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Italiani all’estero, sono 5 milioni: cosa c’è di nuovo

ATLANTE DI PROMETEIA – Aumenta il numero di connazionali che scelgono di risiedere all’estero: sono oltre 5 milioni – Da dove partono? E che ne è dell’attrattività dei territori italiani? Il rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

Italiani all’estero, sono 5 milioni: cosa c’è di nuovo

Dalla fotografia scattata dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato a metà ottobre, emerge che dei quasi 5 milioni di italiani residenti all’estero al primo gennaio 2017 il 50% proviene dal Mezzogiorno, mentre un peso più modesto rivestono il Nord (34%) e il Centro (16%). Niente di nuovo sotto il sole, dunque? Non proprio.

Guardando a chi ha effettivamente lasciato l’Italia, ovvero sulle iscrizioni all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, registrate nel 2016 per solo espatrio. Rispetto all’anno precedente il flusso di expats italiani è aumentato del 15,4% e un incremento ha interessato tutte le regioni di provenienza ad esclusione del Friuli Venezia Giulia. Nel 2016 si sono iscritte all’Aire per espatrio oltre 124 mila persone, ossia, in rapporto alla popolazione italiana, 2 ogni mille abitanti.

Sul territorio il dato è più eterogeneo, ma non conferma in maniera chiara la tipica dicotomia Nord-Sud, anzi. Al di sopra del 2 per mille medio nazionale si collocano tutte le regioni settentrionali, ad eccezione di Liguria ed Emilia Romagna, quelle centrali, tranne le Marche, e Abruzzo, Molise, Calabria e Sicilia.

Nell’ultimo triennio le cancellazioni all’anagrafe sono cresciute del 7,7%

L’aumento delle partenze dall’Italia trova conferma anche dai dati Istat sui movimenti anagrafici: nell’ultimo triennio le cancellazioni per l’estero sono cresciute del 7,7% in media l’anno, mentre quelle per altre destinazioni italiane hanno subito una flessione media dello 0,8%. Se la tendenza a trasferirsi all’estero piuttosto che in un altro comune italiano va rafforzandosi ovunque, il fenomeno è più marcato nelle regioni meridionali dove tra il 2013 e il 2016 si registra un andamento relativamente più deludente dei trasferimenti all’interno del territorio nazionale associato a una dinamica sostenuta di quelli verso l’estero.

L’estero, quindi, attira gli italiani che in numero sempre maggiore decidono di risiedervi in maniera stabile. È un’attrattività diffusa sul territorio: ci si sposta al di fuori dei confini nazionali non solo dal Mezzogiorno, a scapito delle più tradizionali traiettorie interne Sud-Nord, ma anche dal resto del paese. Italia a rischio svuotamento? Per ora no: il saldo migratorio con l’estero (differenza tra iscritti e cancellati nei comuni italiani da e per l’estero), infatti, è positivo in tutte le regioni, segnalando un bilancio in attivo per l’attrattività dell’Italia. È evidente, però, che le tendenze sopra richiamate suonano come un campanello d’allarme specie se associate alle ben note e tutt’altro che brillanti dinamiche demografiche.

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