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In mostra “Study for a Portrait of P.L.” di Bacon valutato 30-40 milioni di dollari

Il dipinto più importante e iconico di Lacy, amante di Francis Bacon, opera creata nel 1972 e mai esposta al pubblico, sarà sposta dal 12 al 16 aprile a Londra e il 3 maggio a New York

In mostra “Study for a Portrait of P.L.” di Bacon valutato 30-40 milioni di dollari

Il 14 maggio 2013 a New York da Sotheby’s, nel corso dell’asta di Contemporary Art, sarà presentato Study for a Portrait of P.L. di Francis Bacon (1962). Questo ritratto si evidenzia come un omaggio allo sfortunato amante dell’artista, con cui Bacon ha avuto una relazione importante per la sua vita.

Dipinto postumo, pochi mesi dopo la  precoce morte di Lacy (causata da abuso di alcool e avvenuta nel 1962) questo dipinto è il più importante e iconico Ritratto di Lacy mai creato da Bacon e formalmente segna l’evoluzione del suo lavoro nei decenni successivi. “Studio per un ritratto di P.L.” è dal lontano 1972 che non è più stato esposto al pubblico.

Un’opera, un ritratto sorprendentemente intimo capace di esprimere la forza che legava Bacon a Peter Lacy, qui ritratto in maniera inequivocabile. Questo ritratto è stato stimato 30-40 milioni di dolllari, sarà esposto dal 12 al 16 aprile a Londra da Sotheby’s per poi andare a New York, dove sarà possibile ammirarlo a partire dal 3 maggio.

Era il 1952 quando Bacon incontrò Peter Lacy, in Soho Colony Room, un ex pilota della Battle of Britain. La loro fu una storia di tempestosa passione, spesso violenta al punto da essere stata definita “disastrosa” per l’artista. A metà degli anni 1950, Lacy si trasferirì a Tangeri, attratto dallo stile di vita esotico della città e la tolleranza verso l’omosessualità. La città, però risultò essere una fatale arena per Lacy e Bacone ricevette la notizia della morte insieme al telegrammi di congratulazioni per la sua mostra allla Tate.

Con una tormentata personalità, Bacon cattura l’immagine del suo amante come lui stesso lo aveva intimamente osservato e lo pone in un cromatismo di face fasce blu, cercando di avvolgere il ricordo in una forma di espressionismo astratto e con un’influenza picassiana.

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