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La Borsa tira un sospiro di sollievo: banche in rally, giù lo spread

Piazza Affari in forte rialzo dopo la nascita del nuovo Governo Lega -M5S. Il differenziale sui decennali va sotto quota 220, in calo anche quello sui titoli a due anni – Volano banche e risparmio gestito, bene Fca nel Capital markets day – Madrid festeggia l’uscita di Rajoy, bene gli altri listini europei

La Borsa tira un sospiro di sollievo: banche in rally, giù lo spread

Piazza Affari rialza la testa e recupera una piccola parte delle perdite subite nelle ultime due settimane a causa di una crisi politica che sembrava insormontabile. Dopo 88 giorni e mille peripezie il Governo M5S-Lega è però arrivato e la Borsa di Milano festeggia la ritrovata, e forse momentanea, tranquillità guadagnando il 2,44% a 22.315 punti grazie alla cavalcata delle banche.

In ribasso lo spread tra Btp e Bund, sceso a 221 punti base dai 240 della chiusura del 31 maggio con un rendimento del 2,58 per cento (-9,57%). Si restringe anche il differenziale sui titoli a due anni, segno che gli investitori stanno pian piano allentando le maglie della speculazione che si era abbattuta sui titoli a breve termine.

In rialzo anche le altre principali borse europee che al momento sembrano ignorare l’entrata in vigore dei dazi su alluminio e acciaio imposti dagli Stati Uniti a Unione Europea, Messico e Canada: +1,27% per Parigi, +0,9% per Francoforte. Acquisti anche su Madrid (+1,79%), nonostante stamattina si sia aperta una nuova fase di incertezza politica con la sfiducia nei confronti di Rajoy votata dal Congresso che ha consegnato la premiership nelle mani del leader del Psoe, Pedro Sanchez. Fuori dall’area Euro sale anche Londra: Il Ftse 100a metà giornata segna +0,76%.

Grande attesa per la prestazione di Wall Street, dopo che ieri i principali listini americani hanno chiuso in forte calo sulla scia della decisione di Donald Trump sui dazi. Ad incidere sulla performance degli indici d’oltreoceano anche la pioggia di dati macro attesi nel pomeriggio: mercato del lavoro, disoccupazione, indice Ism manifatturiero, vendite di auto e spese per le costruzioni.

Tornando in Italia, l’Istat ha confermato il dato preliminare sul PIL dei primi tre mesi 2018, avvertendo però che, a fronte di una buona tenuta della domanda interna, le esportazioni hanno registrato uno stop. Il Prodotto Interno Lordo italiano dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% nei confronti del primo trimestre del 2017.

L’allentamento delle tensioni politiche e il ribasso dello spread mandano in rally il comparto bancario, con il Ftse Italia banche in rialzo del 5,6%. Volano Bper (+10.16%), Banco Bpm (+7,88%) e Ubi Banca (+7,06%). In corsa anche Unicredit (+5,83%) e Intesa Sanpaolo (+5,49%). Fuori dal Ftse Mib “respira” anche Monte dei Paschi (+3,6%).

Bene il risparmio gestione con Banca Generali e Finecobank ,che guadagnano rispettivamente il 6 e il 2,9%, e Anima Holding che sul Mid Cap vola a +8,77%.

Su i petroliferi e le utility: Saipem (+4,27%), Eni (+2,21%), Enel (+1,38%), Terna (+2,12%).

Acquisti su Fiat Chrysler (+1%) nel giorno del Capital market day. L’ad Sergio Marchionne ha annunciato il prossimo addio al debito: “A fine giugno avremo una posizione finanziaria netta positiva”, ha affermato il ceo di Fca sfoggiando inusualmente la cravatta blu regalatagli dal consiglio di amministrazione.

Unico titolo in controtendenza nel paniere principale è Moncler (-1,35%) che però nei giorni scorsi ha toccato i nuovi massimi storici.

Sul fronte dei cambi l’euro sale a 1,1678 sul dollaro, mentre il petrolio viaggia a due velocità: Wti in calo a 66,74 dollari al barile, Brent in rialzo a 77.78 dollari. Stabile l’oro, sotto quota 1300 dollari l’oncia, a 1298.

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