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Ivass: Arbitro Assicurativo in rampa di lancio

Il nuovo strumento renderà più facile e rapida la risoluzione delle controversie – Oggi le Procure sono ingolfate da oltre 200 mila cause – Atteso il debutto entro l’anno: ecco come funzionerà

Ivass: Arbitro Assicurativo in rampa di lancio

Il cantiere per la creazione dell’Arbitro assicurativo viaggia verso il traguardo. Il nuovo strumento permetterà di risolvere le controversie in tema di assicurazioni senza rivolgersi all’autorità giudiziaria e si affiancherà ad altri due organismi dello stesso tipo (l’Arbitro bancario e quello per le controversie finanziarie), con cui saranno previsti protocolli di collaborazione.

Una data ufficiale per la partenza ancora non c’è, ma l’Arbitro assicurativo dovrebbe vedere la luce entro fine anno. I passaggi istituzionali da completare sono tre: una volta terminata la fase di consultazione sul regolamento interministeriale, attualmente in corso, arriverà il decreto, dopodiché si passerà alla consultazione sul regolamento Ivass.

Ormai, però, le principali difficoltà sono state superate, a cominciare dalla definizione del perimetro di competenza del nuovo strumento. Dei tre arbitri, quello assicurativo sarà l’unico che avrà la facoltà di decidere sui risarcimenti attraverso giudizi di equità. Ma attenzione: potrà farlo solo per controversie in cui il risarcimento chiesto non superi i 1.100 euro, limite che sarà alzato a 2.500 euro dal 2025.

Il vantaggio principale per consumatori e imprese riguarderà i tempi, molto più brevi rispetto a quelli dell’autorità giudiziaria. Di norma, la procedura non durerà più di sei mesi: 90 giorni per l’istruttoria più 90 per la decisione (possibile un’estensione di altri tre mesi solo per casi particolarmente complessi). Sarà così alleggerita la massa delle cause pendenti nelle Procure, che solo sul versante assicurativo superano quota 200mila. La maggioranza, come sempre, riguarda polizze Rc auto.

L’Arbitro assicurativo “si propone di migliorare il rapporto di fiducia tra compagnie, intermediari e assicurati – spiega Stefano De Polis, numero uno dell’Ivass – offrendo possibilità di dirimere in modo rapido ed economico i cosiddetti small claim, i piccoli reclami, in un settore in cui fisiologicamente sussiste una componente di dialettica tra l’impresa e gli assicurati”.

Visto l’alto numero di operatori nel mercato assicurativo, l’adesione delle compagnie all’Arbitro avverrà in automatico con l’iscrizione all’Albo delle imprese, al Registro Unico degli Intermediari (Rui) o ai relativi Elenchi, “senza esigenza di ulteriori comunicazioni all’Ivass”, continua De Polis, sottolineando che il nuovo organismo “sarà indipendente, imparziale e organizzato in collegi. Due peculiarità dell’Arbitro assicurativo saranno i limiti diversificati di competenza per valore e la possibilità di un giudizio di equità”.

Per far fronte al nuovo impegno, l’Ivass ha già assunto 45 persone, ma vista la mole di ricorsi che l’Arbitro assicurativo dovrà gestire – prevedibilmente molto ampia – è possibile che in futuro sia necessario un ulteriore allargamento del personale. Anche per questo l’Istituto ha chiesto più volte al governo di rimuovere i limiti alla pianta organica previsti dalla legge istitutiva dell’Autorità, che attualmente impediscono nuove assunzioni.

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