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India, i ricchi non devono pagare più tasse ma quelle giuste

L’economista Arun Kumar fa un’analisi della situazione fiscale del suo Paese denunciando non solo l’evasione fiscale dei ceti alti della società, ma soprattutto una tendenza a concedere sgravi e privilegi alle fasce più ricche della popolazione.

India, i ricchi non devono pagare più tasse ma quelle giuste

L’esclamazione del milionario Warren Buffett dello scorso 15 agosto ha avuto grande risonanza, dall’Europa all’Estremo oriente. E in India l’economista Arun Kumar, dell’università Nehru di New Delhi, ha utilizzato la ormai famosa frase per riflettere se sia il caso o meno che anche i ricchi indiani debbano chiedere al Governo di pagare più tasse.

Kumar spiega chiaramente nell’articolo, che Firstonline vi presenta, perchè 16 tra gli uomini più facoltosi di Francia hanno firmato una petizione chiedendo all’Eliseo di essere tassati di più, perché in Germania questo numero raggiunge le 50 persone e perché il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha dichiarato lo stesso in Italia. I ricchi americani ed europei hanno capito che per non affondare con i loro rispettivi Paesi devono trovare una soluzione che consenta, keynesiamente, di aumentare la domanda interna di beni. Se infatti dovesse continuare debole come ora, il rischio sarebbe un grande rallentamento dell’economia globale. Poiché tutti i tentativi mainstream non hanno funzionato (i consumi non aumentano perché i cittadini risparmiano, le esportazioni rallentano e i Governi, con i loro debiti alle stelle, non possono pompare nuovo denaro nell’economia), non resta che aumentare il gettito dello Stato chiedendo più tasse ai ricchi.

Tuttavia Kumar ritiene che la situazione in India sia leggermente diversa. Il problema del suo Paese non è il valore delle accise, che sono abbastanza alte per garantire un ampio gettito. Il problema è che “i ricchi indiani cercano scappatoie per non pagare le tasse attraverso meccanismi legali e illegali“, si legge nell’articolo del professore. L’India ha tra i più bassi rapporti di gettito da imposte dirette sul Pil al mondo. I dividendi non vengono tassati e le corporates hanno un’accisa media reale del 23% quando in teoria dovrebbe essere del 33%.

Insomma, non nuove tasse, ma basta evasione, sgravi e scappatoie per i più ricchi. Forse è un discorso che non suonerebbe troppo sbagliato anche alle orecchie di molti italiani.

Scarica l’articolo di Kumar (in inglese) in pdf


Allegati: How to pay more taxes.pdf

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