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Indennità parlamentari, Zanda (Pd) querela Di Maio

“Da lunedì se ne occuperanno i miei legali”, ha ribadito il tesoriere dem Luigi Zanda, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento.

Indennità parlamentari, Zanda (Pd) querela Di Maio

“Aspetterò lunedì, alla fine della tornata elettorale, compresi i ballottaggi, per querelare il ministro Luigi Di Maio sulla questione delle indennità ai parlamentari”. Ad annunciarlo è stato il tesoriere del Partito democratico Luigi Zanda, firmatario della proposta di legge che mirava ad equiparare le indennità dei parlamentari italiani a quelle degli europarlamentari, ritirata qualche settimana fa “dopo la fake news fatta circolare dal Movimento 5 Stelle, secondo la quale io e il mio partito volevamo aumentare gli stipendi ai deputati”.

“Avevo due opzioni – ha proseguito Zanda nel suo intervento -: rispondere colpo su colpo a Di Maio, oppure aspettare la fine della campagna elettorale per chiedergli il risarcimento danni. Ho scelto la seconda: da lunedì se ne occuperanno i miei legali”. Il tesoriere dem ha tenuto a ricordare che la proposta non riguardava tra l’altro – nelle sue intenzioni – gli aspetti economici, ma aveva l’obiettivo di una maggiore trasparenza, demandando la disciplina delle indennità da parlamentari a un organo terzo, in questo caso il Parlamento europeo.

“Tra l’altro – ha aggiunto Zanda – gli europarlamentari percepiscono circa 1.000 euro in meno rispetto ai parlamentari italiani, tutto compreso (ad esempio i senatori guadagnano al netto 11.134 euro, quelli europei, a cui il ddl equiparvaa gli stipendi, 10.499, ndr). Il mio obiettivo era solo quello di non far decidere il nostro Parlamento sui suoi stessi compensi”. Obiettivo però abortito, a causa di una fake news (secondo l’accusa) che aveva finito per invadere la rete e convincere i cittadini.

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