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Inter e Milan rilanciano la sfida all’Europa

A Udine i nerazzurri di Pioli cercheranno di proseguire la serie positiva in attesa di acquistare il giovane Gagliardini dall’Atalanta e di dare la caccia alla Champions – Il Milan, fresco vincitore della Supercoppa italiana, vuole iniziare l’anno vincendo subito a San Siro ma deve vedersela con il Cagliari.

Milano rilancia la sfida all’Europa. Sia Milan che Inter, infatti, sperano che il 2017 possa riportarle a giocare sul palcoscenico continentale, possibilmente quello più prestigioso. La rincorsa dunque riparte da oggi: all’ora di pranzo per i nerazzurri, attesi dalla trasferta sul campo dell’Udinese (12.30), a quella dell’aperitivo per i rossoneri, chiamati a sfidare il Cagliari in quel di San Siro (18). Partite tutt’altro che impossibili, eppure insidiose: le milanesi, del resto, non possono permettersi di sottovalutare nessuno se vogliono centrare l’obiettivo europeo. La prima a scendere in campo, come detto in precedenza, sarà dunque la squadra di Pioli, forse quella che, meno di tutti, avrebbe voluto fermarsi nei giorni di Natale. Il “filottino” di 3 vittorie consecutive aveva portato in dote ottimismo e autostima, soprattutto l’ultima con la Lazio, annichilita da un secondo tempo in stile grande Inter.

I successi hanno ridato fiato a una classifica ancora lontana dalle aspettative eppure tutt’altro che irrimediabile: il terzo posto non è più così distante e il mercato potrebbe renderlo ancor più accessibile. Il nome caldo è sempre quello di Gagliardini, ormai prossimo al trasferimento: oggi contro il Chievo, per ammissione dello stesso Gasperini, non giocherà proprio in virtù della trattativa. Pioli avrà così un’altra freccia da aggiungere al suo arco, il che rappresenta un’arma a doppio taglio. Suning infatti, già desiderosa di entrare in Champions il prima possibile, non sentirà più scuse dopo aver investito altri milioni (25 più bonus per l’esattezza), dunque vincere a Udine è pressoché fondamentale. Per farlo il tecnico interista confermerà il 4-2-3-1 già visto con la Lazio, peraltro con un Joao Mario in più (contro i biancocelesti era squalificato). Davanti ad Handanovic spazio a D’Ambrosio, Miranda, Murillo e Ansaldi, con Brozovic e Kondogbia a centrocampo, Candreva, Joao Mario e Perisic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi. Delneri risponderà con un 4-3-3 che vedrà Karnezis tra i pali, Widmer, Danilo, Felipe e Samir nel reparto arretrato, Fofana, Kums e Jankto in mediana, De Paul, Zapata e Thereau nel tridente offensivo.

Alle 18 invece toccherà al Milan, che potrà così festeggiare la Supercoppa davanti ai propri tifosi. La sbornia di Doha però va archiviata al più presto, almeno questo si augurano in casa rossonera: perché i sogni di gloria, al di là del basso profilo, non sono certo stati messi da parte, anzi il bel rendimento mostrato sin qui li ha addirittura alimentati. “Ora lasciamoci alle spalle la vittoria sulla Juve, vogliamo riprendere da dove avevamo lasciato – ha confermato Montella. – Siamo tutti contenti per come è finito il 2016, sono sensazioni da ricordare per raggiungere gli obiettivi futuri. Quali? I prossimi 45 giorni saranno importanti per capirlo…”. Un mese e mezzo per diventare grandi insomma, a cominciare da oggi. Contro il Cagliari non ci sarà Kucka, per il resto tutti a disposizione e dunque 4-3-3 tipo con Donnarumma in porta, Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio in difesa, Pasalic, Locatelli e Bonaventura a centrocampo, Suso, Bacca e Niang in attacco. Rastelli risponderà con il 4-3-1-2 con Rafael tra i pali, Pisacane, Ceppitelli, Bruno Alves e Capuano nel reparto arretrato, Isla, Di Gennaro e Barella in mediana, Joao Pedro sulla trequarti alle spalle della coppia offensiva Farias-Sau. Domani poi verrà definito lo scambio di prestiti Gabriel-Storari, anche se Montella si augura che il mercato non si limiti certo a questo. “Abbiamo raggiunto un equilibrio di gruppo importante ma la società sa che la squadra si può migliorare – ha ammesso il tecnico. – Avremmo bisogno di rinforzi ma li faremo solo se saranno in linea con i nostri parametri, in uscita invece non ci sono incedibili…del resto nemmeno l’allenatore lo è”.

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