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Incerti i mercati in Asia dopo la debole crescita del credito complessivo in Cina

Wall Street ha chiuso stabile ieri sera, ma i mercati in Asia si sono preoccupati – il timore riaffiora regolarmente – del rallentamento cinese, paventando che possa preludere a un atterraggio brusco.

Incerti i mercati in Asia dopo la debole crescita del credito complessivo in Cina

Wall Street ha chiuso stabile ieri sera, ma i mercati in Asia si sono preoccupati – il timore riaffiora regolarmente – del rallentamento cinese, paventando che possa preludere a un atterraggio brusco. Il dato del giorno è il credito complessivo, la cui espansione ha deluso le attese degli analisti. Ma i movimenti sono limitati: l’indice regionale MSCI Asia Pacific sta scendendo dello 0,3% verso la fine della giornata e il Nikkei invece sale (+0,4%), confortato da uno yen che ha passato quota 107 (107,3) contro dollaro – il livello più basso da quasi sei anni..

Il prezzo dell’oro continua a sgretolarsi: il metallo giallo quota 1234 $/oncia, al livello più basso dallo scorso gennaio. Il cambio effettivo del dollaro (rispetto alle 10 monete più importanti) ha guadagnato ancora e si trova al livello più alto dal luglio scorso. Ma l’euro non si è indebolito e segna i livelli di ieri (1,292). Il petrolio WTI quota 92,9 $/b e il Brent 97,8: il differenziale si è significativamente ristretto. Positivi (+0,2%) i futures sul Footsie e stabili quelli sullo S&P500.

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