L’industria europea deve affrontare la sfida di proteggere la propria competitività dalle importazioni in dumping, in particolare dall’India. Nel Rapporto sulla competitività dell’economia europea, presentato da Mario Draghi il 9 settembre a Bruxelles, viene tracciata una strategia per combattere il commercio sleale e mantenere la rilevanza globale dell’industria europea e i suoi obiettivi di decarbonizzazione. L’ex-premier ha proposto misure concrete per rafforzare la posizione dell’Unione europea, sottolineando il supporto delle istituzioni Ue per contrastare le pratiche di dumping e garantire una concorrenza più equa.
Il Rapporto Draghi pone un forte accento sulla necessità di bilanciare gli obiettivi di decarbonizzazione con il mantenimento della competitività industriale. La sostenibilità è una priorità per l’Europa, ma le regole devono essere applicate in modo equo su scala globale. La sfida per l’Ue è quella di evitare che le imprese europee siano penalizzate da normative più severe rispetto ai loro concorrenti, proteggendo al contempo l’ambiente e il commercio leale.
La sfida del dumping e la competitività dell’industria europea
L’industria delle piastrelle di ceramica, soprattutto quella italiana, deve confrontarsi con produttori stranieri che non rispettano gli stessi standard ambientali e sociali imposti in Europa.
L’industria ceramica, in particolare quella italiana delle piastrelle di ceramica, si trova a dover competere con produttori di paesi che non rispettano gli stessi standard ambientali e sociali dell’Unione Europea. Draghi ha evidenziato l’urgenza di creare un “level playing field”, cioè condizioni di concorrenza più eque per le aziende europee esposte a una competizione sleale. Tra le priorità del Rapporto, Draghi propone l’applicazione di dazi e politiche commerciali che permettano ai settori più vulnerabili, come quello delle piastrelle italiane, di competere su scala globale in condizioni più bilanciate, evitando squilibri dovuti a pratiche sleali di paesi già sanzionati.
La crescita dell’industria Indiana
L’industria delle piastrelle di ceramica in India ha visto una crescita impressionante negli ultimi dieci anni, con un aumento della capacità produttiva da 1,2 miliardi a 3,7 miliardi di metri quadrati all’anno. Un’espansione che ha portato l’India a conquistare quote di mercato non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e nel resto del mondo.
Negli ultimi anni, il paese asiatico ha rapidamente aumentato le esportazioni di piastrelle in Europa, crescendo del 235% dal 2018, in netto contrasto con la domanda europea, che è aumentata solo del 2%. Nonostante l’imposizione di dazi antidumping nel 2023, l’industria ceramica indiana ha continuato a penetrare il mercato europeo, con un aumento delle esportazioni del 67%, nonostante un calo generale del mercato del 20%.
L’intervento europeo: i limiti delle misure antidumping
L’Unione europea ha tentato di limitare la concorrenza sleale attraverso misure come l’imposizione di dazi antidumping, ma i risultati ottenuti finora si sono rivelati insufficienti. Le istituzioni europee hanno riconosciuto l’inefficacia delle attuali misure e stanno esplorando nuove azioni per contrastare le pratiche scorrette indiane, che minacciano la competitività delle imprese europee.
Negli Stati Uniti, il governo ha risposto con misure più drastiche, imponendo dazi provvisori anti-sussidi e antidumping sulle importazioni indiane, con tassi che si prevede saranno tra il 328% e il 489%. Alla luce di questi sviluppi, l’industria europea delle piastrelle sta spingendo affinché anche l’Unione europea adotti misure altrettanto severe per difendere la propria posizione competitiva a livello globale.