmo della sua corsa. Brent +0,42%, 52,12 dollari al barile.

La seduta dei listini europei si chiude positivamente, anche se la partenza era stata più aggressiva e piena di speranze in vista del vertice dei ministri della finanze e dei banchieri centrali del G7, che si sono detti “pronti ad agire” usando tutti gli strumenti possibili, comprese le misure di stimolo fiscale, ma senza riferimenti a misure immediate e concrete già pronte a diventare efficaci .

L’Italia, che è l’anello più debole della catena e al momento è uno dei paesi più colpiti dall’epidemia di Covid-19, sta cercando di fronteggiare mille problemi, compreso lo stop  alle merci. La Farnesina sta chiedendo di rimuovere i blocchi imposti a causa dell’epidemia di coronavirus, dice il 

ministro degli esteri Luigi Di Maio. Quest’atteggiamento è inaccettabile, sostiene, così come “avere paesi che in queste ore stanno chiedendo bollini di garanzia” sui prodotti provenienti dallo stivale.

In questo contesto il bilancio finale di Piazza Affari vede i guadagni di Poste +3,87%; Amplifon +3,64%;  Daisorin +2,93; Stm +2,76%. restano ben intonate le utility: Snam +2,45%; Enel +2%.

Le perdite colpiscono le banche, che pure in mattinata erano partite con il turbo. La peggiore è Banco Bpm, , dopo la presentazione del piano industriale 2023. A deludere, forse, è la mancanza di novità sul fronte aggregazioni. Nel corso della call con gli analisti, l’ad Giuseppe Castagna, in merito a un’eventuale contromossa in risposta all’ops di Intesa Sanpaolo (-0,82%) su Ubi (-0,48%), ha detto: “Non penso di dover rispondere a nessuno, abbiamo la nostra roadmap su base standalone”. La banca, ha aggiunto, vorrebbe prendere parte a un eventuale scenario di consolidamento, ma solamente in operazioni tra pari, escludendo di essere oggetto di operazioni ostili. 

Unicredit lascia sul terreno il 4,24%; Bper -2,35%. Negli altri settori male Pirelli -2,10%; Unipol -1,84%; Telecom -1,75%; Saipem -1,45%. Atlantia perde l’1%, dopo un avvio in deciso rialzo; ieri Moody’s ha declassato Atlantia e Autostrade a Ba3 con prospettive negative.

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