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Intesa, Messina: “Nessuna fusione in vista”

In un’intervista al giornale tedesco Handelsblatt l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, torna a escludere operazioni straordinarie per l’istituto: “Sul fronte internazionale vogliamo crescere soprattutto nel wealth management”. “In Italia nessun rischio di nuove crisi bancarie”. Liquidità e tassi bassi.

Intesa, Messina: “Nessuna fusione in vista”

“Non riesco a vedere come potremmo creare valore attraverso una fusione”. Così, in un’intervista al giornale tedesco Handelsblatt, l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, torna a escludere operazioni straordinarie per l’istituto. “Siamo in una posizione particolare – ha aggiunto – perchè pur essendo una banca concentrata sull’Italia, contestualmente ci posizioniamo fra le banche più virtuose d’Europa. Sul fronte internazionale vogliamo crescere soprattutto nel wealth management. Di recente abbiamo ampliato la nostra filiale di private banking a Londra e intendiamo rafforzare la nostra presenza in Svizzera”.

Parlando in generale del consolidamento bancario, il manager ha spiegato che “quando si pensa fusioni internazionali, è necessario creare un reale valore per gli azionisti. A mio parere, i benefici di tali fusioni non sono così chiari”. Discorso diverso per le banche popolari italiane: “Qui è possibile creare valore per gli azionisti”.

Il numero uno di Intesa Sanpaolo ha anche detto di non temere che si possa verificare una crisi bancaria in Italia o in Europa e ritiene che i bassi tassi di interesse, pur impattando sui margini, abbiano il vantaggio di abbassare i costi di finanziamento delle banche. “L’unica possibilità per una nuova crisi sarebbe una carenza di liquidità. Ma in tempi come questi, in cui la liquidità è abbondante, non vedo alcun pericolo reale di una crisi”, ha detto all’Handelsblatt.

A proposito del livello dei tassi di interesse, Messina osserva che “tassi così bassi sono un male per il margine di interesse, ma per le banche come la nostra vi sono anche dei vantaggi. Nel 2011 o 2012 ci siamo rifinanziati con spread molto elevati. Oggi, i nostri costi di finanziamento sono significativamente più bassi. E il contesto dei bassi tassi di interesse può contribuire ad attirare capitale per la nostra gestione patrimoniale, in rapida crescita”.

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