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Juve in crisi nera per le papere del portiere: il Napoli vola in vetta

L’ennesima papera di Szczesny e un mezzo autogol di Kean costano carissimi alla Juve che ormai è a -8 dalla vetta – Trionfa il Napoli – Scintille Allegri-Spalletti – Cade in casa anche l’Atalanta di fronte a una rediviva Fiorentina

Juve in crisi nera per le papere del portiere: il Napoli vola in vetta

Trionfo Napoli, sprofondo Juve. Il big match del Maradona proietta gli azzurri in vetta alla classifica in solitaria, ma nello stesso tempo condanna i bianconeri a un clamoroso 16esimo posto, con un solo punto raccolto in tre partite, 8 in meno dalla capolista. Un ruolino spaventoso, che induce a pronunciare la parola crisi nonostante il campionato sia appena agli inizi. Ciò che più preoccupa è il ripetersi degli stessi errori, quasi fossero irrimediabili: guardare alla voce Szczesny per credere. Ancora una volta, proprio come a Udine, è stata una sua papera a stordire la Signora, prima che una follia di Kean (debutto-bis da dimenticare) la mandasse definitivamente al tappeto. Ieri dunque, per quanto pesanti fossero, non sono state le assenze a condannare la squadra di Allegri, bensì le leggerezze dei presenti. Il Napoli ha potuto così rimediare all’errore di Manolas e vincere la partita, per giunta in un momento in cui il pareggio sembrava ormai andare bene a entrambe. Lo scenario in casa bianconera è decisamente tetro, perché perdere così tanto terreno dalla zona alta della classifica è molto pericoloso, tanto più che martedì ci sarà la Champions e domenica un’altra sfida da brividi contro il Milan.

A testimonianza di un certo nervosismo il litigio a fine partita tra Allegri e Spalletti, peraltro ai confini della sala stampa: il tecnico bianconero, una volta incrociato il collega che si apprestava alle interviste di rito, gli ha rinfacciato di aver “fatto casino” con l’arbitro, scatenando un battibecco dai toni decisamente alti. “Non me l’aspettavo questo faccia a faccia, sono andato a salutarlo sia all’inizio che alla fine, ma era andato via – la replica di Spalletti -. Non c’è stata nessuna frizione. Contro di lui avevo sempre perso, una volta che vinco mi viene a fare la morale?”. Allegri invece ha dovuto rispondere alle tematiche di campo, a cominciare dal problema Szczesny, sempre più evidente partita dopo partita. “È un grande portiere e il titolare della Juve – lo ha difeso senza mezzi termini -. C’è stata quella palla che gli è sfuggita, ma martedì sarà ancora in porta e farà bene. Forse nel primo tempo dovevamo essere più lucidi e fare il secondo gol, invece dopo l’1-1 abbiamo avuto un po’ di difficoltà. Ci sono anche tante cose positive in questa partita, abbiamo fatto una prova di carattere. In questo momento ogni errore lo paghiamo a caro prezzo, ora le cose vanno così ma non ho nulla da rimproverare ai ragazzi”.

A dire il vero però la sua Juve ha fatto poco per vincere, nonostante un regalo di Manolas a Morata che l’aveva portata in vantaggio dopo appena 10’. Lì il match sembrava essersi messo nelle condizioni ideali, con il Napoli costretto ad attaccare una difesa rinvigorita dalla coppia di ferro Chiellini-Bonucci e i bianconeri a ripartire negli spazi. Poi però, dopo un salvataggio di Ospina su Kulusevski,  la squadra di Allegri non è più stata capace di uscire dalla propria trequarti, e quando Szczesny ha combinato la frittata facendosi sfuggire un tiro di Insigne (57’, tap-in vincente di Politano), è andata definitivamente nel pallone. Il pareggio sarebbe però rimasto tale se Kean, appena subentrato a Morata, non avesse tentato l’autogol (suo malgrado, ovviamente) al minuto 85’, consegnando a Koulibaly la palla del definitivo 2-1. Questo campionato non fa sconti e, soprattutto, non aspetta nessuno: se n’è accorta anche l’Atalanta, sconfitta a sorpresa dall’ottima Fiorentina di Italiano. I viola si candidano sempre più a essere la sorpresa della stagione, anche perché trascinati da un Vlahovic davvero implacabile.

Il serbo ha firmato una doppietta di rigore (33’ e 49’) che ha mandato al tappeto la Dea, incapace di rialzarsi nonostante il primo centro in campionato di Zapata (65’, anche lui dal dischetto). Gasperini e il dg Marino hanno però puntato il dito contro l’arbitro, reo di aver annullato un gol di Djimsiti sullo 0-0 (fuorigioco di Zapata considerato attivo) e di aver assegnato il primo penalty alla Fiorentina per un braccio di Maehle. “Nel primo tempo ci sono stati episodi troppo pesanti contro di noi che hanno condizionato la gara, questa sconfitta ci lascia un grande rammarico – ha spiegato il tecnico nerazzurro -. Siamo convinti che il risultato sia stato determinato da episodi che si fanno fatica a commentare, spero si faccia chiarezza perché cosi è troppo difficile”. Polemiche arbitrali, peraltro opinabili, a parte, è evidente che l’Atalanta non riesca ancora a ritrovare la brillantezza del recente passato, con la conseguenza di aver già perso terreno dalla zona di vertice. Un discorso che vale ancor più per la Juve, sempre più lontana dagli obiettivi che le appartengono per blasone e storia: il fatto che la seconda sconfitta in appena tre giornate sia arrivata nel giorno in cui Ronaldo, al debutto col Manchester United, segnava una doppietta al Newcastle, forse, non è completamente casuale.

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