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Immigrazione: ok Cdm alle navi in Libia

Deliberata la missione per inviare navi di supporto alla guardia costiera libica. Si attende la conferma del Parlamento martedì prossimo

Immigrazione: ok Cdm alle navi in Libia

Il Consiglio dei ministri ha approvato in mattinata la delibera per inviare navi e altri mezzi a supporto della guardia costiera libica. Il Provvedimento deve essere approvato dal Parlamento, probabilmente martedì prossimo o entro la settimana prossima. La delibera contiene regole di ingaggio e tutele per i militari impegnati nell’operazione con almeno una nave comando e altri mezzi più “leggeri. Entro sette giorni le navi già impegnate nell’area con «Mare sicuro» potrebbero essere spostate nel tratto di mare libico. Forza Italia ha già annunciato “l’appoggio al governo”.

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha spiegato: “Quello che abbiamo approvato è né più né meno quanto richiesto dal governo libico” . La precisione di Gentiloni è dovuta al fatto che Fayez al Serraj in precedenza aveva smentito categoricamente quanto pubblicato da quotidiani “circa la nostra autorizzazione alle forze italiane all’ingresso nelle nostre acque territoriali scortati da aerei caccia e quant’altro”. Il tutto si è chiarito quanto il ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale del governo di concordia nazionale libico ha confermato la richiesta fatta a Roma: “Il Consiglio presidenziale libico ha chiesto al governo italiano solo supporto logistico e tecnico per la Guardia costiera libica”. Questo, significa che “questa misura potrebbe richiedere la presenza di alcune unità navali italiane che operino nel porto di Tripoli solo a questo scopo e se vi fosse la necessità”, ha spiegato il ministero in una nota, sottolineando che “non sarà autorizzato alcun intervento di questo genere senza permesso e senza coordinamento con le autorità libiche all’interno del territorio e delle acque regionali libiche”. Ciò che è stato concordato con il governo italiano “è il completamento del programma di sostegno alla guardia costiera – hanno fatto sapere da Tripoli – con addestramento e forniture o allestimento di armamenti e attrezzature che possano rendere la guardia costiera in grado di salvare la vita ai migranti e affrontare le organizzazioni criminali che operano nell’immigrazione illegale e nel contrabbando. Ci si è accordati anche nel fornire sostegno alla guardia di frontiera e anche un sistema elettronico di controllo dei confini meridionali”.

Il premier italiano ha sottolineato che l’invio di navi “può dare un contributo significativo a rafforzare la sovranità libica: non è un’iniziativa contro la sovranità libica. Sarebbe non rispecchiare la sostanza della decisione del governo presentarla come un enorme invio di grandi flotte e squadriglie aerei. È una richiesta a cui abbiamo aderito di supporto alla guardia costiera libica.”

La missione dev’essere inquadrata nell’ottica di un contributo al lavoro che la Libia sta già svolgendo da tempo, come conferma Gentiloni: “Un passo in avanti nel contributo italiano alla capacità delle autorità libiche di condurre la loro iniziativa contro gli scafisti e di rafforzare la loro capacità di controllo delle frontiere e del territorio nazionale. E’ un pezzo di percorso della stabilizzazione della Libia a cui l’Italia sente il dovere di parteciparvi”.

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